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Leggo che la polvere Anigrina Lamellare, Della BP, va bene sia con caldo o freddo, asciutti. E vero? Saluti 

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La parola stessa "anigrina" dovrebbe significare "non influenzata dall'umidita'." Illo tempore, a tordi ed allodole, quando faceve freddo umido usavo le cartucce "Barbara" (che forse i vegliardi fra voi ricordano) e andavano alla grande quando tutte le altre polveri non rendevano.Freddo asciutto
La parola stessa "anigrina" dovrebbe significare "non influenzata dall'umidita'." Illo tempore, a tordi ed allodole, quando faceve freddo umido usavo le cartucce "Barbara" (che forse i vegliardi fra voi ricordano) e andavano alla grande quando tutte le altre polveri non rendevano.
Mira.E si che le ricordo, fatte a Terni, .... non mi viene il nome dell'armeria che oramai non c'e più.
Banchetti ???Ah, i ricordi di un tempo che fu....
Cartucce Barbara e il mio Beretta S55B 12/70... Ma non solo le Barbara. Anche le cartucce caricate dall'Armeria Banchetti, vicino Piazza Vittorio......
Tiemp' bell' 'e 'na vota, ma pecche' nun turnate...
Troppo belli questi racconti, poi leggendo riesco a sentire nelle orecchie quella cadenza romana che rende tutto più affascinante....Troppo bello, lo so, mi ripeto...se non fossi nato napoletano non ho dubbi volevo essere romano e basta..un abbraccioCredo che fosse a Via Galilei, ma non ne sono sicuro. Andavo a scuola al S.Maria, e per andare da Banchetti (negozio di sogni e di chimere--ancora ricordo la Colt Python .357 Magnum in vetrina, che a quell'epoca mi sembrava un cannone) attraversavo Viale Manzoni, e andavo verso Piazza Vittorio lungo Via Emanuele Filiberto. Era una traversa di Via Emanuele Filiberto, che andava a sinistra verso Via Merulana. A quell'epoca Banchetti vendeva fucili lisci, carabine, pistole automatiche, revolvers, cartucce per tutto, articoli da pesca, esche (bigattini, lombrichi, formiconi, ecc.). Comunque mi potrei sbagliare. Era nella zona, ma ne sono passati di anni...
Poi a volte andavo a Via Barberini--li' e' dove la mia ex-fidanzata per il mio compleanno mi compro' un Winchester Model 94, .30-30, che poi ci portavamo spesso (carico) dove andavamo a pomiciare in posti remoti sotto il Tuscolo, alla Molara, a Via delle Barrozze prima che ne recintassero il grande castagneto. Gianni 1 li conoscera' bene questi posti. Forse ci andava a pomiciare anche lui...
Oggi le cartucce le ordino su Internet e mi arrivano a casa. Non c'e' poesia. Nelle armerie c'era un festival di odori, dal cuoio delle cartuccere, all'olio dei fucili, all'aroma dei bossoli di cartone. E poi tante cose da vedere e desiderare... E c'erano i soliti anziani oziosi intorno al bancone che pontificavano: "A more', ma che ca220 de cartatucce voi compra'? Che so' 'ste vincestere? Ma comprete la robba itajiana ch'e' fatta pe' l'ucelli itajiani! Ieri so' ito a la Bufalotta, e c'ereno certe lodolone grasse che te cecaveno l'occhi. Co' le Sipe che m'ero caricato da me veniveno giu' stracciate--'gni botta 'na tacca! N'ho fatte trentasette in du' ora! "
Allora mi vergognavo di essere un sedicenne cosi' **** ed ignorante, e compravo le cartucce che il vecchiietto di turno mi consigliava. E poi magari il giorno dopo le spiumate si sprecavano e le allodole andavano un po' malconce a farsi ammazzare da qualcun altro, che doveva poi fare meno fatica a spennarle... E quello mi diceva: "A more', ma che ca220 de cartatucce je spari, a 'ste lodole? Le ****i, ma nun cascheno. Io da quanno so' escite 'ste vincestere cor bossolo de plastica nun compro gnent'antro, e 'gni botta 'na tacca!" Li mortacci der vecchietto all'armeria Banchetti!!!!
E s'i' nun fuss' romano, i' vurria essere napulitano! In realta' sono mezzo--se non napoletano--quasi. Papa' era di Caivano. E a Napoli, Caserta, e dintorni ci andavamo spesso. A Caivano eravamo mezzo imparentati con i Marzano, a quell'epoca proprietari dell'unica farmacia. Il mio "Paradiso" a quell'epoca era Dragoni, non lontano da Piedimonte d'Alife e dal Matese. Ero giovanissimo, ed andavo in giro al "Vallone" sparando alle povere lucertole con un fucilino ad aria compressa. Una volta una guardia campestre, per sfottermi, mi chiese il PdA. Naturalmente non lo avevo, e lui mi disse che mi doveva sequestrare il fucile. Non l'avesse mai detto. Gli saltai addosso (avro' avuto cinque o sei anni), mi arrampicai sui suoi vestiti, e appena arrivato all'altezza giusta gli diedi una scarica di pugni in faccia (con una mano sola, perche' con l'altra mi tenevo aggrappato), mentre con i piedi gli sferravo calci in pancia. Papa' mi dovette strappar via da lui a forza. Tutto fini' in una risata... Lui aveva scherzato. Io no.Troppo belli questi racconti, poi leggendo riesco a sentire nelle orecchie quella cadenza romana che rende tutto più affascinante....Troppo bello, lo so, mi ripeto...se non fossi nato napoletano non ho dubbi volevo essere romano e basta..un abbraccio
Caro Giovanni. Mi hai fatto venire in mente un episodio di tanti anni fa. 1966 o 67. Io ero un giovane studente universitario e frequentavo La Sapienza , abitavo in zona Piazza Bologna con mi nonna e mi zio!Credo che fosse a Via Galilei, ma non ne sono sicuro. Andavo a scuola al S.Maria, e per andare da Banchetti (negozio di sogni e di chimere--ancora ricordo la Colt Python .357 Magnum in vetrina, che a quell'epoca mi sembrava un cannone) attraversavo Viale Manzoni, e andavo verso Piazza Vittorio lungo Via Emanuele Filiberto. Era una traversa di Via Emanuele Filiberto, che andava a sinistra verso Via Merulana. A quell'epoca Banchetti vendeva fucili lisci, carabine, pistole automatiche, revolvers, cartucce per tutto, articoli da pesca, esche (bigattini, lombrichi, formiconi, ecc.). Comunque mi potrei sbagliare. Era nella zona, ma ne sono passati di anni...
Poi a volte andavo a Via Barberini--li' e' dove la mia ex-fidanzata per il mio compleanno mi compro' un Winchester Model 94, .30-30, che poi ci portavamo spesso (carico) dove andavamo a pomiciare in posti remoti sotto il Tuscolo, alla Molara, a Via delle Barrozze prima che ne recintassero il grande castagneto. Gianni 1 li conoscera' bene questi posti. Forse ci andava a pomiciare anche lui...
Oggi le cartucce le ordino su Internet e mi arrivano a casa. Non c'e' poesia. Nelle armerie c'era un festival di odori, dal cuoio delle cartuccere, all'olio dei fucili, all'aroma dei bossoli di cartone. E poi tante cose da vedere e desiderare... E c'erano i soliti anziani oziosi intorno al bancone che pontificavano: "A more', ma che ca220 de cartatucce voi compra'? Che so' 'ste vincestere? Ma comprete la robba itajiana ch'e' fatta pe' l'ucelli itajiani! Ieri so' ito a la Bufalotta, e c'ereno certe lodolone grasse che te cecaveno l'occhi. Co' le Sipe che m'ero caricato da me veniveno giu' stracciate--'gni botta 'na tacca! N'ho fatte trentasette in du' ora! "
Allora mi vergognavo di essere un sedicenne cosi' **** ed ignorante, e compravo le cartucce che il vecchiietto di turno mi consigliava. E poi magari il giorno dopo le spiumate si sprecavano e le allodole andavano un po' malconce a farsi ammazzare da qualcun altro, che doveva poi fare meno fatica a spennarle... E quello mi diceva: "A more', ma che ca220 de cartatucce je spari, a 'ste lodole? Le ****i, ma nun cascheno. Io da quanno so' escite 'ste vincestere cor bossolo de plastica nun compro gnent'antro, e 'gni botta 'na tacca!" Li mortacci der vecchietto all'armeria Banchetti!!!!
Lei ha vissuto un infanzia e una gioventù in tempi fantastici, dove tutto era sensato, dove il DNA era intriso di cultura rurale. Anche io cominciai con un fucilino ad aria ma ahimè i tempi erano diversi, il naturale corso degli eventi era stato già inquinato dalla mala fede di legislatori che hanno, un pò per ignoranza un pò per tornaconto personale, portato alla fine della cultura rurale. Ahimè naqui nell'anno del Signore 1987, quando muovevo i primi passi in campagna la legge 157/92 era già in vigore da 2 anni....E s'i' nun fuss' romano, i' vurria essere napulitano! In realta' sono mezzo--se non napoletano--quasi. Papa' era di Caivano. E a Napoli, Caserta, e dintorni ci andavamo spesso. A Caivano eravamo mezzo imparentati con i Marzano, a quell'epoca proprietari dell'unica farmacia. Il mio "Paradiso" a quell'epoca era Dragoni, non lontano da Piedimonte d'Alife e dal Matese. Ero giovanissimo, ed andavo in giro al "Vallone" sparando alle povere lucertole con un fucilino ad aria compressa. Una volta una guardia campestre, per sfottermi, mi chiese il PdA. Naturalmente non lo avevo, e lui mi disse che mi doveva sequestrare il fucile. Non l'avesse mai detto. Gli saltai addosso (avro' avuto cinque o sei anni), mi arrampicai sui suoi vestiti, e appena arrivato all'altezza giusta gli diedi una scarica di pugni in faccia (con una mano sola, perche' con l'altra mi tenevo aggrappato), mentre con i piedi gli sferravo calci in pancia. Papa' mi dovette strappar via da lui a forza. Tutto fini' in una risata... Lui aveva scherzato. Io no.
Una volta un cacciatore locale, Giuvann' 'o Curnuto (non so come si fosse beccato quel soprannome, perche' non era sposato), tornando dalla caccia con due uccelli ai laccioli, un tordo e un martin pescatore, vedendomi con l'inseparabile fucilino mi sfido' ad una gara di tiro a segno. Mettemmo un bersaglio sulla porta di legno del porcile, e sparammo col mio fucilino, dopo che ebbe scommesso il suo misero carniere. Non mi soffermo sul risultato (immaginabile, visto che a dieci metri colpivo le lucertole in testa 8 volte su dieci), ma ancora ricordo che il tordo era ottimo, ma il povero martin pescatore faceva quasi schifo. Ma lo mangiai lo stesso.
Antonino, figlio di Compare Andrea, il patriarca della famiglia di parenti che ci ospitava nella sua fattoria, spesso mi portava nelle fattorie vicine, e vantava ai fattori la mia mira. Quelli, a vedere il fucilino che credevano fosse un giocattolo, volevano vedere se davvero avessi tale mira. Antonino diceva, "Statt' accuort' ca chist' v'accide 'na gallina a diece metri!" Il fattore, incredulo, rispondeva ridendo, "E verimm' pur' si l'accide." Detto, fatto. Con un piombino nel cervello la gallina si dibatteva per un po' e poi stendeva le zampe. "All'anema 'e chi t'e' muort!" il fattore diceva a Antonino. "Chist' l'ha accisa 'o veramente!"
Bei tempi, buona gente... Caivano non era come e' adesso. L'unico "brigante" che incontrai fu un amico di Papa', Mimillo 'o Brigante. Era un brigante perche' catturave di frodo le quaglie con le reti, attirandole con quaglie che aveva accecato perche' chiamassero in continuazione. Aveva uno stanzone pieno di quaglie accecate, in gabbiette, che lui vendeva ai cacciatori locali che le usavano come richiami. A quell'epoca il Fonofil non era stao ancora inventato. Mi regalo' due quaglie integre, non accecate, che mi portai a Roma e misi in una stanza, una cucina non piu' usata come tale, ma il mio aviario privato, con allodole "scellate" e portate vive a casa da Papa', che io avevo curato e salvato, qualche passero caduto dal nido che io avevo allevato.
Tiemp' bell' 'e 'na vota, ma pecche' nun turnate?
Chi e' questa signora ("Lei") che ha vissuto un'infanzia e una gioventu' in tempi fantastici?Lei ha vissuto un infanzia e una gioventù in tempi fantastici, dove tutto era sensato, dove il DNA era intriso di cultura rurale. Anche io cominciai con un fucilino ad aria ma ahimè i tempi erano diversi, il naturale corso degli eventi era stato già inquinato dalla mala fede di legislatori che hanno, un pò per ignoranza un pò per tornaconto personale, portato alla fine della cultura rurale. Ahimè naqui nell'anno del Signore 1987, quando muovevo i primi passi in campagna la legge 157/92 era già in vigore da 2 anni....
Per me è doveroso pormi in un certo modo a prescindere dall'età. Poi aspetto com ansia di essere autorizzato a essere più confidente. Quindi detto questo ti chiedo: come sei finito negli states?Chi e' questa signora ("Lei") che ha vissuto un'infanzia e una gioventu' in tempi fantastici?![]()
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. Va bbuo' che i' tengo cchiu' anne di Matusalemmo e tu si' ancora 'nu gluagliuncello, ma acca' simm' tutt' uguale e 'ste ceremmonie nunn' e facimmo.
Statt' buo'.
Storia molto lunga. Potrei darne colpa alle donne... Cerchero' di essere succinto (cosa molto difficile per me--come i vecchi frequentatori del forum ben sanno)Per me è doveroso pormi in un certo modo a prescindere dall'età. Poi aspetto com ansia di essere autorizzato a essere più confidente. Quindi detto questo ti chiedo: come sei finito negli states?