IL SIGNIFICATO DI APPARTENERE AD UN’ASSOCIAZIONE VENATORIA. Riflessioni di cacciatore (1 utente sta leggendo)

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Alberto 69
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Alberto 69

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“Quando si parla di Associazioni venatorie, non si parla di un qualcosa di superficiale, ma tutt’altro!
Alla guida di queste ci sono persone preparate sia dal punto di vista scientifico che culturale; professionalità che nutrono una preparazione in materia non seconda a nessuno e con una formazione intellettuale e politica che rappresenta un patrimonio per l’intero mondo venatorio.
Come tutte le cose che si fanno seguendo una passione, qualunque essa sia, lavorare per questa diventa quasi sempre una missione, sia questa remunerata o volontaria.
Molti (i Più), si adoperano in pienovolontariato, affiancando i professionisti e dedicando a questa causa, una parte anche cospicua del loro tempo libero, facendolo con dedizione e per il bene della nostra cara passione, lavorando non solo per loro stessi, ma anche per gli altri.
Appartenere ad una AAVV vuol dire confrontarsi , vuol dire avere l’umiltà e la voglia di crescere in preparazione dialettica e culturale inerente la materia e non solo, vuol dire apprezzare l’alto spirito di valori e ideali comuni, facendone tesoro per poi, con competenza, trasferirli ad altri. Vuol dire conoscere per poi trasmettere a quei cacciatori interessati, nozioni che li rendono consci delle propria azioni.
Continuamente, senza peritarsi, devono rispondere ad una base sempre molto attenta e critica. Si devono confrontare con le istituzioni e devono conoscere leggi e normative, adoperandosi perché queste vengano formulate ed orientate con equilibrio e non a nostro sfavore. Hanno il compito di convincere, con la dovuta preparazione scientifica, politica e con fatti e dati alla mano, quei soggetti istituzionali che spesso non hanno la giusta preparazione in materia e non comprendono le necessità e le cose da fare, per creare un giusto equilibrio tra i vari portatori di interessi, interessi che si racchiudono, in modo inscindibile, tra agricoltura, ambiente, mondo venatorio e società.
Chi appartiene ad una AAVV, ha il compito di informare con chiarezza, serietà e sincerità la base, riportando ordine di idee a smentire tutte le dicerie che troppo spesso si vengono a creare tra i cacciatori meno informati, mettendo questi nella giusta conoscenza dei fatti e stando attenti a non alimentare strumentalizzazioni di parte. Ha il compito di far conoscere ed indurre il cittadino cacciatore a giusti comportamenti per il suo bene e per l’immagine della categoria stessa.
Appartenere oggi ad una AAVV, vuol dire anche sorbirsi quelle forti critiche che purtroppo e troppo spesso arrivano, in modo gratuito, con inconsapevolezza ed ingratitudine, da chi nutre la nostra stessa passione. E’ anche In virtù di questo, che nell’espletamento della propria missione, hanno il compito/dovere di adoperarsi e spendersi per convincere chi ancora, incoscientemente, nutre ostilità nell’intraprendere la strada necessaria ed irrinunciabile, dell’ unità di tutto il mondo venatorio. Devono lasciarsi dietro le spalle quei vecchi rancori e quelle sterili polemiche che creano soltanto danno e divisioni e nel contempo, devono esortare anche gli altri a farlo. Un compito ed una esigenza ineludibile che purtroppo non tutti i componenti e non tutte le associazioni, hanno ancora compreso.
Non per ultimo e non di meno importanza, devono collaborare con la ricerca, trovando strade ed operatori per mettere in atto quella raccolta dati che soltanto con la caccia si possono acquisire, dati importanti che verranno trasmessi agli organi scientifici e ai tecnici che sono all’interno delle associazioni e che saranno in grado di elaborarli ed usarli per la ricerca e la nostra causa. Un contributo necessario affinché si possa ripristinare una condizione ambientale e faunistica equilibrata che ci consenta di poter proseguire la caccia in modo consapevole e sostenibile. Un passo ed un ruolo di fondamentale importanza, che oltre ad aiutare la scienza e la politica a ricreare un contesto a noi più favorevole, può assolvere anche un’altra funzione indispensabile, il convincimento verso questa società, moderna ed ignara, a rispettare anche la nostra passione, i nostri valori, la nostra cultura e quel che ne consegue.
In conclusione e con piena sincerità, è auspicio e convincimento che appartenere ad una AAVV sia la realtà di quanto esplicitato e che sia anche uno spunto di attenta riflessione da parte di coloro che hanno nei loro intenti e comportamenti, un modo diverso di pensare ed adoperarsi, non molto congruo al bene dell’attività venatoria .”

Terfiro Innocenti

Fonte:https://www.facebook.com/CCTconfederazionecacciatoritoscani/
 

Allegati

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Si. È come per gli appartenenti/rappresentanti dei partiti politici
Questo nella teoria
Nella pratica.... lo sappiamo bene com'è!
Poltrone su cui posare il cul@ senza più alzarlo
Poi naturalmente ci sono anche gli onesti/bravepersone, molti tra chi lo fa per volontariato e pochi tra chi lo fa per professione
 
Alberto sono d'accordo con te e ciò che hai scritto è verissimo. Ci sono persone eccezionali che fanno questo lavoro gratuitamente e per passione con professionalità e dedizione.
Purtroppo questi aspetti emergono poco e sono offuscati da altre questioni meno eleganti e più plateali che rendono spesso le associazioni venatorie antipatiche agli stessi cacciatori.
Ti posso raccontare di guardie venatorie con divise e gradi da generale (!!) che si atteggiano a domine Dio e che chiamano i cacciatori fischiandogli dalla strada come alle pecore ... o che non conoscono nemmeno le norme di legge e che purtroppo elargiscono verbali da opporre con avvocati pagati a fior di soldoni, o che la notte sparano alle lepri (non cacciabili in sicilia) dalla macchina e la mattina dopo cominciano il servizio "cacciando" i cacciatori dalle loro zone di caccia.
Ecco, questa è la faccia che si vede e che è a contatto con i cacciatori .... perchè la mia aavv non mi ha mai contattato, non ha mai organizzato corsi, raduni, convegni, ecc. ecc.
Forse non tutte le aavv sono così, ma comunque, per la mia esperienza ormai quarantennale, non c'è coinvolgimento e se il cacciatore non cerca un contatto non viene mai cercato dall'aavv se non per la sottoscriziine della tessera.
I circoli sono spariti, ormai solo notizie sul sito web, spesso in ritardo, e relative solo alle comunicazioni "istituzionali" prese dal sito della ripartizione fv, o qualche gara cinofila e poco piu.
paradossalmente, e per fortuna, i cacciatori si confrontano, più sui forum come questo, che non con le aavv che li rappresentano e che dovrebbero tutelarli a 360°.
Questo non mette in discussione tutto ciò che tu hai scritto, a ragion veduta, e che ripeto, condivido, ma non è quello che si vede dall'esterno.
Serve sicuramente un maggior senso di "appartenza" di noi cacciatori alle associazioni, ma serve anche che le aavv siano più presenti e soprattutto vicine ai cacciatori, coinvolgendoli in attività, formazione e perchè no, partecipazione alle attività istituzionali.
Un aiuto reciproco che possa far crescere la consapevolezza di cosa significa il mondo della caccia, ancora troppo abbandonato a se stesso o affidato ai soliti amici degli amici.
e in questo anche il cimbellatore, purtroppo, non ha tutti i torti
 
Condivido in pieno il pensiero di Terfiro a nome di cct e non potrebbe essere altrimenti,sono di parte...
Io penso che tra i cacciatori aleggi sempre troppo scetticismo quando ai loro occhi si presentano nuove occasioni...e tutto sommato e' piu' che capibile dato che molto spesso si son trovati nel corso della loro esperienza venatoria sempre difronte le solite faccie...
Il mondo venatorio e' un mondo che,ahime',e' vecchio...pochissimo ringiovanimento..e' un mondo che,quando si richiede manovalanza e' un po' di opera a titolo gratuito,e' per mille motivi ad appannaggio del mondo dei pensionati...ossia quelle persone che lavorano per la collettivita' ma anche quelle persone che troppo spesso sono state prese in giro dai soliti volti noti,vedasi i politicanti a capo di aa.vv.
E' chiaro che se si parla a queste platee di aa.vv. spesso si odono lamentele.
Io penso,credo e spero che in Toscana sia nata una nuova possibilita',e conoscendo le persone posso pure dire che essa sia seria,che sta' dando nuova spinta alla caccia.
Una spinta che ringraziando Dio
Si presenta con un'eta' anagrafica giovane,ricca di intelligenza e visione realistica del mondo rurale,che si affianca all'esperienza fatta sul campo da chi inizia ad avere qualche anno in piu'.
Una realta' che sa' cavalcare a pieno titolo le maggiori fonti di informazione,che in un click fa' sapere a chi vuol sapere quello che c'e' da sapere,che mette a tavola tante persone sotto un'unica bandiera siano esse ad una sagra paesana piuttosto che a una gara cinofila o ad un expo' come potrà essere il gamefair.
Nelle tante riunioni ed incontri avuti ho trovato tanta voglia di fare,ho trovato tantissima preparazione in chi esponeva le argomentazioni,dalla migratoria al cinghiale passando per la stanziale..dirigenti preparati e tante persone tra il pubblico,tante gia' viste ma anche nuove.
La caccia oggigiorno non e' piu' come la si voleva una volta,e le persone che si lamentano,spesso,o non vogliono capire e carpire il cambiamento o piu' semplicemente hanno meno voglia che d'una volta...
Oggi la caccia deve essere fatta da scienza e conoscenza...chi ci odia ci tratta come esseri retrogadi,ignoranti,crudeli...noi dobbiamo essere diversi,dobbiamo essere istruiti,perche' quando arriva lo scontro il cacciatore deve vincere in cortesia,in preparazione..deve essere superiore.
Se si vuole partecipare alla caccia moderna ed essere istruiti non occorre per forza essere bravi con il web,si possono sempre frequentare quei circoli,quelle assemblee..quelle riunioni,in cui chi espone istruisce in modo corretto e non fa' proclami dell'ultima ora per strappare una tessera a chi vuol rimanere in una sorta di ignoranza venatoria.
 
Condivido in pieno il pensiero di Terfiro a nome di cct e non potrebbe essere altrimenti,sono di parte...
Io penso che tra i cacciatori aleggi sempre troppo scetticismo quando ai loro occhi si presentano nuove occasioni...e tutto sommato e' piu' che capibile dato che molto spesso si son trovati nel corso della loro esperienza venatoria sempre difronte le solite faccie...
Il mondo venatorio e' un mondo che,ahime',e' vecchio...pochissimo ringiovanimento..e' un mondo che,quando si richiede manovalanza e' un po' di opera a titolo gratuito,e' per mille motivi ad appannaggio del mondo dei pensionati...ossia quelle persone che lavorano per la collettivita' ma anche quelle persone che troppo spesso sono state prese in giro dai soliti volti noti,vedasi i politicanti a capo di aa.vv.
E' chiaro che se si parla a queste platee di aa.vv. spesso si odono lamentele.
Io penso,credo e spero che in Toscana sia nata una nuova possibilita',e conoscendo le persone posso pure dire che essa sia seria,che sta' dando nuova spinta alla caccia.
Una spinta che ringraziando Dio
Si presenta con un'eta' anagrafica giovane,ricca di intelligenza e visione realistica del mondo rurale,che si affianca all'esperienza fatta sul campo da chi inizia ad avere qualche anno in piu'.
Una realta' che sa' cavalcare a pieno titolo le maggiori fonti di informazione,che in un click fa' sapere a chi vuol sapere quello che c'e' da sapere,che mette a tavola tante persone sotto un'unica bandiera siano esse ad una sagra paesana piuttosto che a una gara cinofila o ad un expo' come potrà essere il gamefair.
Nelle tante riunioni ed incontri avuti ho trovato tanta voglia di fare,ho trovato tantissima preparazione in chi esponeva le argomentazioni,dalla migratoria al cinghiale passando per la stanziale..dirigenti preparati e tante persone tra il pubblico,tante gia' viste ma anche nuove.
La caccia oggigiorno non e' piu' come la si voleva una volta,e le persone che si lamentano,spesso,o non vogliono capire e carpire il cambiamento o piu' semplicemente hanno meno voglia che d'una volta...
Oggi la caccia deve essere fatta da scienza e conoscenza...chi ci odia ci tratta come esseri retrogadi,ignoranti,crudeli...noi dobbiamo essere diversi,dobbiamo essere istruiti,perche' quando arriva lo scontro il cacciatore deve vincere in cortesia,in preparazione..deve essere superiore.
Se si vuole partecipare alla caccia moderna ed essere istruiti non occorre per forza essere bravi con il web,si possono sempre frequentare quei circoli,quelle assemblee..quelle riunioni,in cui chi espone istruisce in modo corretto e non fa' proclami dell'ultima ora per strappare una tessera a chi vuol rimanere in una sorta di ignoranza venatoria.

Purtroppo il popolo e dunque anche i cacciatori, la stragrande maggioranza, vogliono tutto, subito e....gratis. In tutti i campi della vita. Pochi discernono l'utilità generale ma i più solo quella particolare: la loro. Per questo siamo finiti così. Il politico rappresenta la variabile dipendente; la massa, le genti quella indipendente. Il populismo ne è la plastica dimostrazione: fascismo, comunismo ed ora leghismo e grillismo.
A parole…
Setterman1
 
Cimbellatore dove girano soldi ci saranno cu@i e poltrone da occupare
persone acculturate in giacca / cravatta che non praticano caccia ma la parlano....
come mi farebbe piacere sentire lo schifo che gira dietro questa maledetta tessera assicurativa...
 
"Se si vuole partecipare alla caccia moderna ed essere istruiti non occorre per forza essere bravi con il web,si possono sempre frequentare quei circoli,quelle assemblee..quelle riunioni,in cui chi espone istruisce in modo corretto e non fa' proclami dell'ultima ora per strappare una tessera a chi vuol rimanere in una sorta di ignoranza venatoria".

appunto!!!
dove, come, quando, .... dove sono i circoli ? quali assemblee? Quali riunioni?
la maggior parte della aavv sono latitanti
 
Dove vivo io i circoli ci sono e le assemblee vengono indette solo che siamo sempre 4 bischeri. Dopo aver avuto il permesso dei proprietari a coltivare i terreni marginali con colture a perdere per renderli ricettivi e conservativi da un punto di vista faunistico sempre i soliti 4 bischeri si impegnano per una moltitudine assente. Idem quando si programma qualche battuta in tempo di caccia, secondo calendario, alla volpe sacrificando alcune giornate da dedicarsi alla nostra selvaggina preferita. Lo stesso per accudire il canile dell'associazione per i cani da volpe e da tana. Ma via….
setterman1
 
Io lo frequentavo un circolo. Da quando avevo poco più di 20 anni. E ho fatto volontariato (nei limiti concessi dagli impegni vari). Ora ne ho 48 e ho smesso.
Perché? Perché anche nel piccolo ci sarà sempre chi vuol comandare e fare i propri interessi, toccato con mano più volte. Allora o ribalti le scrivanie e spacchi il muso a quella gente oppure mandi tutto a quel paese.
Esempio: per costruire la voliera di ambientamento dei fagiani te gli fai comodo, però finita la fatica a quella voliera non ti devi più nemmeno avvicinare perché i fagiani li gestisconi tizio e caio. E te a chiederti come mai poi scopri che ci son dei lanci "sospetti" durante la stagione....
Altro esempio? "Non c'era nessuno alla riunione, era importante!" Te lo dicono a babbo morto (si dice da noi). Gli fai presente che si possono mandare gratuitamente centinaia di mail per avvisare in tempo ma fan finta di non capire perché sanno che a quella riunione te avresti detto questo codesto e quello ai cinghialai e.... i cinghialai a Livorno non si possono toccare!!!!
Ho fatto giusto dù esempi terra terra, così per dare sostanza a ciò che ho scritto
Allora si, la tessera la faccio perché la devo fare, ma a lavorà per certa gente.... no grazie
 
La realtà umana è variegata. Io sono associato al cpa (alternativo al sinistrume che impera da me e non solo nella caccia) del mio paese ed ho sempre sostenuto una organizzazione strutturale per l'attività venatoria di stampo privatistico in alternativa, per quanto possibile, a quello solidaristico. Praticamente sulla falsa riga dei tartufari: si affittano terreni, si lavorano per ciò che sia necessario, si eleggono i dirigenti, si delibera un regolamento e vi si caccia. Chi non può o non vuol lavorare paga un quantitativo monetario corrispondente alle ore e le spese occorse per l'abbisogna. Un modo per essere in sintonia con gli agricoltori ed essere artefici del nostro destino di cacciatori. Non mi hanno mai cacato di striscio. Ora, dico, non siamo all'arcicaccia; siamo al cpa che dovrebbe essere ideologicamente opposta.
setterman1
Ps In una struttura come ho descritto si sarebbero dovuti eleggere anche i probiviri per sanzionare, secondo il regolamento, i dirigenti che si comportano nel modo descritto dal cimbellatore.
 
Probabilmente ho sempre vissuto in un eden...sono stato consigliere per tanti anni nella mia ex associazione e tutt'ora lo sono in quest'altra esperienza...abbiamo sempre fatto le cose con trasparenza,tutte le volte che veniva indetta un'assemblea pubblica,in media 2-3 volte l'anno a seconda delle decisioni da prendere abbiamo sempre portato a mano una media di 150 buste alle case degli associati,questo per risparmiare anche quelle lire,diventate poi euro per l'affrancamento...adesso con le mail (per chi la possiede) l'impegno risulta meno gravoso...nel mio comune esistono o esistevano diverse realta' associative,ognuna delle quali composte da diverse persone oneste,lavoratrici sul terreno,cacciatori con la C maiuscola...ho sempre pensato che l'associazionismo venatorio e' vitale per il mantenimento della caccia in Italia...anche se diviso in mille associazioni e' pero' un mondo aggregativo...ognuno nei sui circoli deve pensare ed agire per il bene della caccia,le mele marce ci sono dappertutto...
A prescindere poi dal colore,dalla sigla,dal credo..ci si riunisce e si gestiscono le zrc,zrv si eseguono le catture ed i lanci,si oeganizzano abbattimenti e quant'altro...le piu' facoltose poi,talvolta,riescono a mettere in piedi anche qualcosa di piu'...gare cinofile,cene sociali...lotterie...il cui ricavato va' per intero ridistribuito nella gestione della caccia nel Comune...
Questo e' possibile solo se si abbandona l'idea di voler per forza guardare l'operato delle stesse associazioni venatorie a livello alto...le quali,anche se ogni tanto ripropongono lo slogan,mai hanno pensato ad un'unita' del mondo venatorio intesa come in tante piccole realta' locali e' gia' un dato di fatto...
Tutte e dico tutte le aa.vv. Nazionali credono che l'unione del mondo venatorio debba per forza partire dall'alto...si ritroveranno ad avere un socio a testa....
L'unita' parte dalla gente comune,dai CACCIATORI che lo vogliono!...parte dai Circoli,unico motore delle aa.vv.
CCT nasce per questo...offesa,e maltrattata da tutti,anche da chi,una volta,c'aveva creduto....e' una realta' che sta' crescendo e che sta' facendo paura ai dirigentoni Nazionali...La CCT ha porte aperte per tutti...anche per quelle aa.vv. da sempre piu' libertine di tutti,perche' ha ben chiaro l'operato dei sui associati sul territorio..In tre parole IDENTICO A TUTTI!...
Facendo cosi',anche se associazioni latitanti dal punto di vista informativo,gestionale potranno senza dubbio beneficiare con onesta' intellettuale dell'operato di chi,magari,ne capisce di piu'...i compiti verranno distribuiti su piu' persone ,aumentera' visibilita e peso politico e decisionale.
Nel mio Comune,unico nella provincia di Firenze,si proporra' ai circoli interessati una sede unica CCT...i tempi sono maturi e unirsi non e' impossibile.
Se tutte le Regioni avessero questa opportunita' come s'e' presentata a noi sfruttatela...o proponetela.
 

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