Valerio6

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Torre del Lago Puccini
Buongiorno a tutti,

temo che l'argomento sia già stato dibatturo ma non riesco a trovarne traccia sul forum e vorrei togliermi qualche curiosità.

è comune opinione che il tiro a fermo in acqua vada effettuato mirando alla linea di galleggiamento, altrimenti la fucilata batterà "alta", addirittura sopra all'uccello. Parlando di tiro a distanze standard e da angolo non eccessivamente aperto, es. da seduti o cmq da capanno basso sull'acqua., qual'è la spiegazione balistica della fucilata "alta"? Ho sperimentato la cosa personalmente ma vorrei capire da cosa dipende, es. imbracciatura, piega del calcio ecc

Conosco, di contro, alcune persone che affermano di sparare sempre alla sagoma e non alla linea di galleggiamento, pena la fucilata "bassa". cosa cambia nel tiro di queste persone rispetto a quelle sopra?

Naturalmente, sempre parlando di tiri a distanze standard, per i tiri a fermo al limite è abbastanza normale, per ognuno di noi, calcolare un minimo di alzo in base all'esperienza.

Inoltre, come mirate in condizioni di scarsa luminosità e chi di voi si trova bene nello sparo a fermo con entrambi gli occhi aperti?
 
Argomento vasto e complesso.........

Dunque perchè si spara alla linea di galleggiamento alle anantre ? semplice....sparando in questo modo spari perfettamente in centro del bersaglio, in quanto mezza sagoma è sott'acqua e dunque è corretto tirare alla linea di galleggiamento in quanto i pallini che toccheranno l'acqua subito prima del bersaglio andranno comunque a colpirlo, ergo hai molte più possibilità di fermarlo, mentre se spari mirando la sagoma che vedi, già metà rosata andrà alta ( anche per l'impennamento anche se lieve del fucile al momento dello sparo) e la metà sommersa verrà colpita da un nr esiguo di pallini aumentando la possibilità che il selvatico risulti ferito non mortalmente per cui avrai bisogno di ribatterlo per non perderlo.

Con bassa luminosità a fermo sparo sempre con solo un'occhio aperto ( per ever una maggior precisione) questo lo faccio in tutti i tiri a fermo, mentre a volo in qualsiasi situazione di luce sparo sempre con entarmbi gli occhi aperti.


Ciao,Marco
Dunque per la mia esperienza mirino sulla linea di mira e difficilmente la bestia se ne andrà......
 
Argomento vasto e complesso.......

Dunque perchè si spara alla linea di galleggiamento alle anantre ? semplice....sparando in questo modo spari perfettamente in centro del bersaglio, in quanto mezza sagoma è sott'acqua e dunque è corretto tirare alla linea di galleggiamento in quanto i pallini che toccheranno l'acqua subito prima del bersaglio andranno comunque a colpirlo, ergo hai molte più possibilità di fermarlo, mentre se spari mirando la sagoma che vedi, già metà rosata andrà alta ( anche per l'impennamento anche se lieve del fucile al momento dello sparo) e la metà sommersa verrà colpita da un nr esiguo di pallini aumentando la possibilità che il selvatico risulti ferito non mortalmente per cui avrai bisogno di ribatterlo per non perderlo.

Con bassa luminosità a fermo sparo sempre con solo un'occhio aperto ( per ever una maggior precisione) questo lo faccio in tutti i tiri a fermo, mentre a volo in qualsiasi situazione di luce sparo sempre con entarmbi gli occhi aperti.


Ciao,Marco
Dunque per la mia esperienza mirino sulla linea di mira e difficilmente la bestia se ne andrà......




sapesse quante volte sono convinto di sparare bene e la botta va bassa alta no mai ma spesso bassa secondo me guardo e miro troppo
 
Non credo che sparando alla linea di galleggiamento i pallini che colpiranno la parte in acqua dell'uccello siano letali ... semmai l'alqua li frena se la linea di tiro è molto obligua, se invece si spara con angolo ridotto, l'effetto potrebbe essere addirittura più letale perchè schizzerebbero rimbalzando con maggiore velocita ( tipo il sasso che lanciato in acqua rimbalza a mo di rana ) arrivando lontanissimo. Quindi la teoria che sparando alla linea di galleggiamento verrebbero impresse ferite mortali al corpo immerso ... non mi convince. Comunque tra la linea di galleggiamento ed il corpo ... non c'è poi tutta questa differenza, perchè un'alzavola .. per esempio ..... è talmente schiacciata in acqua che il punto mirato potrebbe essere lo stesso.
 
Dal mio appostamento, alto circa un metro sopra al livello dell'acqua, mi hanno sempre detto di mirare alla testa del bersaglio, altrimenti si rischia che la mezza rosata inferiore venga fermata dall'acqua.
Così facendo io non ho mai perso nessun selvatico....
Poi magari, ho sempre avuto solamente fortuna.
 
Dal mio appostamento, alto circa un metro sopra al livello dell'acqua, mi hanno sempre detto di mirare alla testa del bersaglio, altrimenti si rischia che la mezza rosata inferiore venga fermata dall'acqua.
Così facendo io non ho mai perso nessun selvatico....
Poi magari, ho sempre avuto solamente fortuna.


Nel tuo caso avendo l'appostamento ad un metro d'altezza poi ci aggiungi di media un'altro metro e mezzo ( la misura tra il pavimento del capanno e la tua spalla) e sei a circa 2,5 mt, con quest'angolo di tiro è corretto tirare alla sagoma che vedi
 
Non credo che sparando alla linea di galleggiamento i pallini che colpiranno la parte in acqua dell'uccello siano letali ... semmai l'alqua li frena se la linea di tiro è molto obligua, se invece si spara con angolo ridotto, l'effetto potrebbe essere addirittura più letale perchè schizzerebbero rimbalzando con maggiore velocita ( tipo il sasso che lanciato in acqua rimbalza a mo di rana ) arrivando lontanissimo. Quindi la teoria che sparando alla linea di galleggiamento verrebbero impresse ferite mortali al corpo immerso ... non mi convince. Comunque tra la linea di galleggiamento ed il corpo ... non c'è poi tutta questa differenza, perchè un'alzavola .. per esempio ..... è talmente schiacciata in acqua che il punto mirato potrebbe essere lo stesso.


Fabio, penso che ai pallini grossi l'acqua immediatamente attorno all'anatra opponga resistenza ma non da pregiudicare il potere lesivo dello stesso, mentre concordo con te sul fatto che i pallini che rimbalzano per poi colpire il bersaglio siano molto più dannosi......


Ciao,Marco.
 
Grazie per gli interventi!

d'accordo sulla fucilata bassa, causata da testa alta, vuoi per "cercare" meglio la sagoma in condizioni di luce o visibilità scarse, vuoi per errata imbracciatura. D'accordo anche sul fatto che da capanni abbastanza alti le fucilate alla linea di galleggiamento risultano spesso basse.

Leggo che alcuni di voi mirano alla sagoma, quindi che mi dite delle fucilate alte? causate tutte da imbracciatura errata e/o strappata sul grilletto, oltre a mirino forse un pò in alto sulla sagoma, o ha importanza anche l'assetto del fucile?
 
Argomento vasto e complesso.......

Dunque perchè si spara alla linea di galleggiamento alle anantre ? semplice....sparando in questo modo spari perfettamente in centro del bersaglio, in quanto mezza sagoma è sott'acqua e dunque è corretto tirare alla linea di galleggiamento in quanto i pallini che toccheranno l'acqua subito prima del bersaglio andranno comunque a colpirlo, ergo hai molte più possibilità di fermarlo, mentre se spari mirando la sagoma che vedi, già metà rosata andrà alta ( anche per l'impennamento anche se lieve del fucile al momento dello sparo) e la metà sommersa verrà colpita da un nr esiguo di pallini aumentando la possibilità che il selvatico risulti ferito non mortalmente per cui avrai bisogno di ribatterlo per non perderlo.

Con bassa luminosità a fermo sparo sempre con solo un'occhio aperto ( per ever una maggior precisione) questo lo faccio in tutti i tiri a fermo, mentre a volo in qualsiasi situazione di luce sparo sempre con entarmbi gli occhi aperti.


Ciao,Marco
Dunque per la mia esperienza mirino sulla linea di mira e difficilmente la bestia se ne andrà......


La penso al tuo stesso modo...

Saluti
 
metto bocca sull'argomento anche se per me son tiri sugli alberi: secondo me il problema delle padelle a fermo (partendo da fucile-cartuccia-distanza e tutto il resto ad ok) è soprattutto dovuto allo strappo sul grilletto
perchè una giustificazione al fatto che tiro meglio al volo che a fermo la devo trovà e quella mi pare la più plausibile
 
Un detto di mio nonno era: Polvere poca ( perché costava ) pallini assai ( gleli dava l'armaiolo in cambio di anitre ) mira alle gambe ( per anitre messe) e non fallirai. Sparava sul po con la spingarda a pelo d'acqua coricato sul barchino! Altri tempi, altre polveri ma sempre anitre....
 
Ma per le anatre posate mettete il mirino addosso alla sagoma? Un amico mi diceva che lui nasconde la sagoma dietro la canna... cioè non guarda il mirino... ma alla fine il centro della rosata va dove sta il mirino/bindella o la canna?


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La linea formata da bindella con il pallino di mira che copre il punto da colpire, corrisponde al centro della rosata ed anche se si ha bindella più alta rapporto al centro della canna .... il punto mirato corrisponde sempre con il centro della rosata. Quella che cambia è solo la posizione del nostro occhio
 
La linea formata da bindella con il pallino di mira che copre il punto da colpire, corrisponde al centro della rosata ed anche se si ha bindella più alta rapporto al centro della canna .... il punto mirato corrisponde sempre con il centro della rosata. Quella che cambia è solo la posizione del nostro occhio

Grazie...


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Premesso che la fucilata va dove si mira e se non ci va c'è qualche problema, viene da se che mirare alla sagoma è la scelta più naturale.
Non ho mai ritenuto di dover mirare alla testa, bersaglio per me poco significativo a certe distanze, un tiro ben assestato alla sagoma mette pallini anche in testa e non ci sono problemi.
Se poi pensiamo che molti dei tiri a fermo avvengono in condizioni di luce che la testa quasi manco sai se è a destra o sinistra, cade ogni velleità di precisione.
E sei gli uccelli sono due o più?
Tira addosso e ci restano tutti.

Merita una riflessione la teoria del tiro basso, alla linea di galleggiamento: se la rosata contro un piano perpendicolare alle canna ha una forma grosso modo circolare, contro un piano inclinato in avanti assume una forma ellittica con il centro della rosata spostato verso il basso, ovvero una zona utile sopra il punto mirato ben più ampia di quella sotto di esso.
Un tiro sbagliato in acqua a fermo è quasi sempre un tiro troppo alto, raramente troppo basso.
 
Premesso che la fucilata va dove si mira e se non ci va c'è qualche problema, viene da se che mirare alla sagoma è la scelta più naturale.
Non ho mai ritenuto di dover mirare alla testa, bersaglio per me poco significativo a certe distanze, un tiro ben assestato alla sagoma mette pallini anche in testa e non ci sono problemi.
Se poi pensiamo che molti dei tiri a fermo avvengono in condizioni di luce che la testa quasi manco sai se è a destra o sinistra, cade ogni velleità di precisione.
E sei gli uccelli sono due o più?
Tira addosso e ci restano tutti.

Merita una riflessione la teoria del tiro basso, alla linea di galleggiamento: se la rosata contro un piano perpendicolare alle canna ha una forma grosso modo circolare, contro un piano inclinato in avanti assume una forma ellittica con il centro della rosata spostato verso il basso, ovvero una zona utile sopra il punto mirato ben più ampia di quella sotto di esso.
Un tiro sbagliato in acqua a fermo è quasi sempre un tiro troppo alto, raramente troppo basso.

Mirare alla testa e' come mirare al corpo . Poi se sono molte anatre non cambia nulla tiro alla prima e diconseguenza ci rinane anche chi sta dietro tralaltro io neanche miro ci diriggo la canna e sparo .
 
Io ho poi una convinzione, se la linea di mira è bassa. Ovvero da un botte o da un capanno con il fucile poco sopra l'acqua, tipo fossimo seduti sul bordo del chiaro, la rosata che impatta l'acqua schizza via ed acquista velocità ( avete presente il sasso lanciato che fà la rana ? ). Io miro alla linea di galleggiamento ed è l'unica spiegazione per cui riesco a fermare uccelli anche oltre i 40 mt sino a 50. Se poi uso tungsteno ... indeformabile all'impatto ..... allora arrivo molto, ma molto lontano. Sempre calcolando che a fermo l'animale è centrato e di pallini addosso ne arrivano di più.
 
Ma si, c'è anche questo discorso, anche se credo che valga per fucilate tirate con angolo mooooolto piccolo sull'acqua. Già da un capanno non credo nei rimbalzi, si dovrebbero vedere pallini cadere molto avanti rispetto al punto mirato, ma non mi è mai capitato.
 
Ma si, c'è anche questo discorso, anche se credo che valga per fucilate tirate con angolo mooooolto piccolo sull'acqua. Già da un capanno non credo nei rimbalzi, si dovrebbero vedere pallini cadere molto avanti rispetto al punto mirato, ma non mi è mai capitato.

Saluti a tutti! Ciao Stè, in fisica (che tu conosci benissimo) si chiama "angolo limite" l'angolo oltre il quale il raggio di luce passando tra due mezzi come aria e acqua non viene rifratto ma viene rilflesso. Si può anche verificare per lo sciame di pallini, un angolo di incidenza basso facilita la riflessione sulla superficie d'acqua di una parte dei pallini, (rimbalzano), sicuramente sparando dal tuo capanno non avviene, ma come descritto da Fabio se stai in botte e spari a fermo quasi e dico quasi parallelamente all'acqua i pallini possono facilmente rimbalzare, c'è tenere in considerazione questa evenienza. A fermo in acqua se tiro io gli tiro sopra la sagoma, cmq ricordarsi che vale molto l'imbracciata, tenere il fucile ben serrato, per evitare strappi al grilletto e per assorbire bene il colpo visto che son sempre cartucce spinte. Vi racconto che per me il tiro dall'alto verso il basso è il più difficile tipo dall'argine verso la superficie del fiume e che tirando alla lepre di punta mi abbasso ( non ridete) per far si che la rosata che incontra sia lunga rispetto all'animale. Buona giornata!
 

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