Illegittimo il licenziamento del dipendente ammalato che va a caccia (1 utente sta leggendo)

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Alberto 69
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Alberto 69

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Suprema Corte di Cassazione Sezione Lavoro
Sentenza 21 gennaio – 28 febbraio 2014, n. 4869
Presidente Canevari – Relatore Maisano

La Cassazione, con la sentenza che riportiamo al link in fondo alla pagina, ha esaminato il caso relativo al licenziamento di un uomo, autista e guardia giurata, che era stato visto in abiti da cacciatore nei tre giorni in cui risultava assente dal lavoro per malattia.

Per la Cassazione questa circostanza però, non fa venir meno il vincolo fiduciario tra il lavoratore dipendente e il datore di lavoro e, pertanto, viene meno la giusta causa di licenziamento.

Proprio per questo, la stessa Corte d'appello ha considerato che "ritenuti veritieri e non contestati i certificati medici di malattia, è rimasta non provata la tesi della datrice di lavoro secondo cui il dipendente, svolgendo attività di cacciatore in giorni i cui era assente per malattia, avrebbe messo a repentaglio la propria salute, ritardando la guarigione e causano il relativo danno al datore di lavoro; né può affermarsi che tali episodi incrinino il vincolo fiduciario in modo tale da costituire giusta causa di licenziamento".
Anche per la Cassazione dunque il ricorso non è fondato poiché per giurisprudenza costante "l'espletamento di altra attività, lavorativa ed extra-lavorativa, da parte del lavoratore durante lo stato di malattia è idoneo a violare i doveri contrattuali di correttezza e buona fede nell'adempimento dell'obbligazione e a giustificare il recesso del datore di lavoro, laddove si riscontri che l'attività espletata costituisca indice di una scarsa attenzione del lavoratore alla propria salute ed ai relativi doveri di cura e di non ritardata guarigione, oltre ad essere dimostrativa dell'inidoneità dello stato di malattia ad impedire comunque l'espletamento di un'attività ludica o lavorativa (per tutte Cass. 21 aprile 2009 n. 9474)".

Inoltre, prosegue la Corte, "la prova della incidenza della diversa attività lavorativa o extra-lavorativa nel ritardare o pregiudicare la guarigione ai fini del rilievo disciplinare di tale attività nel corso della malattia, è comunque a carico del datore di lavoro".


:arrow: Sentenze Cassazione | Sentenza - Licenziamento illegittimo, dipendente ammalato va a caccia
 
..............e pensare che c"e" gente che e" stata licenziata per molto, ma molto meno (anzi senza motivo) ed ha pure perso la causa,(oltre il lavoro) !! Questo dimostra che i giudici non sono tutti uguali!!! Nel caso su esposto almeno una sospensione temporanea, mio parere, era d"obbligo!!
 
Scusate, voi che giudicate, sapete per caso la patologia di cui era affetto? perchè se non è così, non potete giudicare.

Anche se fosse un semplice raffreddore non mi sembra coerente (specialmente con i tempi di crisi che corrono) e rispettoso nei confronti sia della società" e poi con chi ti da" da vivere. un tale atteggiamento..............questa e" l"Italia dei furbi ............a caccia se non puoi, ci vai il sabato e la domenica come fanno la maggior parte dei cacciatori!!!
 
A volte quando mi capita di stare a casa dal lavoro che non sto bene :ESCO e porto il cane nel prato vicino casa Azzo vuoi vedere che se viene il controllo fiscale sono passibile di licenziamento x abbandono di domicilio durante la malattia. Vorrei sapere chi di voi non e mai uscito di casa durante la malattia anche solo x respirare una boccata d'aria fresca.ciao compagnerosss.
 
Io sul lavoro mi taglia ad un braccio con un pezzo di mattonella non avendo la mia ditta la copertura contro gli infortuni sul lavoro (oggi obbligatoria per tutti) mi consigliò di recarmi dal medico di famiglia (che non puo neanche fare la copertura per gli infortunii a quanto ne so) il quale mi diede tre giorni di astensione dal lavoro causa braccio dolorante scrisse sul foglio testuali parole : doloroso braccio sx, visto che io all'epoca trasportavo secchi di calce in ambienti a dir poco polverosi il medico mi disse che i tre giorni erano una misura cautelativa per non rischiare infezioni o aumentare il dolore al braccio secondo me un taglietto al braccio non è una cosa che possa impedirmi di andare a caccia ma se il medico ha voluto così chi sono io per dire no? comunque tornando a noi nei tempi previsti in quei giorni me ne andai allo spollo e qualcosina nel pomeriggio sempre da appostamento senza per questo compromettere la guarigione e comunque tornando a lavoro puntualmente il quarto giorno, quindi non vedo per cui, visto che ad oggi si rilasciano certificati anche per causa di stress uno non potrebbe astenersi dal lavoro andando a caccia per alleviare lo stress? certo è un caso limite ma in alcuni casi in cui si è costretti a stare a casa dal lavoro non vedo perchè non sia possibile fare cose che a noi piacciono e che in circostanze diverse sarebbero impossibili da fare infrasettimanalmente, per esempio andate voi a spigare alla banca che ho pagato in ritardo la rata del mutuo perche ero malato loro vogliono i soldi e poco gli interessa lo stato di salute di chi deve versare non ci mettono niente a scrivere cattivo pagatore di fianco ad un nome con tutto l'iter per togliere questo appellativo anche se per cause di forza maggiore, allora perchè alla banca devo versare per foza entro i termini anche se sto male mentre se voglio prendere un caffe al bar o fare un giro in campagna no?
Attualmente chiedo tre giornate all'anno al mio datore di lavoro per andare a caccia e sono il giorno dopo l'apertura il giorno del mio compleanno e il giorno della chiusura ma questo è stato detto prima dell'assunzione e visto che nn ci sono stati problemi buon per me....
 
Anche se fosse un semplice raffreddore non mi sembra coerente (specialmente con i tempi di crisi che corrono) e rispettoso nei confronti sia della società" e poi con chi ti da" da vivere. un tale atteggiamento..............questa e" l"Italia dei furbi ............a caccia se non puoi, ci vai il sabato e la domenica come fanno la maggior parte dei cacciatori!!!


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Ci sono delle patologie, dove è consigliato fortemente di staccare la spina e stare il più lontano possibile dal posto di lavoro e vivere all'aria aperta.
 
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Ci sono delle patologie, dove è consigliato fortemente di staccare la spina e stare il più lontano possibile dal posto di lavoro e vivere all'aria aperta.

Sarà per questo motivo che un mio dipendente mancava dal lavoro tutti i lunedì mattina: avrà avuto i suoi motivi per “staccare la spina”.
 
se resto a casa per malattia è perchè non mi sento bene e se non stai bene essendo la caccia un attività fisica importante non credo si abbia la voglia e la forza di praticarla con impegno fisico pertanto accetto ma non condivido la sentenza che come al solito va a premiare un atteggiamento anche se giusto dal punto di vista giuridico sicuramente diseducativo dal punto di vista civico continuerò a fare come sempre ridurre il periodo di ferie estive per quella settimana magica del passo.
 
Con queste sentenze alla caxxo di cane si foraggia l'assenteismo, e poi si lamentano se le aziende non assumono. Sei in malattia? Devi riposare e non fare sforzi altrochè andare a caccia........
 
Mi sa che sono uno dei pochi che quando sta male sta a casa e nei certificati medici include anche i sabati e domeniche... tanto se stai male dove vuoi andare?! non perchè sono bravo..ma per mia indole!
Il mio medico se non stai veramente male col kaiser che ti fa il certificato...e se te lo fa ti da sempre pochi giorni...se la malattia continua rivai da lui! semplice...
Venendo al caso in questione, non sapendo la patologia non posso esprimermi... ma conosco un sacco di gente che al passo dei tordi cade improvvisamente malata!!! come subito dopo le ferie...per i "ponti" tra le festività...per i turni di notte....i lunedì....i venerdì...
 
Guardia giurata????Mi ricorda qualcuno :mrgreen:?!?Ho letto i vari post ed i vari punti di vista: vorrei fare un distinguo a mio avviso fondamentale......ovvero la differenza abissale tra' lavoratore "privato" e quello "pubblico" in questo paese!Io vivo e lavoro a Roma e la societa' privata per cui lavoro ha appalti presso grandi enti e amministrazione pubblica (ministeri,regione,ospedali ecc.ecc.) quello che ho visto io in 25 anni di servizio potrebbe far rabbrividire il piu' coriaceo dei revisori dei conti!Sprechi e ruberie d'ogni genere,assenteismo gratuito e colluso con chi e' preposto al controllo e chi piu' ne ha ...piu' ne metta!Un episodio su tutti: una volta beccammo un dipendente alla timbratura dei badge con non 2, non 3, ma con 12 tesserini!Lo segnalammo al suo superiore e all'organo disciplinare di quell'ente!Morale......dopo una settimana di ferie...loro dissero "sospensione", lo reintegrarono,grazie ai sindacati(il soggetto in questione ne era degno rappresentante heuuu.gif]!), con un livello superiore presso una segreteria d'un assessore!"Noi" inteso come societa' ,al rinnovo dell'appalto l'anno dopo andammo beatamente a spasso!Coincidenza....mah?!Conosco gente della pubblica amministrazione che al passo chiama per la malattia dal capanno,tranquillamente.....siamo a Roma,Italia!Vien da se che a me ,ribadisco,lavoratore privato d'una azienda che mi da si da vivere,ma mi conta i peli al cu@o,e se sgarro pago a caro prezzo,dove pur maturando 2,2 giorni di permesso al mese,e avendo solo 20 giorni all'anno da quadro ferie che e' ciclico e che cmq decide sempre l'azienda,e il piu' delle volte se non faccio gli straordinari sto' sulla black-list aziendale per cui non mi danno un permesso manco se muore un parente..........la "malattia" ,sempre a mio rischio e pericolo,puo' esser l'unica soluzione per partecipare a qualcosa di sociale.......e non parlo di caccia,a quella c'ho rinunciato da tempo[huh.gif]! Un saluto.
 
Venendo al caso in questione, non sapendo la patologia non posso esprimermi... ma conosco un sacco di gente che al passo dei tordi cade improvvisamente malata!!! come subito dopo le ferie...per i "ponti" tra le festività...per i turni di notte....i lunedì....i venerdì...

Ti voglio raccontare questa: mio figlio (titolare di un’attività nella quale si lavora anche la domenica), aveva una dipendente che spesso gli chiedeva d’assentarsi proprio la domenica. Al suo rifiuto di concederle una giornata di riposo, la dipendente, per ben due volte, gli comunicò, con la massima tranquillità che, dal momento che le serviva la giornata libera, gli avrebbe fatto avere un certificato medico. Col suo bel certificato in tasca, la “gentile signorina” andava a ballare il sabato notte e la domenica mattina alle sei, passava a salutare i colleghi. Inutile ricordare che era nel suo diritto comportarsi in questo modo, e che all’orario previsto lei era a casa a disposizione del medico per un’eventuale visita fiscale.
 
Nelle piccole ditte spesso il titolare è ostaggio dei dipendenti. Operai che nemmeno si preoccupano d’avvisarti dell’assenza; un dipendente che a mezzogiorno in punto smette di lavorare perché è ora di pranzo e ti tocca tornare il pomeriggio per venti minuti di lavoro; un altro che ti sfida con frasi tipo “prova a licenziarmi: vedrai cosa ti combino coi sindacati” (povero ****** …); una dipendente che si rifiuta di fare un’ora di straordinario (avrebbe dovuto sostituire il titolare che si doveva recare dal medico) ed il giorno dopo ti dice: “ lo sai che se m’avessi chiesto per piacere ti avrei sostituito …”; quell’altra che ti telefona per dirti che “assolutamente oggi non posso venire” (la sera, il marito, aveva invitato degli ospiti a cena); una dipendente che non risponde al telefono perché “non è compito suo”; un altro … Credete che sia un caso isolato? Vi assicuro che non è così. Per cavarmela di una dipendente sono finito in un ufficio del CGIL e quello che ho sentito fa veramente schifo. Chi ha una piccola ditta, sa che non racconto frottole!
 
Bisognerebbe sapere qual'è la patologia per esprimere un parere. Non discuto che ci siano patologie per le quali è raccomandato staccare la spina e vivere all'aria aperta, ma prima di tutto secondo me viene il rispetto, c'è gente che rispetta le regole e va al lavoro anche se non sta bene e vedere altri che fanno i furbi e si assentano anche per un semplice raffreddore lascia un po' di amaro in bocca. Penso che nessuno neghi una boccata d'aria a qualcuno che è a casa perchè sta male ma tra uscire in giardino per respirare un po' d'aria e andare a caccia c'è una bella differenza. Se una persona è davvero malata penso non abbia neanche la forza e la voglia di uscire, neanche per andare a caccia visto che è certo un'attività leggera, anche quando la passione chiama (e chiama sempre...)
 
Bisognerebbe sapere qual'è la patologia per esprimere un parere. Non discuto che ci siano patologie per le quali è raccomandato staccare la spina e vivere all'aria aperta, ma prima di tutto secondo me viene il rispetto, c'è gente che rispetta le regole e va al lavoro anche se non sta bene e vedere altri che fanno i furbi e si assentano anche per un semplice raffreddore lascia un po' di amaro in bocca. Penso che nessuno neghi una boccata d'aria a qualcuno che è a casa perchè sta male ma tra uscire in giardino per respirare un po' d'aria e andare a caccia c'è una bella differenza. Se una persona è davvero malata penso non abbia neanche la forza e la voglia di uscire, neanche per andare a caccia visto che è certo un'attività leggera, anche quando la passione chiama (e chiama sempre...)

Condivido completamente ciò che hai scritto.
 
Sarà per questo motivo che un mio dipendente mancava dal lavoro tutti i lunedì mattina: avrà avuto i suoi motivi per “staccare la spina”.


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Non poniamo la discussione su singoli soggetti. E' pure da vedere che tipo di lavoro si fa.

- - - Aggiornato - - -

Si la sindrome de "fancazz".


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Non giudicare!
 

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