Io dico una cosa sull'estero in generale ..... in parte x antica esperienza xchè andavo anche io, in parte x come si è evoluto il mio pensiero su Caccia e cacciatori dopo 36 licenze ed incarichi vari, e dopo ..... aver superato le mie "acerbe intemperanze giovanili, che spesso vedo replicare OGGI molto in peggio sul forum" (neanche io sono stato un santo ed immune da caccia=sparo selvaggio o quasi x una piccola fase della mia storia venatoria, soprattutto avendo avuto quasi sempre poco tempo a disposizione, o preda dell'idea che l'estero fosse allora "anarchia venatoria allo stato puro"). Un mattone "buono" ..... x tutti.
All'estero ci andavano e vanno i bravissimi e quotatissimi dresseur italici (ero amico ad es. di Bottani ..... il n.1 dei Bracchi italiani) x allenare i propri cani con selvaggina "che ancora aveva un verso di selvatico", e si tirava saltuariamente e "casualmente" a singoli capi ogni tanto, malgrado i numerosissimi incontri; e poi ..... ho visto "calare gli unni" in Croazia e Serbia ..... i cacciatori italiani ..... dopo che "x denaro" i locali cacciatori ed autorità ebbero la brillante idea di aprire certe zone AFFERMANDO testualmente (INDIMENTICABILE): lepri e starne ?? Ce ne sono talmente tante, finiranno prima i soldi degli italiani !! ..... Morale dopo 10anni ..... finite lepri e starne in quelle zone splendide come ceppi autoctoni ....., ed i soldi dei cacciatori italiani ci sono ancora ..... e tirano a roba di importazione. Un dato di fatto, anche se non toglie che vi siano selvatici "buoni" in altre zone.
Quando però leggo ..... 2 registratori, fonofil, plurifon, quagliaie, nastri, ecc. ..... x cacciare quegli animali proprio in quei generosi territori (ancora x qualche decennio, poi il progresso inesorabile e l'omogeneizzazione meccanica e produttiva agricola faranno guasti anche là, cui si unirà un crescente numero di cacciatori locali x la piccola selvaggina - x crescita lenta della ricchezza - es.: sviluppo russo e cambiamento x benessere dei cacciatori locali che oggi vanno anche ad anatre, mentre una volta cacciavano solo cinghiali, cervidi ed orsi-volpi, bonifiche e disboscamenti x insediamenti produttivi e speculazioni edilizie) che dovrebbero servire x IMPARARE a cacciare con maggior libertà e con serenità, coi fischietti, con le giostre, con gli stampi, ecc. ovvero x maturare esperienza da utilizzare poi in Italia, alla fine veramente ..... capisco che x noi è la fine ..... prospettica ed inesorabile.
Soldi spesi=voglio sparare tanto=voglio far carniere=voglio divertirmi=voglio raccontarlo
ECCO L'EQUAZIONE MENTALE CHE CIRCOLA NELLA TESTA PIù COMUNEMENTE DI CHI VA ALL'ESTERO (comune ho scritto, non di tutti).
Inoltre chi sono i grandi tour operator venatori europei: statal regionali od ..... in mano ad italiani.
Chi sono i cacciatori che migrano di nazione in nazione x cacciare di più: gli italiani.
Cosa "inseguono di più": migratoria (i francesi invece la selezione).
Come è organizzata la caccia alla migratoria: con metodi italiani, ad eccezione di alcune zone a forte tradizione (es. Scozia, Francia, in parte Spagna).
Chi insegue i turdidi ovunque x l'europa: gli italiani e basta.
Chi ha il pallino più di tutti in europa di caccia=sparo: gli italiani.
X cui se è già "ovvio" che soprattutto qua in Italia ci si "scanni" nei vari modi di interpretare la Caccia e l'etica venatoria, all'estero i soggetti della diatriba diventano addirittura vari: tour e clienti, "vorrei, ma non posso", invidiosi, curiosi, esperti, chi ha etica rigorosa e chi è privo di inibizioni, che se ne frega di tutto, chi pensa di essere in libertà, chi pensa ai ricordi ed al sapore di un tempo passato, chi vuole anarchia x divertirsi a tutti i costi, ecc. x cui "non mi sorprenderei più di tanto" se si devono valutare le idee di tutti, con libertà dialettica, fermo restando che non si deve offendere nessuno, tour operator o signor no all'estero che sia".
Ribadisco: la mia non è una critica a nessuno ed all'etica di nessuno, nè di chi organizza nè di chi ci va o meno, ..... anzi, avendo un incarico di lavoro in Romania e volendo x mia curiosità andare sul Danubio ad anatidi (quest'anno non posso x la quota presa in riserva) ammetto che il prossimo anno valuterò, dopo ben oltre un decennio di astinenza all'estero, con attenzione le proposte e le modalità ..... x cacciare i "tuffatori" xchè qua divenuti "rari" e x imparare qualcosa di nuovo a Caccia, come ars ..... se si può.
Come persona e Cacciatore però letto qualcosa che francamente mi amareggia su fonofil vari ....., ammesso e poi concesso un giorno magari "spettacolare" vissuto con fonofil vari e fucileria nutrita ..... forse x gasarsi e/o dare un minimo senso al costo sostenuto e non far rischiare il tour operator di perdere il cliente in futuro, xchè i giorni dopo "non si prova ad imparare l'ars venandi di quella caccia e lasciare il fonofil alla casa di caccia ??". Vogliamo finalmente crescere come cacciatori veri con la C e rendere UTILE l'esperienza x noi e la ns caccia in Italia o dobbiamo sempre ritrovarci in ..... una spiaggia-laguna veneta ??
Certo è che se si pensa al drive stanziale o migratorio, solo xchè portati lì dall'organizzatore x sparare, ..... io "sono lontano" da quel modo di intendere la Caccia ..... (certo però 1 mi piacerebbe x esperienza personale: alla grouse all'apertura, unica ed irripetibile), ed ancora: i Tour operator stessi aiutano forse nella crescita venatoria i loro clienti, magari più giovani e sono "così bravi a cacciare senza marchingegni vari aldilà della frequenza e presenza dei selvatici" ?? Xchè dei tiratori eccelsi ed esperti organizzatori del territorio all'estero ne ho incontrati, ma che poi fossero anche Cacciatori eccelsi che sapessero "improvvisare" la giornata storta e testimoniare la propria bravura venatoria insegnando al cliente ..... molto molto meno.
X quanto riguarda le storie delle rotte migratorie, dei numeri, ecc. NON sono così d'accordo con l'amico Grifone, anche xchè è CONSOLIDATO che le rotte migratorie variano o possono variare x temperature, venti, clima, mutazioni degli habitat, e nemmeno lontanamente si può essere "perentori" nelle affermazioni in tal senso. Si pensi ad es. al Colombaccio quanto è "calato stanzialmente dal nord al sud europa x riproduzione e non solo x svernamento" nell'ultimo decennio e poi non esiste solo la rotta balcanica quando si parla di estero ..... chi va a sparare in Albania-Montenegro-Bosnia-ecc. non danneggia potenzialmente i pugliesi e gli adriatici ?? E l'Italia è terra di svernamento e passaggio, non tanto di riproduzione x le specie cacciabili migratorie (salvo padani, colombacci, ecc. ora) e comunque in tale ottica va valutata a differenza di tanti paesi dell'est o del nord europa.
La presenza di numeri rilevanti su un territorio lontano di migratori NON è significativo in chiave delle critiche mosse dai "filoitalici" ..... sono concetti e piani molto diversi, xchè d'altro canto esistono anche specie in forte "sofferenza" di riproduzione sempre in quei lontani paesi (es: tuffatori in primis), x ribadire che alcuni tipi di animali ci sono in altre zone, ma da tempo seguono logiche-rotte diverse dal passato ..... e disdegnano l'Italia x cause non riconducibili agli abbattimenti all'estero; così come esistono specie in contrazione che proprio all'estero dovrebbe maggiormente tutelare ..... anche venatoriamente e che il denaro non dovrebbe consentire di abbattere in misura significativa.
E' allora sul concetto di "prelievo numerico quantitativo rilevante e compatibile" o "su quanto esso può far danno a ceppi e presenze" su cui si dovrebbe discutere alla fine ..... condividendo il fatto che comunque, anche sommando le presenze "di eventuali sparatutto italici" a quelli "locali", oggi pochi in relazione a territorio disponibile-popolazione-numero selvatici presenti, NON si arriva certo ai numeri complessivi che la "pressione italica provoca normalmente in una stagione ai migratori". A tendere però, nel medio-lungo periodo, non credo che sia un tema "sottovalutabile" ..... x una serie di motivi, già manifestatisi in alcuni territori esteri x la stanziale ....., od intuibili (globalizzazione sociale, di trasporto, normativo, produttivo e di habitat ..... sempre più depauperato e gestito in ottica economica).
L'esempio finale ..... una volta quelli esteri dell'est erano terreni selvaggi ed ingestiti ..... sconfinati ed a caccia non si andava o andava qualche locale: oggi operano tour operator, economia, denaro, x tutti, si spara molto di più ..... alla fine di animali se ne facevano più allora od oggi ?? Un prelievo è un prelievo, può essere marginale od ininfluente nella visione globale dello stato della specie a livello europeo, ma d'altro canto ..... non mi sembra di aver visto opere idrauliche come si fanno nelle valli venete x salvare un pezzo di laguna, o grandi opere di culture a perdere rimettendoci denaro, come fanno certi signori ricchi possidenti, che gestiscono stanziale DOC ..... anche in Italia, ben più complessi ed etici ..... x cui, pur giustificando i bravi ed onesti organizzatori che ci possono essere e ci sono, dico anche: "insegnate ai cacciatori a cacciare, aiutateli a crescere vista la fortuna che vi ritrovate, rendete utili il pagato non solo con gli spari ma anche con la tecnica e gli insegnamenti dettati dalla vs esperienza, andate con loro nel capanno ed inventate con loro la giornata, gestite con parsimonia soluzioni tecnologiche di richiamo, date un "contenuto al divertimento ed anche all'etica, contribuite x talune specie ad autolimitarvi, dando spazio ad altre piuttosto, e così via".
Ibal, con grande rispetto x tutti, ricordando che un Cacciatore bravo in Italia ..... resta bravo anche all'estero se ha la possibilità di conoscere il "nuovo" territorio; l' "inverso" invece è molto molto più difficile ..... .