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I termini della validità del porto d'armi è un problema solo italiano. Non nel senso della durata più o meno lunga, ma delle pratiche da svolgere, del tempo perso per adempiere agli obblighi e dei denari necessari oltre i bollettini annuali e che riguardano marche da bollo e certificati medici che incidono per oltre 100 euro. Non è uno scandalo se ci chiedono il rinnovo delle visite ogni 5 anni ..... visto che il popolo cacciatore " sta invecchiando " e se superata una certa età si chiede il rinnovo della patente guida ogni 5 anni, non vedo lo scandalo se fosse così anche per il pda. Problema è appunto che siamo in Italia. Il certificato del non utilizzo di sostanze stupefacenti o abuso alcolici oltre che un banale esame della vista, potrebbe benissimo eseguirlo il medico curante e trasmetterlo on-line alle questure od uffici preposti e la consegna del nuovo pda, potrebbe essere anche eseguita con sistema postale come lo è per tessere sanitarie e codici fiscali. In fondo esercitare la nostra passione, una volta conseguita la prima licenza è solo una formalità a responsabilità del medico curante e dovrà essere certificata dal prefetto che con l'autizzazione concessa giustifica il nostro " status " di cittadini dal comportamento esemplare. Invece ..... oggi ... ogni 6 anni, per molti di noi si presenta l'odissea del rinnovo. Lunghe file, ovunque. Dal medico di famiglia, appuntamenti per la visita legale ed in alcuni casi via vai alle usl attesa in questura, alla posta poi di nuovo in questura. Marche da bollo che non hanno senso, ma son solo l'obolo da versare di italica abitudine. La nostra libertà è troppo spesso violentata da obblighi burocratici inconcepibile nell'era 2000. 0. Obblighi che fermano anche la crescita economica sia per il tempo perso e non produttivo, sia per il fatto che tante adempimenti e altrettante restrizioni frenano anche il mercato delle armi.