ACCOLTO PARZIALMENTE IL RICORSO ANIMALISTA.
Il Consiglio di Stato ha nuovamente modificato il Calendario venatorio dell'Umbria. In attesa della discussione di merito in camera di consiglio, prevista per il 14 gennaio, il presidente ha accolto parzialmente il ricorso presentato dalle associazioni animaliste e ambientaliste (Lipu, Wwf Italia, Lav, Enpa, Lndc), stabilendo la chiusura della caccia al tordo bottaccio per il 31 dicembre, per gli altri turdidi al 9 gennaio e per la beccaccia al 30 dicembre.
Il presidente del Consiglio di Stato ha ritenuto infondati i termini precedentemente definiti (accettati dal Tar dell’Umbria) riguardanti la fine del prelievo di queste specie in relazione ai Key Concept indicati a livello europeo. Pertanto, è stata parzialmente riformata la sentenza del Tar in attesa del giudizio di merito che seguirà le nuove scadenze stabilite.
Il presidente del Tribunale riconosce che i dati scientifici presentati a sostegno delle diverse posizioni “non sono univoci”, ma devono essere interpretati secondo il principio di precauzione.
Si osserva che sulla base dei K.C. per l’Italia la caccia ai turdidi dovrebbe essere consentita fino al 31 dicembre, mentre per gli acquatici e la beccaccia fino al 10 gennaio. Sebbene le valutazioni dell'Ispra indichino che i turdidi possano essere cacciati fino al 9 gennaio, gli acquatici fino al 20 gennaio e la beccaccia fino al 30 dicembre. Il Calendario contestato prevedeva invece la possibilità di cacciare queste specie fino al 30 gennaio.
Il presidente del Consiglio di Stato ha dichiarato che l'udienza collegiale programmata per il 14 gennaio "risulta comunque idonea a fornire utilità alla parte appellante". In merito al ricorso presentato dagli ambientalisti, si sono costituite, insieme alla Regione Umbria, le associazioni venatorie Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia e Cpa.