Dopo domenica, stamattina non ho resistito a provare una mezza mattinata ai collaroni. Quindi sveglia "familiare" e poco prima delle 8 sono in zona e decido di riprovare sulla posta di domenica. Quasi da subito assisto ad un discreto movimento, con branchetti di colombacci che, quasi tutti, ad altezze siderali mi sorvolano lasciando gli appolli notturni -mai capito dove sono- per dirigersi... bohhhh -mai capito dove vanno-. Ne abbatto 4 dalle 8,30 alle 9,30, praticamente tutti quelli che mi sono venuti a tiro e quando già pregustavo un ottima giornata ed un carniere significativo, finisce tutto il movimento di cui sopra. Da testardo quale sono resto fino alle 12, ed invero qualche altra occasione l'avrei pure avuta -non più gruppi ma singoli, coppie o max tre probabilmente quelli di zona- ma fra colombacci professori, architetti e fantasma e due ignobili padelle non ho raccolto più nulla. Con quella di domenica sono tre le padelle da togliermi il pda fino ad ora le più clamorose della stagione a cui però cerco di dare una spiegazione. Il colombaccio con la tortora sono i selvatici che più mi piace vedere volare e, normalmente, fra i tiri che più mi danno gratificazione quando tipici e difficili come sono. Le -poche- volte che mi capitano "facili", quasi incredulo, indugio o anticipo quel tanto che basta a sti veloci e furbi selvatici per trovare il modo di salvare le penne. In ogni caso bene cosi sia perchè le padelle sono il sale della caccia, fra le cose che ricordo più a lungo, alla fine anche con maggiore "piacere", sia perchè sti splendidi ed unici selvatici non meritano di morire in modo "facile".