Anuu: TORNARE A CRESCERE: RIMUOVERE RITARDI, SILENZI E BUROCRAZIA

Alberto 69

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Lunedì 26 Gennaio 2015

ANUU.jpg

È incredibile che chi ci governa non abbia ancora posto mano alla opportunità che gli viene di riflettere quanto la volontà del Parlamento con la legge n. 116/2014 all’art. 16 lo obbliga a formulare entro sei mesi dall’entrata in vigore della medesima, approntando un D.P.C.M. regolamentare al fine di consentire un regolare esercizio dell’attività da appostamento con richiami vivi. Siamo a gennaio 2015! Questo atto è necessario e previsto dalla legge per un ben organizzato svolgimento di un’attività che non disturba la biodiversità sul territorio e consente un prelievo misurato di richiami vivi in natura. La mancata tempestiva approvazione e pubblicazione del citato D.P.C.M. ha il solo effetto di disorientare non i bracconieri, bensì i cacciatori – cittadini onesti e corretti! L’atteggiamento dei governanti è quello di colpire nel mucchio la CACCIA, non rendendosi conto che questo operare è assai peggiore del male da combattere o della tutela da preservare. Ma tant’è, noi siamo ormai perseguitati da questo modo di non-gestire la gente della penisola tra pressione fiscale stellare, per giunta in costante aumento, pastoie burocratiche sfiancanti a tutti i livelli e debito pubblico da far tremare i polsi. E continuano a fare di tutto, tranne che ascoltare quanti chiedono fatti concreti.


fonte:anuu.org
 
In tre giorni nessun commento a seguito del post più fondamentale di tutti x la caccia a capanno ???
Mi sa proprio che non ci siamo. ....
Nessuno è ancora andato con la propria proposta al ministero ?? Non bisognerebbe stare ad aspettare che lo schema del decreto lo proponga la lipu-wwf come al solito per poi lamentarsi.
Ah no .....adesso la proposta per noi la faranno Legambiente e i suoi nuovi partner....
chi ha orecchie per intendere....
 
Non ti preoccupare, staranno senz'altro lavorando "......per un ben organizzato svolgimento di un’attività che non disturba la biodiversità sul territorio e consente un prelievo misurato di richiami vivi in natura.".....
 
Non ti preoccupare, staranno senz'altro lavorando "......per un ben organizzato svolgimento di un’attività che non disturba la biodiversità sul territorio e consente un prelievo misurato di richiami vivi in natura.".....

Maurizio veramente stavamo aspettando un elaborato/proposta da parte dei tuoi referenti assicurativi/associativi ;-) ...scherzi a parte Clif, casomai ci sentiamo in privato, sinceramente visto l'andazzo di certi commenti mi passa pure la voglia di leggere per non dire altro (e non sto riferendomi personalmente a te Maurizio sia chiaro).
 
Diego, sai come la penso, quindi non mi sarei offeso nemmeno se fosse stata completamente rivolta al mio intervento, per dirtela, quando ho letto il tuo post mi è scappata una bella, cordiale, risata, me la sono cercata e potevo immaginare il tuo intervento che giustamente non si è fatto attendere.
Sarò il primo ad essere lieto ed a chiedere venia se qualcosa di concreto verrà partorito dalle AAVV, ma purtroppo, essendo politicizzate, non credo che faranno la guerra ai partiti che ne tirano le fila e che si avvicendano al governo di questo misero paese.
 
Ma cosa volete che faccia il malgoverno renzi, l'unico successo che ha avuto e che a forza di alzare le tasse si arriverà di nuovo a cacciare per mangiare.
 
Bisognerebbe chiedergli cosa si sono venduti insieme alla fidc e arci nel sedersi assieme alla lipu lac &C.
Delle vocine di corridoio dicono che si stia barattando lo storno per l'allodola e il tordo, anche perchè la migratoria a detta di molti dirigenti è quella che porta problemi nei rapporti con gli animalari, non ci credo ma a pensar male a volte ci si prende.
Stiamo a vedere...
 
Bisognerebbe chiedergli cosa si sono venduti insieme alla fidc e arci nel sedersi assieme alla lipu lac &C.
Delle vocine di corridoio dicono che si stia barattando lo storno per l'allodola e il tordo, anche perchè la migratoria a detta di molti dirigenti è quella che porta problemi nei rapporti con gli animalari, non ci credo ma a pensar male a volte ci si prende.
Stiamo a vedere...
Ma basta!!!! Ma vi rileggete?
Capisco tutto ma non scrivere palesi falsità.
 
Ma basta!!!! Ma vi rileggete?
Capisco tutto ma non scrivere palesi falsità.


Siamo al delirio Diego....
Il baratto storno - allodola è un evergreen da un pò....adesso è spuntato anche quello col tordo,l'uccello cacciabile più diffuso e cacciato in Europa....
Qualcuno ne sa' qualcun'altra????
 
stacce pure "allegro !!!!!"
tanto,non è successo niente.

- - - Aggiornato - - -

io non sono triste ma tanto,tanto INCA@@ATO per tutte le prese per il culo che annualmente ci rifilano
 
Ma stai scherzando vero? Fanno tutto per noi, è evidente la passione e la determinazione nel risolvere i problemi e l'assoluta mancanza di interessi personali[10]
 
Volevate saperne di più'??..potrebbe non piacervi..
.tanto per capire in che mani siamo..Protocollo di lavoro sottoscritto il 25 marzo 2014 tra i dirigenti nazionali di Federcaccia, Arcicaccia, ANUU migratoristi e Legambiente»..trovate tutto sul sito ACV...firmato di proprio pugno da tutti i presidenti nazionali..e intesta dal capo di legambiente...
Trarre voi poi le debite conclusioni...
 
Cavolo han scoperto l'acqua calda...ci sono stati fior di comunicati stampa già il giorno dopo la firma di quel protocollo (che ha sancito la collaborazione per il progetto di tutela dell'orso Marsicano).
 

Ho letto i file allegati, protocollo di lavoro e dichiarazioni legambiente.
Probabilmente io son un pò ignorante e qualcosa mi sfugge, però credo che nessuna associazione venatoria (prima fra tutti ANUU) sia d'accordo con questo ultimo comunicato di legambiente, ci mancherebbe.
Non per questo però non vedo perchè non si possa comunque sedere ad un tavolo e collaborare per affrontare problemi di tipo ambientale con il "nemico" (che spero NON voglia dire calarsi le braghe ad ogni richiesta).
Ripeto io sarò ingenuo ma non ho letto da nessuna parte che ANUU and company sono d'accordo con la chiusura anticipata della caccia, la chiusura dei roccoli, con la caccia in deroga (che non facciamo) e con tutte quelle bagianate e falsità scritte nei comunicati di legambiente.
Se e Quando sarà così, sicuramente NON solo non rinnoverò più la tessera, ma nemmeno il pda.
PS: E' ovvio che non basta non essere d'accordo, bisogna anche combattere, siamo tutti d'accordo.
 
Da IlCacciatore.it


[h=1]Dopo i confetti escono i difetti[/h]Daniele | 10 febbraio 2015 | 3 Comments


Visto che ora sembra andare di moda parlare per aforismi o proverbi credo che il detto “Dopo i confetti escono i difetti”, tanto per restare in tema, caschi come il cacio sui maccheroni.
Sia ben inteso: non si vuole criticare le scelte operate da nessuno, ma ritengo sia perlomeno doveroso effettuare alcune riflessioni per aprire un sano dibattito visto che l’attività venatoria è “cosa” pubblica e non privata e, soprattutto perché la collaborazione tra mondo venatorio ed ambientalista in passato ha portato più pericoli che benefici per la nostra passione.
E’ bene comunque partire da più lontano e, precisamente, dal concetto di unione del mondo venatorio.
E’ chiaro che il poter arrivare in tempi brevi ad una convergenza univoca delle Associazioni venatorie sia obiettivamente diventata una reale necessità. L’unione di più forze passa tuttavia obbligatoriamente per la convergenza su piani di azione, di lavoro e contenuti, a bagni di umiltà e, se necessario, a ridimensionamenti associazionistici nel nome della nostra passione.
In una Confederazione il peso delle rappresentanze non lo fa certamente il numero dei soci, ma la qualità delle persone e delle idee che portano alla causa, le azioni profuse a difesa della caccia, le iniziative. Così come oggi non è più possibile non tenere conto di quella cospicua fetta di cacciatori che non si riconosce nell’associazionismo “ufficiale” ma appartiene ai non riconosciuti, a coloro che hanno intrapreso iniziative spontanee, anche a livello locale, e che si sono organizzati raccogliendo migliaia di consensi. E, soprattutto non bisogna tacciare di opportunisti, che tanti purtroppo ha conosciuto il mondo venatorio, quelle persone che oggi pubblicamente si spendono per la nostra passione.
Ecco questo è un concetto, a mio modesto parere, sano di unione del mondo venatorio: tutti nessuno escluso!
Sarei curioso davvero di vedere in una conta ufficiale del MIPAAF quante delle AA. VV. oggi riconosciute abbiano ancora le caratteristiche per essere tali. Ho tanto il sentore che ci sarebbero davvero delle belle sorprese.

L’operazione fatta da Fidc – Anuu – Arcicaccia, che hanno stipulato un protocollo di lavoro con Legambiente, è pienamente legittimo ma, mi sarà concesso, ampiamente analizzabile.
L’amico Marco Castellani nel suo ultimo comunicato ci riempie gli occhi dei benefici che questa trade unions ha portato e porterà: porte spalancate con tutti i portatori di interesse del mondo venatorio, Atc, mondo agricolo e chi più ne ha più ne metta. Possibile che Legambiente sia così potente ed abbia le chiavi di tutte queste porte? Possibile che le Associazioni Venatorie non sarebbero riuscite, anche bussando il campanello, a farsi aprire qualche uscio? Francamente resto molto molto perplesso.

Sul comunicato stampa emesso da Fidc francamente mi trovo in difficoltà a fare osservazioni, in quanto l’unica idea che mi sia venuta in mente, dopo averlo più volte letto è stata quella di uno scritto di giustificazione per qualcosa da cui forse era meglio restare fuori o, avesse la necessità di una più attenta valutazione.
Interessante tuttavia un passaggio che merita davvero un’attenta valutazione:
- Legambiente è l’associazione meno ambientalista. Non credo, innanzitutto, che questa affermazione faccia molto piacere ai militanti e i dirigenti di Legambiente, ma al di là di questa parentesi , sulla questione se sia o meno la meno ambientalista la storia mi dice tutt’altro.
Vorrei ricordare alcuni comunicati stampa degli ultimi anni: Caccia, Legambiente chiede lo stop alla cattura dei richiami vivi; Legambiente alle Regioni: “modificare calendari venatori entro il 19 gennaio per evitare procedura infrazione Ue”; LEGAMBIENTE e WWF DENUNCIANO: “La Toscana cede territorio e fauna ai cacciatori e per di più a prezzi scontati”; Piemonte – Legambiente: bloccato il referendum contro la caccia; “Stop a: richiami vivi, deroghe alla caccia ai piccoli passeriformi protetti, caccia a specie in cattivo stato di conservazione, nei periodi di migrazione prenuziale e durante la riproduzione fino allo svezzamento della prole”. Potrei continuare con altre decine di esempi, senza tralasciare i numerosi ricorsi ai Tar ai quali questa Associazione “meno” animalista di altre ha partecipato o intentato in prima persona.

Dispiace molto e preoccupa al tempo stesso l’aver rovinato, se non rotto, il “giocattolo” Face Italia il quale ha prodotto negli ultimi anni, grazie alla collaborazione di Fidc, Anuu, Enalcaccia e Anlc, tutta la documentazione che ha retto agli attacchi animalisti, Legambiente compresa, per la definizione dei Calendari Venatori. Certo non saranno state tutte rose e fiori ma è inoppugnabile che cioè che è stato fatto all’interno del gruppo di lavoro Face, nel quale ho lavorato anche io, ha permesso di vincere innumerevoli ricorsi ai Tar e, nelle Regioni più virtuose, di avere stagioni venatorie complete come da 157/92.
La storia insegna, caro Marco Castellani e Ufficio stampa Fidc, che quando ci sono stati tavoli di lavoro, voluti sempre da una precisa parte del mondo venatorio, con la presenza degli ambientalisti come ad esempio quello presieduto da Dario Stefàno, l’indirizzo fosse sempre e solo quello di ridimensionare l’attività venatoria con tempi più ristretti e specie da eliminare.
E ricordo bene, in quanto io ero il delegato Anlc a presiedere in quel confronto, che Legambiente non si sia mai battuta per trovare un compromesso, se mai ce ne fosse stato bisogno, accettabile per il mondo venatorio ma anzi, si allineò con le altre associazioni animaliste.

La questione dell’unità del mondo venatorio era a portata di mano con Face Italia: bastava traslare il tutto a tante delegazioni regionali in modo che alle consulte venatorie si portasse un unico documento “partorito”, almeno per la selvaggina migratoria, dalla Face Italia. Si poteva arrivare a conlcudere la guerra delle tessere racchiudendo nel simbolo Face le nostre associazioni, si poteva costruire un vero centro studi, sovvenzionato da tutte le Associazioni Venatorie aderenti a Face, in modo da fondare un Istituto serio e composto da scienziati liberi da pregiudizi che avrebbero permesso in breve tempo di avere in mano studi certificati da contrapporre al nostro ISPRA.
Non posso condividere la strada che avete deciso di intraprendere, così come sono molto preoccupato per i ricorsi storici che essa riporta alla memoria di tanti cacciatori. Ogni volta che parte del mondo venatorio ha dialogato con l’ambientalismo ha portato solo risultati negativi alla nostra passione!
Le nostre tradizioni fatte di cultura rurale, di sano rispetto per l’ambiente, di capacità per il ripristino della selvaggina e dell’ambiente sono nel nostro Dna di cacciatori, una codice genetico unico nel suo genere e ben lontano dalla logica del business dell’ambiente.

Il proverbio, che è il titolo di queste mie righe è molto eloquente: i difetti veri, nascosti e peggiori della persona che sposiamo si vedono sempre dopo…. E speriamo che non sia troppo tardi!
Luca Stincardini
 

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