Il documento riguarda l'approvazione del calendario venatorio e del regolamento per la stagione venatoria 2025/2026 nella Regione Lazio.
Proposta per il Calendario Venatorio
La proposta riguarda il calendario venatorio e il regolamento per la stagione venatoria 2025/2026. È stata redatta da Bruno Petrucci e approvata da vari dirigenti.
- Proposta n. 17493 datata 20/05/2025.
- Oggetto: regolamento per la stagione venatoria 2025/2026.
- Estensore e responsabile del procedimento: Bruno Petrucci.
- Documenti firmati elettronicamente da tutti i responsabili coinvolti.
Il documento è firmato da diversi funzionari, evidenziando la responsabilità e l'approvazione a vari livelli.
- Firmatari includono: Bruno Petrucci, G.C. Lattanzi, R. Aleandri, Giancarlo Righini.
- Le firme sono tutte elettroniche, confermando la validità legale del documento.
- Il Dirigente d'Area e il Direttore Regionale hanno approvato la proposta.
La proposta del calendario venatorio per la stagione 2025-2026 è stata elaborata dalla Regione Lazio, tenendo conto delle normative nazionali e comunitarie. Essa mira a garantire una gestione sostenibile della fauna selvatica e a rispettare i periodi di riproduzione e migrazione.
- La Regione Lazio ha presentato un progetto di calendario venatorio per la stagione 2025-2026.
- È stata richiesta l'acquisizione di pareri consultivi da ISPRA e dal Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale.
- Il calendario deve rispettare l'art. 18 della Legge n. 157/1992, che stabilisce i periodi di caccia.
- L'ISPRA ha espresso parere favorevole, senza rilevare violazioni significative.
Il testo fa riferimento a diverse leggi e direttive che regolano l'attività venatoria e la protezione della fauna selvatica. Queste normative sono fondamentali per garantire la sostenibilità della caccia.
- Riferimenti alla Costituzione Italiana e allo Statuto della Regione Lazio.
- Citazione della Legge 11 febbraio 1992, n. 157, che stabilisce le norme per la protezione della fauna selvatica.
- Riconoscimento della Direttiva 2009/147/CE per la conservazione degli uccelli selvatici.
- Importanza della Legge 7 luglio 2016 n. 122 per l'adeguamento agli obblighi europei.
Le considerazioni tecnico-scientifiche sono essenziali per la formulazione del calendario venatorio, in particolare per quanto riguarda la gestione delle specie cacciabili e la loro conservazione.
- L'ISPRA ha fornito indicazioni sulla gestione delle specie migratorie e stanziali.
- È stato evidenziato che la caccia agli uccelli migratori dovrebbe terminare entro la metà della stagione invernale.
- Le date di apertura e chiusura della caccia possono essere modificate in base a studi scientifici e monitoraggi.
- La gestione deve tenere conto delle specificità ambientali e delle popolazioni locali.
Il documento sottolinea l'importanza di considerare gli impatti ambientali dell'attività venatoria e la necessità di misure di conservazione per le specie a rischio.
- L'uso di munizioni al piombo è stato evidenziato come un problema per la fauna selvatica e la salute umana.
- È necessario limitare l'uso di munizioni al piombo, specialmente nelle zone umide.
- La caccia deve essere regolamentata per proteggere specie vulnerabili come l'orso bruno marsicano.
- Le misure di conservazione devono essere attuate per garantire la sostenibilità delle popolazioni di uccelli migratori.
Il testo fornisce raccomandazioni specifiche per la caccia, inclusi limiti di carniere e periodi di apertura.
- La caccia alla quaglia dovrebbe essere subordinata a misure di conservazione.
- L'inizio della stagione venatoria per alcune specie dovrebbe essere posticipato al 1° ottobre.
- Limiti di carniere sono stati suggeriti per specie come il tordo sassello e il moriglione.
- È raccomandato un monitoraggio continuo delle popolazioni per garantire la sostenibilità.
Il documento conclude con la necessità di un'analisi approfondita delle osservazioni e delle raccomandazioni ricevute, per garantire un calendario venatorio equilibrato e sostenibile.
- È necessario un confronto tecnico con le Regioni per migliorare la gestione venatoria.
- La Commissione Europea ha richiesto un approccio uniforme per le date di migrazione.
- La Regione Lazio deve continuare a monitorare le popolazioni di fauna selvatica.
- Si prevede un'ulteriore revisione del calendario venatorio in base ai feedback ricevuti.
Il Ministero della Salute ha intensificato la sorveglianza per l'influenza aviaria in seguito ai ritrovamenti di uccelli positivi in Europa e Italia. Sono state adottate misure precauzionali per garantire la sicurezza dei cacciatori e limitare la diffusione del virus.
- Regolamentazione dell'uso di richiami vivi per la caccia agli uccelli acquatici.
- Divieto di rilascio di selvaggina da penna per ripopolamento.
- Raccomandazioni per segnalare uccelli morti e disinfettare attrezzature.
- Collaborazione con i servizi veterinari per la sorveglianza HPAI.
È obbligatorio comunicare la cattura o il ritrovamento di uccelli inanellati a ISPRA o al competente ATC.
- Comunicazione via email a [email protected].
- Importanza della segnalazione per la conservazione delle specie.
Non sono state fornite indicazioni sui valichi montani interdetti alla caccia, necessarie per il rispetto delle aree di divieto.
- Importanza di riportare queste informazioni nel calendario venatorio.
- Necessità di tutelare i valichi noti per la loro importanza ecologica.
Il parere dell'ISPRA non tiene conto delle specificità regionali, risultando inadeguato per la Regione Lazio.
- L'ISPRA non ha istituito Unità Operative Tecniche Consultive per supportare le calendarizzazioni regionali.
- Il parere è generico e non considera le diversità territoriali e climatiche.
L'ISPRA ha raccomandato di posticipare l'apertura della caccia al 1° ottobre 2025, ma non ha fornito dati a supporto.
- La Regione Lazio non condivide questa raccomandazione, ritenendo che non ci siano evidenze scientifiche a sostegno.
- La caccia vagante non dovrebbe essere vietata nei mesi di settembre e gennaio.
Il Piano di Gestione Nazionale del Moriglione prevede un carniere massimo di 834 capi.
- Ripartizione del numero di capi abbattibili per ogni Ambito Territoriale di Caccia.
- Necessità di monitorare il numero di cacciatori interessati al prelievo.
La Regione Lazio ha stabilito periodi di caccia specifici per diverse specie, in linea con la normativa vigente.
- Apertura della caccia per la quaglia dal 21 settembre al 30 ottobre 2025.
- Chiusura anticipata per la lepre al 14 dicembre 2025.
- Caccia al fagiano e coniglio selvatico dal 21 settembre al 31 dicembre 2025.
Le decisioni sulla caccia sono basate su valutazioni di conservazione delle specie.
- La quaglia è classificata come "Least Concern" e non presenta rischi significativi.
- La lepre europea è considerata a basso rischio di estinzione.
Le normative vigenti stabiliscono le date di apertura e chiusura della caccia, in conformità con le linee guida europee.
- La caccia è consentita in aree protette solo in determinati giorni.
- Limitazioni sul carniere per garantire la sostenibilità della fauna selvatica.
La Regione Lazio prevede il prelievo venatorio dal 21 settembre 2025 al 31 gennaio 2026, in conformità con la normativa vigente e le classificazioni delle specie. Le decisioni sono basate su valutazioni scientifiche riguardanti lo stato di conservazione delle specie cacciabili.
- La normativa vigente (legge 157/1992 e L. R. 17/1995) stabilisce il periodo di caccia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio.
- Le specie cacciabili sono classificate come "Least concern" dall'International Union for Conservation of Nature, indicando un basso rischio di estinzione.
- La specie è considerata "Vulnerabile" in Unione Europea e "Least concern" dalla Red List of European Birds, 2015.
- La popolazione italiana di alcune specie è stimata in 6.000-12.000 individui, risultando stabile.
- Il carniere giornaliero è limitato a 10 capi e il carniere stagionale a 50 capi.
La quasi totalità delle zone umide laziali, importanti per lo svernamento delle specie cacciabili, è situata in aree protette, riducendo l'impatto dell'attività venatoria.
- Le aree protette sono interdette all'attività venatoria, minimizzando il disturbo alle specie.
- Le linee guida europee suggeriscono l'istituzione di "aree di rifugio" per proteggere le popolazioni di uccelli.
- L'esercizio della caccia in gennaio è consentito solo nei giorni di giovedì e domenica nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS).
La Regione ha adottato misure per garantire la sostenibilità della caccia e la conservazione delle specie, seguendo le indicazioni dell'ISPRA.
- È stato imposto un limite di prelievo giornaliero e stagionale per le specie cacciabili.
- Le problematiche di disturbo nelle zone umide sono state affrontate attraverso regolamenti specifici.
- La chiusura della caccia è stata unificata per le specie appartenenti alla stessa famiglia, per una gestione omogenea.
Le valutazioni scientifiche indicano che le popolazioni di alcune specie sono in declino, mentre altre mostrano stabilità o crescita.
- La popolazione di alcune specie è in decremento, con stime che variano dal 25% al 55% in Europa.
- La popolazione italiana di alcune specie è stimata in 500.000-1.000.000 coppie, rappresentando circa il 3% della popolazione dell'UE.
- La migrazione prenuziale inizia generalmente a febbraio, con un picco di attività migratoria.
Le normative e le linee guida stabiliscono le date e le modalità di prelievo venatorio, tenendo conto della conservazione delle specie.
- La caccia è regolamentata da leggi nazionali e regionali che stabiliscono periodi specifici.
- Le linee guida ISPRA suggeriscono di posticipare l'apertura della caccia al 1° ottobre per alcune specie.
- La gestione della caccia deve essere basata su dati scientifici e monitoraggio delle popolazioni.
La Regione Lazio prevede il prelievo venatorio dal 01 ottobre 2025 al 31 gennaio 2026 per diverse specie, in conformità con la normativa vigente e le linee guida ISPRA.
- La normativa vigente stabilisce il periodo di caccia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio.
- Le specie considerate includono il tordo bottaccio, il tordo sassello e il colombaccio, tutte classificate come "Least concern" dall'IUCN.
- La chiusura della caccia è fissata al 31 gennaio per garantire la sostenibilità delle popolazioni.
Il tordo bottaccio è una specie abbondante e in crescita, con un periodo di prelievo stabilito dal 01 ottobre al 31 gennaio.
- La popolazione italiana è stimata tra 400.000 e 600.000 individui, in aumento dal 2000 al 2010.
- La migrazione prenuziale inizia a febbraio, quindi la chiusura della caccia a gennaio è considerata sostenibile.
- Le linee guida ISPRA suggeriscono di posticipare l'apertura della caccia al 1° ottobre.
Il tordo sassello, pur nidificando raramente in Italia, è oggetto di prelievo venatorio dal 01 ottobre al 31 gennaio.
- La specie è classificata come "Quasi minacciata" a livello globale e "Least concern" in Europa.
- La popolazione migratoria è presente in Italia, con un incremento della popolazione nidificante.
- La chiusura della caccia è fissata al 31 gennaio, compatibile con l'inizio della migrazione prenuziale.
Il colombaccio è una specie abbondante e in espansione, con un periodo di prelievo dal 21 settembre al 31 gennaio.
- La popolazione italiana è stimata tra 80.000 e 160.000 individui, in aumento negli ultimi anni.
- La specie è considerata in buono stato di conservazione e la chiusura della caccia può essere posticipata al 10 febbraio.
- La migrazione post-riproduttiva inizia a fine settembre, con un picco a ottobre.
La ghiandaia è una specie per la quale è previsto il prelievo dal 01 ottobre al 31 gennaio.
- La popolazione è in espansione e non raggiunge le condizioni per essere classificata come minacciata.
- La chiusura della caccia è fissata al 31 gennaio, in linea con le altre specie della famiglia dei turdidi.
Il calendario venatorio include misure di conservazione per garantire la sostenibilità delle specie cacciabili.
- È previsto un limite di carniere giornaliero e stagionale per diverse specie.
- È stato esteso il divieto di utilizzo di munizionamento a pallini di piombo nelle zone umide.
- La Regione Lazio ha adottato misure per contrastare la diffusione della Peste Suina Africana.
L'addestramento dei cani da caccia è consentito in specifici periodi prima dell'apertura della caccia.
- L'addestramento è permesso dal 17 agosto al 18 settembre, senza possibilità di sparo.
- Questa misura è volta a garantire il benessere dei cani e a preparare la fauna per l'attività venatoria.
La stagione venatoria nel Lazio per il 2025/2026 inizia il 21 settembre 2025 e termina il 31 gennaio 2026. La caccia è consentita per tre giorni a settimana, con specifiche restrizioni in alcune aree.
- Inizio: 21 settembre 2025, Fine: 31 gennaio 2026.
- Caccia consentita tre giorni a settimana: lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica.
- Divieti in Zone di Protezione Speciale (ZPS) e utilizzo di munizioni a pallini di piombo vietato nelle zone umide.
L'esercizio venatorio è regolato da orari specifici che variano durante la stagione. La caccia alla beccaccia ha orari particolari.
- Caccia consentita da un'ora prima del sorgere del sole fino al tramonto.
- Orari specifici per ogni periodo quindicinale, ad esempio: dal 21 al 29 settembre 2025, dalle 6.00 alle 19.00.
- Caccia alla beccaccia inizia alle 8.00 e termina mezz'ora prima degli orari stabiliti.
Le modalità di caccia sono definite dalla legge regionale, con specifiche per l'uso di cani e appostamenti temporanei.
- Caccia in forma vagante consentita con ausilio di cane.
- Appostamenti temporanei devono essere liberati al termine della caccia.
- Divieto di caccia a meno di 200 metri da appostamenti in servizio.
I cacciatori devono rispettare limiti specifici per il numero di capi abbattibili per specie e per giornata.
- Limite giornaliero: massimo 3 capi per giornata.
- Limiti specifici per specie, ad esempio: 1 lepre europea, 2 beccacce, 2 fagiani.
- Limite stagionale per alcune specie, come 20 beccacce e 50 allodole.
La caccia è consentita per diverse specie in periodi specifici durante la stagione venatoria.
- Cacciabili dal 21 settembre al 30 ottobre: quaglia.
- Cacciabili dal 21 settembre al 14 dicembre: lepre europea.
- Cacciabili dal 1 ottobre al 31 gennaio: beccaccia, cinghiale, e altre specie.
L'addestramento dei cani è consentito in periodi specifici e con restrizioni.
- Addestramento consentito dal 17 agosto al 31 agosto 2025.
- Vietato l'addestramento a meno di 500 metri da zone di tutela faunistica.
- Nelle ZPS, addestramento consentito dal 1 settembre al 18 settembre 2025.
Il tesserino venatorio è obbligatorio per esercitare la caccia e deve essere registrato correttamente.
- Rilascio del tesserino da parte della Direzione Regionale Agricoltura.
- Registrazione obbligatoria delle giornate di caccia e degli abbattimenti.
- Restituzione del tesserino entro il 31 marzo di ogni anno.
Le normative vigenti stabiliscono divieti e sanzioni per le violazioni delle regole di caccia.
- Divieti specifici per l'immissione di specie alloctone e per l'uso di munizioni di piombo.
- Sanzioni per violazioni delle norme di caccia, con multe da 150 a 1.000 euro.
- Normative in linea con la Legge 157/1992 e la Legge regionale n. 17/95.
TESTO COMPLETO DEL CALENDARIO VENATORIO REGIONE LAZIO IN ALLEGATO