etica urbana e rurale (1 utente sta leggendo)

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eugenioamodeo
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eugenioamodeo

Cacciatore (10/100)
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roma
Ciao ragazzi! Riflettevo sul fatto che spesso la percezione della caccia come attivitá positiva o negativa dipenda tanto dal fatto di trovarsi a parlare con gente di campagna o di cittá. Pensate che sia la gente di cittá che é ignorante e non sa di che cosa si parla, o quella di campagna che vivendo una vita piú lenta possiede valori piú anacronistici? Naturalmente sto generalizzando, é chiaro che ogni caso é a se stante, ma mi sembra imprescindibile farlo per avviare una discussione di questo tipo. Grazie a tutti!
 
Ma e normale, chi vive nella ruralità o proviene da essa ,quando si parla di caccia, o ne sente parlare anche se non e parte attiva di essa, sa di che stiamo parlando e lo accetta perché ha sicuramente in famiglia, un conoscente, un amico che la pratica. In città soprattutto nella grandi, questo viene meno perché la maggior parte dei cittadini non proviene dalla ruralità, non sanno neanche di che stiamo parlando. Proprio ieri avuto scontro verbale con una cittadina romana, sicuramente fanatica animalara per un gatto randagio.
 
Io l'ho affermato in piu' d'un post da tempo qua' sul Forum : c'e' una percezione totalmente diversa tra grosso centro urbano e piccolo/medio di provincia 😳!

Io lo vedo gia' macroscopica tra il mio quartiere, dove e' scomparsa anche l'ultima armeria 🙄 e Palombara, paese della Sabina, che dista appena una 30ina di km da qua'! Li' c'e' il circolo dei Cacciatori con tanto di sede, a cui ho la fortuna d'esser iscritto, l'attivita' venatoria e' comunemente accettata e ben vista da molti!

Questo proprio perche' li' quasi ogni famiglia ha ancora un rapporto diretto con la terra,vuoi per l'olivocoltura, vuoi perche' possessori cmq d'un minimo d'appezzamento, cui si dedicano per la produzione di prodotti ad uso familiare 😍 e dove la Caccia e' ancora percepita come un qualcosa di tradizionalmente legato all'attivita' di quegl'abitanti 👍.

"Noi cittadini" piu' d'un vaso di gerani su' un ipotetico balcone non abbiamo....cosa vuoi veicolare di tradizioni e valori legati all'attivita' venatoria o cmq agreste che le ultime generazioni crescono con l'hiphone a prolungamento bionico dell'avambraccio e vogliono diventare tutti influencer o social media manager 😳!?!

Vagli a parlare di Caccia o d'attivita' agricola a un generazione zeta de Centocelle....vedi cosa ti risponde.

Un saluto
 
Il cittadino medio per mangiare un pollo non lo deve acchiappare, sgozzare o decapitare, spennare e pulire prima di cucinarlo. Va al supermercato e ne compra cosce o fusi o petti ben confezionati asetticamente in un vassoietto di polistirolo coperto di pellicola di plastica trasparente. Scommetto che tanti abitanti delle grandi citta' neanche si rendono conto che quei pezzi di pollo erano stati poco prima parti di un animale vivente e forse credono che siano stati prodotti in qualche maniera scientifica nel retrobottega del supermercato--senza alcun spargimento di sangue, sofferenze, agonia.
Quindi immagina come la gente di citta' possa vedere la caccia, un'attivita' crudele e cruenta, secondo loro, ai danni di animali innocenti ed indifesi--come se i polli, i vitelli, gli agnelli, i maiali ed i tacchini che si mangiano senza un pensiero della loro ****, spesso peggiore di quella causata da una pallottola o da uno sciame di pallini, fossero colpevoli di chissa' che cosa e potessero difendersi dall'annoccatore! Noi cacciatori sappiam benissimo che su dieci animali che abbattiamo, mille si sottraggono alle nostre insidie. Quanti polli, agnelli, vitelli, manzi, maiali e tacchini riescono a sottrarsi alla loro esecuzione? Dalla gabbia o dal recinto al mattaoio. Niente possibilita' di scampo!

Chi e' nato e cresciuto in campagna sa bene che per mangiare si deve uccidere, e spesso non affida il compito all'annoccatore prezzolato, ma lo esegue lui stesso, e si sporca le mani di sangue, le infila nella calda cavita' addominale per estrarne le viscere fumanti, e compie tutte quelle altre operazioni che farebbero piombare il cittadino medio in un parossismo di conati di vomito...

L'urbanizzazione e' la condanna a **** della caccia.
 
Ultima modifica:
Anch'io abito in paesino di circa 3.000 abitanti alla periferia di Firenze (zona Firenze Sud). Da me ancora la caccia è tollerata, ma anche da me ce ne sono sempre di meno di ragazzi che prendono il porto d'armi. Quegli della mia generazione, come ho più volte scritto, non vedevano l'ora di arrivare a 18 anni per prendere il porto d'armi e la patente. Ora ragazzi di 20 anni che prendono il porto d'armi son rari come le mosche bianche. Vi faccio un esempio che ho in famiglia: mio figlio che è a favore della caccia e a cui piace mangiarla, mai si sognerebbe di prendere il porto d'armi e/o di venire a caccia con me. Io quend'ero ragazzo non ci dormivo la notte, quando sapevo che il giorno dopo sarei andato a caccia con mio babbo o con mio fratello (che ha 12 anni più di me). Piano piano anche nei paesi si sta perdendo, purtroppo, la cultura rurale.
 
Il cittadino medio per mangiare un pollo non lo deve acchiappare, sgozzare o decapitare, spennare e pulire prima di cucinarlo. Va al supermercato e ne compra cosce o fusi o petti ben confezionati asetticamente in un vassoietto di polistirolo coperto di pellicola di plastica trasparente. Scommetto che tanti abitanti delle grandi citta' neanche si rendono conto che quei pezzi di pollo erano stati poco prima parti di un animale vivente e forse credono che siano stati prodotti in qualche maniera scientifica nel retrobottega del supermercato--senza alcun spargimento di sangue, sofferenze, agonia.
Quindi immagina come la gente di citta' possa vedere la caccia, un'attivita' crudele e cruenta, secondo loro, ai danni di animali innocenti ed indifesi--come se i polli, i vitelli, gli agnelli, i maiali ed i tacchini che si mangiano senza un pensiero della loro ****, spesso peggiore di quella causata da una pallottola o da uno sciame di pallini, fossero colpevoli di chissa' che cosa e potessero difendersi dall'annoccatore! Noi cacciatori sappiam benissimo che su dieci animali che abbattiamo, mille si sottraggono alle nostre insidie. Quanti polli, agnelli, vitelli, manzi, maiali e tacchini riescono a sottrarsi alla loro esecuzione? Dalla gabbia o dal recinto al mattaoio. Niente possibilita' di scampo!

Chi e' nato e cresciuto in campagna sa bene che per mangiare si deve uccidere, e spesso non affida il compito all'annoccatore prezzolato, ma lo esegue lui stesso, e si sporca le mani di sangue, le infila nella calda cavita' addominale per estrarne le viscere fumanti, e compie tutte quelle altre operazioni che farebbero piombare il cittadino medio in un parossismo di conati di vomito...

L'urbanizzazione e' la condanna a **** della caccia.
E mo' puro la parola "mor-te" viene censurata? EKKEKKAZZ?!
 
Anch'io abito in paesino di circa 3.000 abitanti alla periferia di Firenze (zona Firenze Sud). Da me ancora la caccia è tollerata, ma anche da me ce ne sono sempre di meno di ragazzi che prendono il porto d'armi. Quegli della mia generazione, come ho più volte scritto, non vedevano l'ora di arrivare a 18 anni per prendere il porto d'armi e la patente. Ora ragazzi di 20 anni che prendono il porto d'armi son rari come le mosche bianche. Vi faccio un esempio che ho in famiglia: mio figlio che è a favore della caccia e a cui piace mangiarla, mai si sognerebbe di prendere il porto d'armi e/o di venire a caccia con me. Io quend'ero ragazzo non ci dormivo la notte, quando sapevo che il giorno dopo sarei andato a caccia con mio babbo o con mio fratello (che ha 12 anni più di me). Piano piano anche nei paesi si sta perdendo, purtroppo, la cultura rurale.
stessa isentica situazione da me, un piccolo paese in aperta campagna dove almeno i giovani non ci odiano, anche se sempre meno si affacciano al nostro mondo. Pero' molti amici si interessano e chiedono come va la stagione, e sopratutto vengono alle cene. Piu' ti avvicini alla citta' piu' si affaccia l'ignoranza di un mondo ipocrita che non conosce la ruralita'.
 
Anch'io vivo in un piccolo paese di circa 3000 abitanti alla periferia di Firenze (quartiere Firenze Sud). Nel mio paese la caccia è ancora tollerata, ma anche nel mio paese sono sempre meno i ragazzi che ottengono il porto d'armi. Contavo di trasferirmi dalla città alla campagna, costruire una casa e andare a caccia con mio figlio, ma purtroppo non è così. Ho costruito una casa grazie a Mardello, ma non vado ancora a caccia. I membri della mia generazione, come ho scritto più volte, non potevano aspettare i 18 anni per ottenere il porto d'armi e la patente di guida. Ora i ventenni che ottengono il porto d'armi sono rari come le mosche. Vi faccio un esempio che ho in famiglia: mio figlio, che ama la caccia e ama mangiarla, non si sognerebbe mai di prendere il porto d'armi e/o di venire a caccia con me. Quando ero ragazzo, stavo sveglio di notte quando sapevo che domani sarei andato a caccia con mio padre o con mio fratello (che ha 12 anni più di me). Purtroppo anche la cultura rurale si sta perdendo gradualmente nei villaggi.
Sono completamente d'accordo con te.
 
Ultima modifica:

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Help Users
  • Moderatore A.I Moderatore A.I:
    La stanza della chat è stata ripulita dai vecchi messaggi!
  • kunfors @ kunfors:
    QUESTA chat e come la vecchia chat ...di anni fa ?
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  • kunfors @ kunfors:
    che si usava hai chiatare ? con altri utenti conessi ?
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    Reazioni: Marco
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  • Moderatore A.I Moderatore A.I:
    L'ospite salve si è unito alla stanza.
  • Marco @ Marco:
    @kunfors, Esatto... Sol che con l' avvento di whatsapp e i vari social al momento è abbastanza inutilizzata purtroppo... Ad averla avuta gli anni passati abrebbe fatto furore:-)
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      Marco @ Marco: @kunfors, Esatto... Sol che con l' avvento di whatsapp e i vari social al momento è abbastanza...
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