Sabato a Spoleto si è svolto un interessante dibattito organizzato dalla fidc Umbria:al tavolo erano presenti oltre ai dirigenti provinciali e regionali fidc anche il consigliere nazionale Massimo Buconi, gli assessori alla caccia di Perugia e Terni, e i presidenti dell' Atc PG1 PG2 TR-ORV 3.
La platea era composta da circa un centinaio di persone in rappresentanza delle sez. comunali dell'Umbria.
Si è parlato di caccia, finalmente e poco di politica trattando i problemi di questi giorni ( serata a porta a porta, approvazione alla camera dell'art.43,) oltre, come ovvio che sia delle problematiche che abbiamo in regione.
Sono emersi malumori per l'ultimo calendario venatorio ( il peggiore in Umbria degli ultimi 20 anni) e si è auspicato fortemente il ritorno ad un'apertura unica, i modi e i tempi saranno poi da definirsi.....o perlomeno se questo non fosse possibile l'inserimento almeno della quaglia nella preapertura agli estatini.
Si è parlato di caccia al cinghiale e dei danni che gli Atc dovranno sopportare nei prossimi anni, togliendo così fondi e tempo per la gestione della fauna (in particolare stanziale).
Si è parlato della gestione della selvaggina stanziale da parte degli Atc in particolare quello di Pg1 che ha lamentato la scarsità di territorio idoneo alla sopravvivenza della selvaggina, specialmente dopo i primi giorni di caccia, del recupero e del valorizzamento del centro di Torre Certalta in particolare per intraprendere un progetto di reintroduzione della Starna nei territori facenti parte della porzione nord della prov. di perugia.
Poi si è parlato del riavvicinamento dei giovani alla caccia anche attraverso l'inserimento degli stessi nei quadri dirigenziali dell'associazione. Si è parlato anche del recupero delle cacce in deroga, del sforzo che fidc sta facendo a livello nazionale per far tornare l'ispra indipendente dal ministero dell'ambiente e altre cose ancora
Ho molto apprezzato gli interventi del consigliere Massimo Buconi, persona seria e competente, sono sicuro che se a Porta a Porta ci fosse stato lui sarebbe stata un'altra cosa, e gli faccio un augurio come penso molti dei presenti nella sala hanno pensato, di ricoprire un ruolo ben più importante di quello seppur valido di consigliere nazionale
La platea era composta da circa un centinaio di persone in rappresentanza delle sez. comunali dell'Umbria.
Si è parlato di caccia, finalmente e poco di politica trattando i problemi di questi giorni ( serata a porta a porta, approvazione alla camera dell'art.43,) oltre, come ovvio che sia delle problematiche che abbiamo in regione.
Sono emersi malumori per l'ultimo calendario venatorio ( il peggiore in Umbria degli ultimi 20 anni) e si è auspicato fortemente il ritorno ad un'apertura unica, i modi e i tempi saranno poi da definirsi.....o perlomeno se questo non fosse possibile l'inserimento almeno della quaglia nella preapertura agli estatini.
Si è parlato di caccia al cinghiale e dei danni che gli Atc dovranno sopportare nei prossimi anni, togliendo così fondi e tempo per la gestione della fauna (in particolare stanziale).
Si è parlato della gestione della selvaggina stanziale da parte degli Atc in particolare quello di Pg1 che ha lamentato la scarsità di territorio idoneo alla sopravvivenza della selvaggina, specialmente dopo i primi giorni di caccia, del recupero e del valorizzamento del centro di Torre Certalta in particolare per intraprendere un progetto di reintroduzione della Starna nei territori facenti parte della porzione nord della prov. di perugia.
Poi si è parlato del riavvicinamento dei giovani alla caccia anche attraverso l'inserimento degli stessi nei quadri dirigenziali dell'associazione. Si è parlato anche del recupero delle cacce in deroga, del sforzo che fidc sta facendo a livello nazionale per far tornare l'ispra indipendente dal ministero dell'ambiente e altre cose ancora
Ho molto apprezzato gli interventi del consigliere Massimo Buconi, persona seria e competente, sono sicuro che se a Porta a Porta ci fosse stato lui sarebbe stata un'altra cosa, e gli faccio un augurio come penso molti dei presenti nella sala hanno pensato, di ricoprire un ruolo ben più importante di quello seppur valido di consigliere nazionale