Su queste pagine si è spesso dibattuto delle virtù di alcune ottiche che permetterebbero di sparare anche in condizioni di luce molto penalizzanti.
Prendo lo spunto dall’intervento fatto oggi da Vivailpelo (scusami Claudio non è certo mia intenzione farti un processo, ma mi sembra che l’episodio, come da te descritto, sia abbastanza esemplare)
Non è certo mia intenzione atteggiarmi a maestro perciò mi sarebbero molto graditi gli interventi di persone che, come Toperone (Paolo sei nel mirino e non mi scappi più) abbiano maturato esperienze anche presso altre culture venatorie, magari più vecchie delle nostre.
Da anni nel mio gruppo di amici si fa una netta distinzione fra tiro all’alba e tiro al tramonto. Nel secondo caso quando rimane poca luce ci si astiene dallo sparare perché:
· Il tiratore è abbagliato dal flash prodotto dalla carabina e non riesce a valutare l’effetto del colpo
· Ora che dall’altana (o altro appostamento) si giunge sull’anschuss è ormai buio e difficilmente si riesce a reperire l’anschuss con sufficiente precisione, men che meno si riescono a valutare i “segni” con sufficiente accuratezza: <l’ho sbagliato o l’ho ferito? Boh!>
· Seguire la traccia di sangue è quasi un’utopia
· Si è perciò costretti a tornare la mattina dopo col cane da traccia; se l’animale era ferito e nel frattempo è morto la carne è da buttare, a meno che non faccia ben freddo.
All’alba è diverso; con la luce del giorno è possibile procedere ad una ricerca accurata, sistematica e prolungata che ci può consentire di effettuare valutazioni più attendibili, o magari scoprire (penso che sia capitato a tutti, a me più volte)che il capo “sbagliato” giace morto stecchito 50 m più in là, magari con il cuore spappolato.
Naturalmente si possono considerare delle deroghe; per esempio si potrebbe ammettere il tiro nell’ultima luce del giorno:
· Se si è accompagnati (cosa che riterrei obbligatoria in ogni circostanza) da un osservatore ben qualificato ed adeguatamente equipaggiato
· Se il campo di tiro è accettabilmente pulito
· In inverno se si ha la disponibilità di un cane da traccia per la mattina dopo, se invece non fa più che freddo il cane dovrebbe essere presente sul posto
In qualunque caso riterrei un obbligo morale effettuare la ricerca del capo “sbagliato” alle prime luci dell’alba successiva (normativa slovena docet)
Detto questo mi scuso se sono parso troppo categorico o “magistrale”, ma sono stato improntato cosi fin da piccolo.
Salutoni
Prendo lo spunto dall’intervento fatto oggi da Vivailpelo (scusami Claudio non è certo mia intenzione farti un processo, ma mi sembra che l’episodio, come da te descritto, sia abbastanza esemplare)
Non è certo mia intenzione atteggiarmi a maestro perciò mi sarebbero molto graditi gli interventi di persone che, come Toperone (Paolo sei nel mirino e non mi scappi più) abbiano maturato esperienze anche presso altre culture venatorie, magari più vecchie delle nostre.
Da anni nel mio gruppo di amici si fa una netta distinzione fra tiro all’alba e tiro al tramonto. Nel secondo caso quando rimane poca luce ci si astiene dallo sparare perché:
· Il tiratore è abbagliato dal flash prodotto dalla carabina e non riesce a valutare l’effetto del colpo
· Ora che dall’altana (o altro appostamento) si giunge sull’anschuss è ormai buio e difficilmente si riesce a reperire l’anschuss con sufficiente precisione, men che meno si riescono a valutare i “segni” con sufficiente accuratezza: <l’ho sbagliato o l’ho ferito? Boh!>
· Seguire la traccia di sangue è quasi un’utopia
· Si è perciò costretti a tornare la mattina dopo col cane da traccia; se l’animale era ferito e nel frattempo è morto la carne è da buttare, a meno che non faccia ben freddo.
All’alba è diverso; con la luce del giorno è possibile procedere ad una ricerca accurata, sistematica e prolungata che ci può consentire di effettuare valutazioni più attendibili, o magari scoprire (penso che sia capitato a tutti, a me più volte)che il capo “sbagliato” giace morto stecchito 50 m più in là, magari con il cuore spappolato.
Naturalmente si possono considerare delle deroghe; per esempio si potrebbe ammettere il tiro nell’ultima luce del giorno:
· Se si è accompagnati (cosa che riterrei obbligatoria in ogni circostanza) da un osservatore ben qualificato ed adeguatamente equipaggiato
· Se il campo di tiro è accettabilmente pulito
· In inverno se si ha la disponibilità di un cane da traccia per la mattina dopo, se invece non fa più che freddo il cane dovrebbe essere presente sul posto
In qualunque caso riterrei un obbligo morale effettuare la ricerca del capo “sbagliato” alle prime luci dell’alba successiva (normativa slovena docet)
Detto questo mi scuso se sono parso troppo categorico o “magistrale”, ma sono stato improntato cosi fin da piccolo.
Salutoni