Re: Italia - Serbia
Articolo dal web:
Immaginiamo che la prima colazione, questa mattina, deve essere stata indigesta per il Signor Ministro BOBO Maroni. Aprire la Padania e scoprire che ad Adro, ridente e operoso paesino del bresciano profondo " Il dirigente del polo scolastico ha annunciato ieri sera la decisione dell'Istituto Gianfranco Miglio: gli zerbini col Sole delle Alpi verranno arrotolati, gli altri saranno coperti con adesivi. Ma il primo cittadino insiste: se lo fate vi denuncio e rimetto le cose come prima.". Un fiotto di bile percorre le cavità intestinali del responsabile degli Interni, creando un curioso effetto, per ironia della sorte, tricolore se mescolato agli sfiziosi occhialini rossi del medesimo. Il celodurismo padano si affloscia, l’invasione di simbologie partitiche di spazi pubblici, pagati con le tasse di tutti i cittadini di Adro- anche gli extracomunitari ivi residenti- viene rimossa d’ufficio dall’unico organo che ha concreto potere sull’amministrazione scolastica, ovvero il consiglio d’istituto.
Ma il Ministro non si perde d’animo. Portato per indole a guardare al futuro con abnegato spirito costruttivo e padano, avrà comunque pensato che le soverchianti vittorie di questo governo contro mafia, terrorismo e anarchici insurrezionalisti sarebbero bastate a rendergli dolce il proseguir del dì tremendo. Inoltre ci sarebbe stata la partita della Nazionale su ordinazione (nel senso che a seconda della città dove scende in campo, il buon Cesare casualmente convochi 7 undicesimi fra i giocatori militanti nelle squadre di casa, captatio benevoletia o coincidenze?) contro la Serbia a Marassi a corroborare trionfalismi e dispacci ministeriali. Quale miglior occasione per mostrare in Eurovisione il perfetto meccanismo preventivo italico, oliato da anni di tirocinio con gli ultras di tutta la penisola e perfezionato dall'introduzione della salvifica tessera del tifoso? Avrebbe dimostrato a tutti che il servizio di sicurezza predisposto sarebbe stato in grado di contenere le effervescenze di qualche centinaio di serbi giunti nel capoluogo ligure con intenti bellicosi. Massucci, responsabile dell'Osservatorio, presente in loco sarebbe intervenuto con la consueta perizia e consapevolezza per redimere sul nascere qualsiasi problema o tensione. Che il ritorno a Genova della nazionale rossoblucerchiata sarebbe stato l'ennesimo spot all'efficiente intransigenza padana applicata al dispositivo repressivo migliore del mondo.
Eppure qualcosa è andato storto. In Eurovisione si è potuta ammirare l'ennesima debàcle di un sistema di controllo che altri non è che propaganda di regime, dati fasulli, repressione fine a se stessa e mancanza di reale conoscenza della res calcistica e geopolitica. Possibile che nessuno dei responsabili dell'ordine pubblico fosse a conoscenza che solo tre giorni fa gli ultras nazionalisti di Stella Rossa e Partizan hanno messo a ferro e fuoco la capitale serba durante il Gay Pride, scontrandosi con le forze dell'ordine e creando incidenti gravissimi con arresti e feriti? Possibile che nessuno ricordasse che solo dieci anni or sono l'Italia, insieme alla Nato, per decisone dell'allora Premier Massimo D'Alema era complice nel bombardamento di Belgrado, vicenda forse consacrata al rito collettivo dell’oblio nel nostro Paese, recidivo nel dimenticare, ma altresì ferita ancora sanguinante dalle parti di Belgrado? Per tacere della vicenda Kosovo e della posizione che l’Italia tiene nella medesima. Possibile che nessuno di quesio signori era a conoscenza della storica rivalità che muove le tifoserie slave nei confronti di quella Italiana, e del fatto che ogni match fra squadre slave e quella azzurra diviene occasione per manifestazioni ultranazionaliste (2002 a Trieste, 2007 Palermo, i fatti di Sofia del 2008, la svastica umana di Livorno etc etc, nda)? Ma si sa, è difficile barattare l'inequivocabile delle immagini televisive con le surreali statistiche di adesione plenaria alla tessera che vengono diramate tramite i telegiornali di regime e la stampa genuflessa ogni settimana. E' difficile dire che tutto va bene, sostenere che le tue regole sono giuste e redditizie, che gli ultras italiani sono tutti delinquenti, quando basta un energumeno incappucciato con un paio di pinze in mano a scardinare la montagna di pressappochismo, menzogne e ipocrisie che voi chiamate ordine.
Eh si. Proprio una brutta giornata, signor Ministro...
Saluti da Genova