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Il Calendario venatorio 2025/26 dell’Umbria sta prendendo forma, con importanti novità che si stanno profilando in seguito alla Consulta regionale che ha esaminato una bozza proposta dalle associazioni venatorie, sebbene non unanime in tutti i suoi punti. Una proposta che ha suscitato ampio dibattito tra i cacciatori, anche all'interno delle stesse associazioni, soprattutto in relazione a temi delicati come la preapertura al colombaccio e alla tortora, la caccia al tordo fino al 31 gennaio, e il nodo ancora irrisolto relativo alla beccaccia.

Preapertura al Colombaccio e alla Tortora: Una Discussione Scoppiettante​

Uno dei temi più dibattuti delle ultime settimane è stata la proposta di introdurre tre giorni di preapertura (1, 7 e 14 settembre) per alcune specie, tra cui il colombaccio, la tortora, la cornacchia grigia, la ghiandaia e la gazza. La preapertura del 14 settembre avrebbe riguardato anche la quaglia. Con l’apertura generale fissata per il 21 settembre e la caccia al cinghiale dal 1° ottobre al 31 gennaio, la questione delle preaperture al colombaccio ha sollevato preoccupazioni tra i cacciatori. In particolare, una preapertura al colombaccio rischierebbe di ridurre il periodo di prelievo a gennaio di circa due settimane. Le associazioni venatorie (Federcaccia, Libera Caccia, Anuu, Italcaccia e Cpa) hanno quindi chiesto di rispettare l’arco temporale tradizionale per evitare questa riduzione.

Tortora Selvatica: Esclusa la Deroga per il Prossimo Calendario​

Una questione tecnica che ha generato discussioni riguarda la tortora selvatica. Non è infatti possibile includere una deroga per la tortora selvatica nel Calendario venatorio 2025/26, a causa di una moratoria europea che ne vieta il prelievo. Se il contesto normativo europeo dovesse cambiare, si potrebbe discutere di una possibile revisione. Tuttavia, la Regione ha mostrato apertura verso l'idea di introdurre una deroga per i prelievi di tortora dal collare orientale e piccione domestico, qualora vi siano danni agricoli, con due giornate di preapertura, previo parere dell’Ispra.

Caccia al Tordo: Fino al 31 Gennaio​

Per quanto riguarda la caccia ai turdidi, la Regione ha manifestato la disponibilità a estendere la stagione venatoria fino al 31 gennaio, con particolare riferimento al tordo bottaccio. Questo per via della recente modifica dei “KC” per turdidi e alzavola, che ha reso necessaria una giustificazione per il prolungamento della caccia, soprattutto nelle zone dove si verifica una sovrapposizione di specie. La proposta di chiusura a fine gennaio è stata accolta favorevolmente dalle associazioni venatorie, che da tempo sollecitano questa misura.

Il Nodo Beccaccia: Un Tema da Risolvere​

Uno degli argomenti più discussi riguarda la beccaccia, specie molto apprezzata dai cacciatori umbri. Secondo l’attuale normativa, la caccia alla beccaccia si dovrebbe concludere il 10 gennaio, ma le associazioni venatorie, in particolare Federcaccia, hanno richiesto che la stagione venatoria per questa specie venga estesa almeno fino al 18 gennaio, e idealmente fino al 31 gennaio. Federcaccia ha presentato studi e ricerche che supportano questa richiesta. Al momento, l’Osservatorio regionale non dispone di dati sufficienti per prendere una decisione definitiva, ma la Regione ha espresso disponibilità a verificare ulteriormente il tema.


Deroghe e Possibili Revisione​

La Regione Umbria ha dichiarato di essere disponibile a rivedere la proposta di Calendario venatorio in base ai pareri dell'Ispra e del Comitato tecnico faunistico regionale, per evitare eventuali ricorsi. Le associazioni ambientaliste, che avevano auspicato un coinvolgimento già nella fase di proposta, sono pronte a presentare ricorsi qualora le misure proposte venissero considerate troppo permissive.


Tempistiche e Conclusioni​

L’assessora regionale Simona Meloni ha dichiarato che una bozza definitiva del Calendario venatorio sarà sottoposta alla discussione entro il 10 aprile, con l’obiettivo di arrivare a una sua approvazione entro i termini di legge. L’obiettivo è quello di evitare incertezze e ricorsi che hanno caratterizzato il Calendario venatorio dello scorso anno, cercando di ottenere un documento formalmente inattaccabile.


In sintesi, sebbene ci siano ancora dei nodi da sciogliere, la discussione sul Calendario venatorio 2025/26 si preannuncia come una fase cruciale per la regolamentazione della caccia in Umbria, con l’impegno delle istituzioni e delle associazioni venatorie a trovare un equilibrio che rispetti le esigenze dei cacciatori e dell'ambiente.

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