Io non ne so nulla direttamente, ma ho un vicino (un po' strontzo) che ci e' andato, e quello che mi ha raccontato mi ha fatto passare la voglia di andarci, anche se l'Argentina e' piu' vicina a me che a te.
Lui c'e' andato a tortore e anatre. Le tortore, delle quali ne ha uccise piu' di mille in un giorno di caccia, non venivano nenche recuperate, ma lasciate in terra a marcire. Le anatre venivano raccolte per fare foto pubblicitarie del tableau, tutte belle ordinate in terra--un tappeto di anatre ****--poi dopo le foto arrivava un trattore, scavava una bella buca nel fango, e le anatre venivano seppellite. Caccia? Manco p' 'a capa! Strage. Sconcio. Crudelta' inutile. Che gli uccelli uccisi vengano raccolti e regalati ai campesinhos locali e' una cazzata. Vuoi sparare a volo a mille bersagli in un giorno? Per questo ci sono i piattelli. Non respirano, non soffrono, non sanguinano. Poi la caccia agli anatidi e' fatta in maniera del tutto sleale, con richiami elettronici e altoparlanti possenti. Potrei anche capire l'uccisione di tortore e palombe perche' distruggono i raccolti--anche se non riesco a perdonare lo spreco--ma le anatre non credo che siano poi altrettanto dannose all'agricoltura locale. Ad ogni modo, queste sono le cose che mi ha raccontato il vicino. Cose indegne.
Non so se sia possibile, economico e legale portare in Italia selvaggina uccisa in Argentina. Da noi non e' legale, cosi' come e' pure vietato portare negli U.S. qualsiasi tipo di carne di selvaggina da qualsiasi altra nazione. Ma se e' possibile e legale portarla in Italia, spero che tu non sprechi neanche un capo e abbatta soltanto cio' che puoi utilizzare in famiglia e con un po' di amici. Altrimenti dedicati ai piattelli. Di quelli ce ne sono a disposizione sempre di piu' delle tortore e anatre in Argentina, e ti costerebbe molto di meno abbatterne mille al giorno.