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Guidare, soprattutto al di fuori dei centri urbani e nelle ore serali o notturne, può riservare sorprese inaspettate. Una delle più insidiose è l'improvviso attraversamento di un animale selvatico. Cervi, cinghiali, caprioli, ma anche volpi o tassi, possono spuntare all'improvviso, rendendo l'impatto inevitabile e causando danni significativi ai veicoli e, talvolta, lesioni gravi agli occupanti. Ma in queste situazioni, chi paga i danni? La questione è complessa e ha visto un'evoluzione giurisprudenziale significativa negli ultimi anni.

Un Fenomeno in Crescita​

Gli incidenti che coinvolgono la fauna selvatica sono in costante aumento. Diversi fattori contribuiscono a questo incremento: l'espansione degli habitat di alcune specie, la frammentazione del territorio dovuta alle infrastrutture stradali, e una maggiore densità di animali in alcune aree. Le conseguenze non sono solo materiali: oltre ai danni al veicolo, si registrano spesso feriti tra gli occupanti e, purtroppo, la **** dell'animale.

La Responsabilità: Un Labirinto Giuridico​

Per lungo tempo, la questione della responsabilità era un vero e proprio campo minato legale. Inizialmente, la giurisprudenza tendeva ad escludere la responsabilità della Pubblica Amministrazione (Regioni, Province, Enti gestori delle strade) basandosi sul principio che gli animali selvatici sono res nullius, ovvero "cose di nessuno", e quindi non soggetti alla custodia di alcuno.

Questa interpretazione ha però subito un'importante inversione di tendenza. Oggi, la giurisprudenza della Corte di Cassazione è orientata a riconoscere una responsabilità della Pubblica Amministrazione che ha il compito di gestire la fauna selvatica e di garantire la sicurezza della circolazione stradale.

Il Ruolo delle Regioni e degli Enti Gestori delle Strade​

La responsabilità viene ora ricondotta all'articolo 2052 del Codice Civile, che disciplina la responsabilità per i danni cagionati da animali, o all'articolo 2043 (responsabilità aquiliana generale) per omissioni nella gestione della fauna e delle strade.

In particolare, la giurisprudenza odierna attribuisce la responsabilità:

  • Alle Regioni: in quanto detengono la competenza in materia di patrimonio faunistico e di gestione della fauna selvatica. Hanno il compito di prevenire i danni e di adottare le misure necessarie per la sicurezza stradale, come l'installazione di recinzioni, cartelli di segnalazione e l'implementazione di piani di controllo della fauna.
  • Agli Enti Proprietari o Gestori delle Strade (Anas, Province, Comuni): per la mancata apposizione di segnaletica adeguata in zone ad alto rischio di attraversamento di animali, o per l'omessa manutenzione delle opere di prevenzione (ad esempio, recinzioni divelte).
Tuttavia, il riconoscimento della responsabilità non è automatico. Il danneggiato ha l'onere di dimostrare il nesso di causalità tra il danno subito e la condotta (o l'omissione) della Pubblica Amministrazione.

Come Provare il Danno e Ottenere il Risarcimento​

Per poter richiedere il risarcimento, è fondamentale agire correttamente nell'immediato post-incidente:

  1. Chiamare le Forze dell'Ordine: Carabinieri, Polizia di Stato, Polizia Locale o Provinciale. Il loro intervento è cruciale per la redazione di un verbale che attesti l'incidente, la presenza dell'animale e i danni subiti. Questo verbale sarà una prova fondamentale.
  2. Documentare i Danni: Scattare foto e video del veicolo danneggiato, dell'animale coinvolto (se presente), del luogo dell'incidente e di eventuali cartelli stradali o segnaletica.
  3. Raccogliere Testimonianze: Se ci sono testimoni, prendere i loro contatti.
  4. Conservare la Documentazione: Fatture delle riparazioni del veicolo e, in caso di lesioni personali, certificati medici e spese sanitarie.
Una volta raccolte tutte le prove, sarà necessario inviare una richiesta di risarcimento alla Pubblica Amministrazione ritenuta responsabile (Regione o Ente gestore della strada), solitamente tramite raccomandata A/R o PEC.

L'Importanza della Prevenzione e dell'Assicurazione​

Mentre la battaglia legale per il risarcimento può essere lunga e complessa, la prevenzione rimane la migliore difesa. Guidare con prudenza, rispettare i limiti di velocità, e prestare particolare attenzione in zone segnalate per la presenza di fauna selvatica, specialmente all'alba e al tramonto, può fare la differenza.

Per quanto riguarda l'assicurazione, le polizze RCA standard non coprono i danni da impatto con animali selvatici. È necessario sottoscrivere una polizza specifica per eventi naturali o atti vandalici che includa la clausola "danni da fauna selvatica". Questa copertura, seppur con un costo aggiuntivo, può semplificare notevolmente la gestione del risarcimento, in quanto sarà la compagnia assicurativa a occuparsi della pratica e a indennizzare il proprio assicurato, rivalendosi poi sull'Ente responsabile.

In conclusione, se un tempo l'impatto con un animale selvatico significava quasi certamente dover sostenere interamente i costi dei danni, oggi la situazione è cambiata. Sebbene la strada per ottenere il risarcimento possa essere ancora in salita, la consapevolezza dei propri diritti e l'adozione delle giuste precauzioni possono aiutare a mitigare le conseguenze di questi sfortunati eventi.

Gattini Marco - Migratoria.it


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