Fusone abbattuto (2 utenti stanno leggendo)

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giovannit.
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Stamattina alle sette e' venuto un giovane maschio (di whitetail deer) davanti al mio capanno.L'ho guardato bene, prima pensando che fosse una giovane cerva, che non avrei sparato. Poi mi sono reso conto che era un fusone (cervo con palchi unici non biforcati) guardandolo nell'ottica della carabina. Giovane, ma "cull deer." To cull significa eliminare, sfoltire. Un cull deer e' un cervo che mostra caratterisiche genetiche inferiori, quindi un esemplare da eliminare dal "gene pool" perche' non trasmetta ai discendenti un patrimonio genetico indesiderabile. I suoi palchi erano rivolti all'indietro, quasi a toccare la parte superiore della testa. I fusoni normali devono avere i palchi dritti all'insu'. Purtroppo per lui, che era giovane, ho deciso di abbatterlo. E cosi' ho fatto. Neanche se ne e' accorto. Letteralmente sbattuto al suolo dalla pallottola, non ha neanche scalciato ne' ha mosso la coda. Morto prima di toccar terra. Tornato a casa alle 7:30, alle 11 era gia' spellato, sventrato, squartato, e dopo un lavaggio per eliminare peli attaccati, grumi di sangue, ecc. i pezzi (cosce, lombi, spalle e ritagli vari) sono stati avvolti in asciugamani e messi in frigo. Fra quattro o cinque giorni seguira' la completa macellazione (bistecche, spezzatino, macinato) e poi impacchettamento e surgelamento.
Domani ci riprovo, sperando di incontrare un bel diecipunte (cinque punte su ambedue i palchi). Ma mi accontenterei anche di un ottopunte. Ma che dico? Anche sei! O quattro... Il surgelatore che uso per la carne di cervo e' quasi vuoto. C'e' rimasto poco dei due cervi dell'anno scorso.
 
Giovannit, non hai un frigo da poter mettere a frollare la bestia eviscerata intera? Quattro giorni non sono pochi per la frollatura di un cervo? Il capriolo lo lascio in frigo una settimana, il cinghiale massimo 10 giorni, se piccolo anche una settimana. Gli hai tirato al collo?
 
Giovannit, non hai un frigo da poter mettere a frollare la bestia eviscerata intera? Quattro giorni non sono pochi per la frollatura di un cervo? Il capriolo lo lascio in frigo una settimana, il cinghiale massimo 10 giorni, se piccolo anche una settimana. Gli hai tirato al collo?

Mah, in genere 4 o 5 giorni sono sufficienti. Prima, per tanto tempo, li macellavo anche freschi senza frollatura. Mai notata una differenza fra la carne di un animale messa a surgelare lo stesso giorno dell'abbattimento e quella di un animale messo a frollare. Poi non ho non ho un frigo di tale grandezza. No, non sparo mai al collo a meno che l'animale non mi sia di fronte o mi volga le terga, poiche' il collo puo' essere un cattivo bersaglio se si spara quando l'animale presenta il lato e se si manca l'osso del collo e la palla passa al di sotto della colonna vertebrale, ledendo esofago, o trachea, o ambedue, e non garantendo un abbattimento immediato pur essendo un colpo mortale. L'animale puo' correre via e diventare difficile o impossibile da trovare. Invece quando ti sta di fronte o ti volge le terga, se gi spari nel centro del collo l'impatto con la colonna vertebrale e' garantito. A volte faccio questo tiro, ma mai se l'animale mostra il lato del collo. In genere io, come hofatto oggi, tiro alla punta della spalla, un po' in alto, per ledere il sistema nervoso centrale o per urto diretto o indiretto (shock idrodinamico). Gli animali colpiti li' crollano sul posto quasi sempre morti o molto raramente paralizzati e morenti. A me piace che cadano al pulito dove li ho colpiti, cosi' portare il mio Kubota fino all'animale e tirarlo su col verricello elettrico diventa un gioco da ragazzi.
 
Io, se ho la possibilità, una volta eviscerato spellato o pelato, il cinghiale lo lascio diviso in due nella cella frigorifera e lo lavoro all'indomani o al massimo dopo domani. Una volta sezionato lo congelo. Penso che 24/48 ore bastino per la frollatura.
 
Io, se ho la possibilità, una volta eviscerato spellato o pelato, il cinghiale lo lascio diviso in due nella cella frigorifera e lo lavoro all'indomani o al massimo dopo domani. Una volta sezionato lo congelo. Penso che 24/48 ore bastino per la frollatura.
Se parliamo di frollatura due giorni non bastano, Giovanni nel tuo caso prima lo congeli meglio è. Qui le opinioni sono discordanti, ci sono quelli che dicono che bisogna lasciare l'animale un giorno per ogni 10 kg di peso, vuol dire che un cinghiale che eviscerato pesa 100 kg deve avere una frollatura di 10 giorni. A prescindere, il capriolo di qualsiasi peso lo tengo una settimana, il cinghiale massimo 10 giorni, anche se supera abbondantemente i 100 chili.
 
Mah, in genere 4 o 5 giorni sono sufficienti. Prima, per tanto tempo, li macellavo anche freschi senza frollatura. Mai notata una differenza fra la carne di un animale messa a surgelare lo stesso giorno dell'abbattimento e quella di un animale messo a frollare.
La differenza è poca, quelli frollati bene quando vengono cucinati, non buttano fuori l'acqua, o ne buttano pochissima. Anche il tuo metodo va bene, 4 giorni con la carte tagliata a pezzi piccoli potrebbe bastare. Il sottovuoto aiuta parecchio a conservare la carne. Io sono all'antica la piccola selvaggina la congelo con tutto il pelo e le piume.
 
No, non sparo mai al collo a meno che l'animale non mi sia di fronte o mi volga le terga, poiche' il collo puo' essere un cattivo bersaglio se si spara quando l'animale presenta il lato e se si manca l'osso del collo e la palla passa al di sotto della colonna vertebrale, ledendo esofago, o trachea, o ambedue, e non garantendo un abbattimento immediato pur essendo un colpo mortale.
Per chi tira dall'altana, la posizione migliore e avere il selvatico di schiena mentre mangia con il collo alto. Il tiro al collo deve essere sempre ben valutato. Gli ultimi due caprioli abbattuti gli ho tirato al collo, una con il 223 e l'altro con il 7 rm. mag. Sono rimasti li dove li ho tirati. Entrambi li ho tirati più o meno a una ottantina di metri. Avevo portato il 7 rm perchè in quella zona il tiro poteva presentarsi a 130/140 m. a quella distanza tiro in blatt. Giovannit, se la palla passa sotto la gola e gli pizzica la gola il tiro è sbagliato. Il tiro al collo anche se non si centra l'osso e mortale ed istantaneo anche se la palla dovesse passare vicino. Idem per il tiro all'orecchio del cinghiale, il margine di errore è abbastanza da permettere qualche piccolo errore di mira. Se la palla entra dietro l'orecchio del cinghiale, davanti, sotto, sopra l'occhio, sotto l'occhio, non ha importanza, dentro la testa si trova tutto frullato, il tiro è mortale anche se colpito sopra la giuntura della mascella con la mandibola. Logicamente parlo di cinghiali giovani che non vanno oltre i 40 kg. Più il cinghiale è grande più margine di errore si ha. Qualcuno pensa che il punto mortale che si trova sulla testa del cinghiale è grande come una moneta da 2 euro.
 
In genere io, come hofatto oggi, tiro alla punta della spalla, un po' in alto, per ledere il sistema nervoso centrale o per urto diretto o indiretto (shock idrodinamico). Gli animali colpiti li' crollano sul posto quasi sempre morti o molto raramente paralizzati e morenti.
Il tiro alla punta della spalla fa allontanare il selvatico il meno possibile dal punto di sparo. Il punto per far crollare il capriolo sul punto di sparo è il collo. Per il cinghiale oltre al collo c'è anche la testa. Non lo so se hai letto di un mio tiro sbagliato fatto l'anno scorso o due anni fa, a un capriolo. In poche parole mi parte il tiro quando ero sul capriolo, ma non sul punto preciso, maciullate letteralmente entrambe le spalle, (avevo tirato con il 7 rem. mag.) il capriolo ha avuto la forza di fare una ventina di metri e di finire la sua agonia in un canaletto di irrigazione. Quindi dopo questa esperienza posso dire che il tiro alla spalla non sempre lascia il selvatico sul punto di sparo?
 
Racconto perche' la frollatura non la pratico. Papa' era un maniaco della frolatura. Andava a Settembre in Sardegna a pernici e lepri. A Settembre fa caldo. Tornava con un bel mazzo di selvaggina. Viaggio sul traghetto. Viaggio in treno da Civitavecchia a Roma. Poi a casa appendeva il mazzo di uccelli al muro, sul balcone. A Roma a Settembre fa caldo. Non ti dico quanto puzzavano quegli animali quando finalmente si decideva a cucinarli. Io neanche un boccone ne volevo! La carne a me piace fresca o quasi. Ancora mi ricordo un fagiano (preso all'apertura nel Lazio) che appese fuori al balcone, neanche starnato, finche' l'addome non divento' gonfio e verde. Soltanto allora lo puli' e spenno' e cucino'. Che cavolo! UNo mica va dal macellaio e chiede bistecche andate a male! Perche' la selvaggina deve essere piena di cadaverina e putrescina, che e' pure pericolosa se hai un taglio sulle mani quando la prepari?
 
La differenza è poca, quelli frollati bene quando vengono cucinati, non buttano fuori l'acqua, o ne buttano pochissima. Anche il tuo metodo va bene, 4 giorni con la carte tagliata a pezzi piccoli potrebbe bastare. Il sottovuoto aiuta parecchio a conservare la carne. Io sono all'antica la piccola selvaggina la congelo con tutto il pelo e le piume.

Per la prima volta ho surgelato una quindicina di tortore con tutte le piume e le budella. Che cosa devo fare per prepararle per la cucina? Non mi interessa sventrarle, perche' utilizzo solo i petti, che spello. Non l'ho mai fatto prima, percio' ti prego di dirmi come fai tu. Fra un po', a malincuore, dovro' uccidere una decina di scoiattoli grigi (ne ho troppi intorno casa e fanno danni). Siccome non mi aspetto di prenderli tutti in una sola "cacciata" (si fa per dire, sparare dalla finestra non e' caccia), vorrei metterli da parte appena uccisi fino ad averne un certo numero prima di cucinarli e ricavarne un pasto per due. Devo surgelarli interi? L'idea di farlo mi sconfinfera parecchio, perche' possono avere pulci o altri parassiti, che morirebbero nel surgelatore anche per la mancanza d'aria nel pacchetto a vuoto. Ebbi una brutta esperienza nel Montana, quando a 40 sottozero uccisi quattro o cinque leproni bianchi. Mentre li trasportavo in mano per le zampe posteriori le pulci, sentendole raffreddarsi rapidamente emigrarono dalle lepri alla mia mano guantata e salirono su sotto le maniche del parka. Dopo un po' cominciarono a consolarsi dallo sfratto subito con un buon pasto di sangue umano caldo. Fu allora che mi accorsi di essere pieno di pulci. Esperienza orribile!
 
Racconto perche' la frollatura non la pratico. Papa' era un maniaco della frolatura. Andava a Settembre in Sardegna a pernici e lepri. A Settembre fa caldo. Tornava con un bel mazzo di selvaggina. Viaggio sul traghetto. Viaggio in treno da Civitavecchia a Roma. Poi a casa appendeva il mazzo di uccelli al muro, sul balcone. A Roma a Settembre fa caldo. Non ti dico quanto puzzavano quegli animali quando finalmente si decideva a cucinarli. Io neanche un boccone ne volevo! La carne a me piace fresca o quasi. Ancora mi ricordo un fagiano (preso all'apertura nel Lazio) che appese fuori al balcone, neanche starnato, finche' l'addome non divento' gonfio e verde. Soltanto allora lo puli' e spenno' e cucino'. Che cavolo! UNo mica va dal macellaio e chiede bistecche andate a male! Perche' la selvaggina deve essere piena di cadaverina e putrescina, che e' pure pericolosa se hai un taglio sulle mani quando la prepari?

Questa è un tipo di frollatura molto particolare, io non l'ho mai provata a fare.
 
Per la prima volta ho surgelato una quindicina di tortore con tutte le piume e le budella. Che cosa devo fare per prepararle per la cucina? Non mi interessa sventrarle, perche' utilizzo solo i petti, che spello. Non l'ho mai fatto prima, percio' ti prego di dirmi come fai tu.
Non è difficile, io eviscero tutto prima di congelare. Solo le beccacce le lascio intere. Prima di portarle al ristorante le scongelo, le spenno e le consegno al ristorante per la cena delle beccacce. Il ristorante con le interiora fa i crostini, con una beccaccia per ogni cacciatore fa il sughetto per il primo e due le utilizza per il secondo.:) La lepre la eviscero la metto in frigo per qualche giorno di frollatura, e la congelo con tutto il pelo ben chiusa. La caccia al fagiano apre alle seconda o terza settimana di ottobre, se ancora troppo caldo lo starno subito dopo l'abbattimento, altrimenti è la prima cosa che faccio quando arrivo a casa. In questo periodo un germano reale potrebbe essere appeso per il collo e lasciato all'aperto finche non si stacca dal collo e casca per terra, quando lo si eviscera è ancora profumato. :):)
 
Non è difficile, io eviscero tutto prima di congelare. Solo le beccacce le lascio intere. Prima di portarle al ristorante le scongelo, le spenno e le consegno al ristorante per la cena delle beccacce. Il ristorante con le interiora fa i crostini, con una beccaccia per ogni cacciatore fa il sughetto per il primo e due le utilizza per il secondo.:) La lepre la eviscero la metto in frigo per qualche giorno di frollatura, e la congelo con tutto il pelo ben chiusa. La caccia al fagiano apre alle seconda o terza settimana di ottobre, se ancora troppo caldo lo starno subito dopo l'abbattimento, altrimenti è la prima cosa che faccio quando arrivo a casa. In questo periodo un germano reale potrebbe essere appeso per il collo e lasciato all'aperto finche non si stacca dal collo e casca per terra, quando lo si eviscera è ancora profumato. :):)

Se hai letto Shogun, di Clavell, c'e' un episodio di un samurai che aveva appeso un fagiano da lui ucciso per il collo, proprio perche' si frollasse al punto di staccarsi dal collo e cadere. Un servo dopo tanti giorni non ne poteva piu' dalla puzza e lo getto' via, pur sapendo che la punizione sarebbe stata drastica ed immediata. E infatti il samurai gli taglio' la testa con un colpo di katana.
Ti immagini se le macellerie invece di "Carne Fresca" sull'insegna avessero "Carne Ben Frollata"? Ed in realta' la carne "fresca" delle macellerie e' frollata, ma non te lo dicono.
 
Con la massima sincerità dico che non me ne frega niente di chi frolla o non frolla la carne. Però ci tengo a far sapere a chi non sa, che chi frolla la carne non la congela puzzolente. Anche chi la frolla per mangiarla senza congelarla non ha nessun interesse a mangiare carne in putrefazione o anche in solo principio di putrefazione. La carne va frollata a temperatura costante in cella frigorifera. Si frolla per mangiare una cotoletta di cinghiale, un fettina di filetto, una costata, carne tenera e ben asciutta, è più saporita. Ai macellai non gli conviene vendere la carne ben frollata.
 
Frollatura (giusta) significa trasformare il muscolo in carne, attraverso un processo enzimatico che la rende molto più tenera e gustosa, nonchè priva di umidità in eccesso.
Mettete in padella una bistecca di un taglio pregiato trattata per il giusto lungo periodo in cella frigo a 1/2 gradi e successivamente sottovuoto in frigorifero e fate poi la differenza con una macellata e mangiata subito. Solo poi e non per spirito di contraddizione, mi comunicherete la differenza...
Mandiiii
 
Frollatura (giusta) significa trasformare il muscolo in carne, attraverso un processo enzimatico che la rende molto più tenera e gustosa, nonchè priva di umidità in eccesso.
Mettete in padella una bistecca di un taglio pregiato trattata per il giusto lungo periodo in cella frigo a 1/2 gradi e successivamente sottovuoto in frigorifero e fate poi la differenza con una macellata e mangiata subito. Solo poi e non per spirito di contraddizione, mi comunicherete la differenza...
Mandiiii
Immangiabile.....😬 anche la pregiata Chianina è immangiabile se non ha almeno 20/30 gg di frollatura.
 
Questa è l immagine di una vetrina di una macelleria di lusso. È da qualche anno che ne vedo in giro. Pare sia molto molto ricercata la carne matura e stagionata. Forse più del parmigiano
 

Allegati

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Clicca sull'immagine per ingrandirla.   Nome:   Giovannit ed il suo maschione a tre punte.png  Visite: 13  Dimensione: 303.3 KB  ID: 1975764 Ecco il fusone di Giovannit, tre punte a sinistra e tre punte a destra, mè arrivata la sua mail stanotte, che stava a fare a cazzotti col suo tread per inserire la foto, eccola, complimenti un bel tocco de ciccia, se stava a preoccupa', che quest'anno doveva ricorrere al macellaro per gli approviggionamenti de bistecche.:mrgreen:
ciao Giova'
 
filedata/fetch?id=1975764&d=1643610143 Ecco il fusone di Giovannit, tre punte a sinistra e tre punte a destra, mè arrivata la sua mail stanotte, che stava a fare a *****tti col suo tread per inserire la foto, eccola, complimenti un bel tocco de ciccia, se stava a preoccupa', che quest'anno doveva ricorrere al macellaro per gli approviggionamenti de bistecche.:mrgreen:
ciao Giova'

Ma.... quello sarebbe un fusone ? Con gia tre punte ? Vabbè che cervo mericano è :)
 
Per la prima volta ho surgelato una quindicina di tortore con tutte le piume e le budella. Che cosa devo fare per prepararle per la cucina? Non mi interessa sventrarle, perche' utilizzo solo i petti, che spello. Non l'ho mai fatto prima, percio' ti prego di dirmi come fai tu. Fra un po', a malincuore, dovro' uccidere una decina di scoiattoli grigi (ne ho troppi intorno casa e fanno danni). Siccome non mi aspetto di prenderli tutti in una sola "cacciata" (si fa per dire, sparare dalla finestra non e' caccia), vorrei metterli da parte appena uccisi fino ad averne un certo numero prima di cucinarli e ricavarne un pasto per due. Devo surgelarli interi? L'idea di farlo mi sconfinfera parecchio, perche' possono avere pulci o altri parassiti, che morirebbero nel surgelatore anche per la mancanza d'aria nel pacchetto a vuoto. Ebbi una brutta esperienza nel Montana, quando a 40 sottozero uccisi quattro o cinque leproni bianchi. Mentre li trasportavo in mano per le zampe posteriori le pulci, sentendole raffreddarsi rapidamente emigrarono dalle lepri alla mia mano guantata e salirono su sotto le maniche del parka. Dopo un po' cominciarono a consolarsi dallo sfratto subito con un buon pasto di sangue umano caldo. Fu allora che mi accorsi di essere pieno di pulci. Esperienza orribile!

Giovà io tordi e tortore li surgelo interi nei sacchetti a chiusura ermetica dell'Ikea, mi fa piacere vederli pulirli a caccia chiusa, non è difficile prendi l'acqua calda e ce li butti dentro congelati, li peli molto facilmente e non fai penne per casa, poi li sbudelli, li sciaqui, li fai asciugare e li cucini.Mentre animali piu grossi li sistemo subito, ma solo perchè occuperebbero troppo spazio nel surgelatore.
 
Ieri mattina, alle 8:42 s'e' presentato questo 6-punte. Non, non e' il fusone che ho preso una settimana prima, al quale non ho fatto una foto. Questo e' un cervo whitetail adulto. Le vicende dell'abbattimento sono alquanto comiche. Dunque, cominciamo da principio:
La mattina faceva freddo, diversi gradi sottozero. Il freddo umido dell'Alabama penetra fino alle ossa. Io poi da quando ho perduto trenta kg di grasso sono diventato piu' sensibile al freddo, anche perche' quasi 9 anni di vita nell' Alabama subtropicale mi hanno cambiato. Il Giovanni che cacciava allegramente a 40 sottozero nel Montana, o nel gelo di Kodiak s'e' rammollito...
Ad ogni modo, quando qui fa freddo mi imbacucco veramente dalla testa ai piedi. Quando si sta seduti immobili per ore in un capanno di legno con finestre davanti e dietro attraverso le quali il vento viene incanalato con "effetto Venturi," il freddo si puo' combattere soltanto con diversi strati di vestiti, stivali imbottiti (Sorel) balaclava mimetizzata che ti copre testa, faccia e collo. E un thermos pieno di caffe' bollente. Uno assomiglia al "Michelin Man," se vi ricordate il pupazzo fattoo di pneumatici della reclame dei Michelin. Alle 8:38 (piu' o meno) fra il caffe' bevuto la mattina a casa e due tazzone gia' bevute nel capanno dalle 5:30 in poi, ovviamente la vescica comincia a mandare segnali di resa, e a 73 anni d'eta' uno non puo' o deve ignorare tali segnali. Purtroppo, a meno che uno non sia piu' "dotato" di Rocco Siffredi con un "aggeggio" anche dell'agilita' di un'anguilla ed un'intelligenza propria che possa guidarlo attraverso molteplici pertugi e patte, se si vuol fare il proprio dovere bisogna tirare giu' tutto (e vi assicuro che se fa freddo non e' piacevole, e ci si sbriga! )Naturalmente nel capanno o vicino al capanno non si piscia. Non solo per non avvertire gli animali con l'odore, ma anche perche' il capanno nel quale cacciavo ieri lo usiamo a turno io ed il proprietario del capanno e della proprieta' dove pago per cacciare. Percio' nello zaino porto sempre un capace barattolo di plastica a collo largo nel quale ripongo l'urina e che poi, a casa, svuoto e pulisco.
Dunque, colto dal bisogno, metto la sicura al fucile e appoggio questo ad un angolo del capanno. A caccia, quando sto seduto aspettando prede, l'astina e' appoggiata al bastone forcuto piantato in terra ed il calcio all'incavo del mio gomito. La canna spunta dalla finestra anteriore, e basta un piccolo movimento per portarla sul bersaglio. Appoggio anche il bastone forcuto all'angolo opposto, perche' non mi impacci durante la complicata operazione della minzione, per la quale (per la ragione discussa piu' sopra, la stratificazione multipla degli indumenti, fra i quali due paia di mutandoni di lana merino) conviene, per non spisciolarsi addosso se si dovesse mancare una delle aperture apposite, abbassare il tutto. Sto svuotando la vescica e riempiendo il barattolo, in piedi, quando con la coda dell'occhio vedo il bel cervo della foto che quatto quatto si sta avvicinando al capanno, probabilmente incuriosito dallo stampo di cerva a grandezza naturale che ho sistemato a una cinquantina di metri dal capanno (siamo in piena fregola, adesso). Meno male che ho spremuto l'ultima goccia. Cercando di fare il meno rumore possibile poso il barattolo, prendo il fucile, e sempre in piedi, con brache e mutande intorno alle ginocchia mi preparo a sparare. Il cervo deve aver visto qualche movimento o sentito qualche rumore, e comincia ad allontanarsi prima di presentare un bersaglio. Si infila fra gli alberelli radi al margine del campetto con raccolto a perdere, ma passa in una piccola radura pulita ad una cinquantina di metri da me, non correndo, ma ad un passo sostenuto. Il reticolo trova una traettoria pulita ed il colpo parte, piu' una stoccata che un colpo mirato. Il cervo fa la classica scalciata cade, si rialza a fatica e piu' che correre si trascina zoppicando nella macchia. Poso il fucile, mi rivesto, chiudo e metto via il barattolo, aspetto una decina di minuti ed esco dal capanno. Incamero un'altra cartuccia e piano piano mi avvicino a dove era sparito alla vista. Ma non devo neanche entrare fra gli alberi prima di poter intravedere qualla vista gloriosa che i cacciatori di ungulati adorano: una pancia bianca sul suolo.
Mi avvicino col fucile puntato, ma poi lo abbasso. E' morto, con una gran pozza di sangue davanti al muso. Dopo lo sventramento vedro' che la palla gli ha staccato dal cuore tutte le aorte. Anche cosi' avrebbe potuto correre per un po', rendendo il recupero molto laborioso, ma la grossa palla del .338 gki ha fratturato una spalla e severamente danneggiato l'altra.

Torno al capanno, poso il fucile dopo averlo scaricato, mi metto il cappuccio arancione obbligatorio, e quasi corro dove ho lasciato il Kubota (all-terrain vehicle) che avevo parcheggiato molto lontano dal capanno. Torno indietro e trovo un varco fra gli alberi grossi. Quelli piccoli fino a tre pollici di spessore non sono un problema per il Kubota, dotato di sbarre d'acciaio per proteggere fari e radiatore. Gli alberelli li stronco (rompendo pero' lo specchietto retrovisore laterale--piccolo prezzo da pagare) e arrivo al cervo, che poi isso nel box con l'arganetto elettrico. Poi a casa di corsa, dove comincera' il lavoro. Di tutti i cervi che ho ucciso (nel Montana, in Alaska e qui--questo e' il diciottesimo in Alabama, dal 2013 iin poi) e' il primo che io abbia mai ucciso col ca22o al vento ed il cu10 nudo...

Grazie, Gianni, per aver pubblicato la foto--quella del cervo, non quella mia al momento di sparare che, spero, la trail camera montata su un albero in prossimita' del capanno, non avra' scattato!!!!
 

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