Ciao a tutti, mi chiamo Marco, sono un cacciatore e molti di voi già mi conoscono inquanto amministratore del noto portale Migratoria.it . No, non sono un bracconiere, né un sanguinario amante degli animali impagliati che spara a qualsiasi cosa si muova. Sono un cacciatore con licenza, con anni di esperienza sulle spalle e, soprattutto, con un amore profondo e viscerale per la natura che molti, forse, non si aspettano. Per anni ho sentito le solite frasi, le critiche, i giudizi affrettati. "Come puoi uccidere una creatura innocente?" "È un divertimento crudele!" "È roba da cavernicoli!" Capisco queste reazioni. ma la realtà, credetemi, è molto più complessa e sorprendente di quanto si possa immaginare. E oggi, voglio svelarvi il perché.
Non Siamo Solo "Quelli Che Sparano": Il Vero Ruolo del Cacciatore Moderno
Lasciate che vi tolga subito un'illusione: il cacciatore moderno non è l'archetipo dell'uomo delle caverne che insegue la preda solo per l'emozione della cattura. Le cose sono cambiate, e radicalmente. Oggi, siamo parte integrante di un sistema di gestione faunistica che ha un impatto cruciale sulla salute dei nostri ecosistemi.Lo so, suona strano. Uccidere per conservare? Sembra un ossimoro, eppure è la pura verità. In Italia, come in molti paesi europei, la fauna selvatica è in continua evoluzione. Specie come il cinghiale o il capriolo hanno visto un'esplosione demografica negli ultimi decenni. Senza predatori naturali sufficienti, queste popolazioni possono crescere a dismisura, portando a conseguenze devastanti:
- Danni all'agricoltura: Campi devastati, raccolti distrutti. Questo si traduce in perdite economiche enormi per gli agricoltori, che sono il cuore della nostra produzione alimentare.
- Incidenti stradali: Un numero crescente di incidenti gravi, a volte fatali, sono causati dall'attraversamento improvviso di animali selvatici, specialmente i cinghiali.
- Alterazione degli ecosistemi: La sovrappopolazione di una specie può sbilanciare l'intero ambiente, causando un pascolo eccessivo che impedisce la rigenerazione della vegetazione, o la competizione per le risorse con altre specie più vulnerabili.
- Diffusione di malattie: Un'eccessiva densità di popolazione facilita la trasmissione di malattie tra gli animali, con il rischio che alcune possano poi passare anche all'uomo o al bestiame.
Soldi, Sudore e Sacrificio: Quanto Contribuiamo alla Conservazione?
Parliamo di soldi. Molti pensano che la caccia sia solo un hobby costoso. Ed è vero, le attrezzature, le licenze, i corsi, tutto ha un costo. Ma sapete dove vanno a finire gran parte di quei soldi? Direttamente nelle casse della conservazione ambientale. Le tasse sulle licenze di caccia, le quote associative, le sanzioni per infrazioni venatorie: tutto questo denaro viene spesso reinvestito in progetti di ripristino degli habitat, ricerca scientifica sulla fauna, censimenti animali e programmi di ripopolamento di specie a rischio. Sì, avete capito bene: noi cacciatori finanziamo attivamente la protezione e la valorizzazione della natura che amiamo. Non solo denaro. Siamo i primi a frequentare le aree boschive, i campi, le montagne. Siamo gli "occhi e le orecchie" del territorio. Spesso siamo noi a segnalare la presenza di inquinamento, di incendi, di bracconieri o di animali feriti. Facciamo pulizia dei boschi, partecipiamo a campagne di monitoraggio e offriamo il nostro volontariato per la manutenzione di sentieri o aree protette. La nostra conoscenza del territorio è profonda e viene messa al servizio dell'ambiente.Non Si Tratta Solo di Uccidere: Un Legame Primordiale e il Rispetto per la Vita
E ora, la domanda più difficile: l'etica. "Come si fa a uccidere?" Non è una domanda a cui si risponde facilmente, e non cerco di eludere il punto. Per me, la caccia è un atto di profondo rispetto per la natura, anche se può sembrare paradossale. Quando sono nel bosco, sono completamente immerso. Ascolto, osservo, respiro l'aria, divento parte dell'ambiente. Ogni movimento è calcolato, ogni dettaglio è importante. Non è uno "sport" nel senso comune del termine, non c'è una "partita" o un "avversario". C'è un momento di profonda connessione con il ciclo della vita e della ****, un riconoscimento che, come esseri umani, siamo parte di quel ciclo.L'atto della caccia è l'atto finale di un lungo processo che inizia con la conoscenza dell'animale, del suo habitat, delle sue abitudini. Richiede pazienza, disciplina e una profonda comprensione della natura. E quando si concretizza, è fatto con l'obiettivo di essere il più rapido e indolore possibile. Il rispetto per l'animale non finisce con l'abbattimento; continua con l'utilizzo della carne, con la consapevolezza che quella vita non è stata sprecata. Molti di noi mangiano la carne degli animali cacciati, apprezzandola come un dono della natura, molto più sostenibile e a "chilometro zero" di qualsiasi carne acquistata in supermercato.
La Caccia Non È per Tutti, Ma è Necessaria
Non pretendo che tutti diventino cacciatori. Capisco che per molti l'idea stessa possa risultare sgradevole. Ma vi chiedo di guardare oltre i pregiudizi, oltre le immagini sensazionalistiche o le informazioni incomplete. La caccia, nella sua forma moderna e regolamentata, non è un residuo barbarico del passato. È una pratica complessa e necessaria per la gestione del nostro patrimonio faunistico. È un'attività che impegna migliaia di persone, le quali con passione, tempo e risorse contribuiscono attivamente alla tutela del territorio.Prima di giudicare, informatevi. Parlate con un cacciatore. Venite a vedere cosa facciamo. Potreste scoprire che dietro la figura del "cacciatore" si nasconde un custode del territorio, un appassionato di natura e, in definitiva, un alleato insospettabile per la salvaguardia del nostro prezioso ambiente.
GATTINI MARCO - Migratoria.it