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L’attenzione del governo nei confronti dell’attività venatoria c’è sempre stata e continuerà ad esserci. Le polemiche nel mondo della caccia non sono mai mancate e, purtroppo, spiace ricordarlo hanno sempre prodotto più danni che risultati, ma in particolare quelle che stanno riguardando il ritiro di alcuni emendamenti al DL Agricoltura impongono che si faccia chiarezza sull’operato del governo”. Così in una nota il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra.

Gli emendamenti inerenti i calendari venatori e la caccia agli ungulati nei territori dei valichi montani nascevano proprio dalla volontà di accelerare il percorso approvativo delle norme, “ma il fatto che siano stati ritenuti non omogenei al contenuto del DL Agricoltura non pregiudica in alcun modo l’iter del DdL presentato alla Camera, che si pone la finalità di modifica della legge 157/92, auspicato e richiesto da tempo dalle associazioni venatorie”.

“In particolare chi, tra i colleghi ora si straccia le vesti e parla di tradimento – spiega La Pietra – dovrebbe ben sapere che il passaggio in questione è stato invece un ulteriore elemento che testimonia la volontà di dare accelerazione, tramite decreto, all’entrata in vigore di questi due punti, che sarebbero diventati legge in sessanta giorni. Invece – prosegue La Pietra – di creare divisioni che indeboliscono il mondo venatorio suggerirei di constatare quanto di utile si sta cercando di fare per i cacciatori, mai come ora trattati con il dovuto rispetto e riconoscimento, anche a fronte del loro prezioso impegno nel contrasto alla diffusione della peste suina africana sul territorio italiano. Un contributo fattivo che il governo non solo non disconosce, ma ha evidenziato nella sua valenza in ogni occasione”, conclude il sottosegretario.