UN BREVE STRALCIO DA CACCIA-AMBIENTE
Ogni periodo storico che ha accompagnato la società umana ha visto andare di pari passo la realtà e l'utopia.
Distinguere i valori reali da quelli utopici è semplice: quelli reali hanno accompagnato da sempre il vivere sociale, adattandosi ed evolvendosi, mentre quelli utopici compaiono improvvisamente per poi scomparire dinanzi alla prova dei fatti, e sono sostituiti in breve da altri non senza aver provocato disastri.
Dopo la caduta delle dittature nazionaliste, nella prima metà del secolo scorso, imperava l'utopia marxista, ma nell'ultima parte del 1900, questa veniva sostituita da quella verde animalista.
Perdurando tutt'ora, questa utopia sta cercando di ribaltare il rapporto tra uomo e territorio.
Prima l'uomo era al centro dell'attenzione, ora è succube di una natura vista come una Dea assoluta a cui sacrificare le nostre necessità e il nostro sviluppo.
Come in tutte le idee assolutistiche si creano paure e scenari drammatici per giustificare azioni senza nessuna logica.
Molti ricorderanno gli scenari preconfigurati, poi rivelatisi vuoti allarmismi:
-entro il 2000 il sud Italia sarà desertificato,
-a causa dello scioglimento dei ghiacciai entro 20 anni le coste italiane saranno sommerse,
-entro pochi anni scomparirà la maggior parte delle specie animali,
-il buco dell'ozono si espanderà sempre di più,
-le foreste sono destinate a scomparire (negli ultimi 50 anni sono aumentate del 6%).
Perdurare nelle menzogne non è facile tanto che Patrick Moore Direttore di Greenpeace in un intervista al Sole24Ore ha dichirato: oggi i leader verdi sono in realtà politici che si servono della retorica ambientalista per promuove iniziative che hanno più a che fare con l'antiglobalizzazione che con l'ecologia e la scienza.
Nonostante ciò il loro agire sta quindi nel creare panico come nel caso delle varie epidemie, suine, aviarie, ecc. costate milioni di vaccini che hanno arricchito le case farmaceutiche.
E' importante chiedersi, ma chi ci guadagna da questa ideologia imperante?
Per esempio Federparchi e i parchi rappresentano la più grande fonte di guadagno per i prossimi decenni. Centinaia di milioni di euro nelle casse delle Associazioni ambientaliste.
Per poi continuare con la teoria del RISCALDAMENTO GLOBALE di cui sono state paladine Legambiente e il WWF.
Ora uno dei padri di quella teoria, il Dott. Phil Jones è costretto ad ammettere:" nessun riscaldamento globale dal 1995".
Questa è la verità, 31 mila scienziati solo negli USA ora ammettono la truffa del Riscaldamento Globale.
In Italia i movimenti ecologisti hanno da sempre privilegiato, per ottenere facile consenso, la demonizzazione del mondo venatorio.
Ora è giunto il momento di separare la verità dall'ipocrisia.
L'arte e l'istinto venatorio hanno accompagnato l'umanità dai suoi albori. Forti della nostra storia, della nostra cultura e di una realtà che non si può nascondere, sta ad ognuno di noi difendere questi valori per consegnarli integri alle prossime generazioni.
Ogni periodo storico che ha accompagnato la società umana ha visto andare di pari passo la realtà e l'utopia.
Distinguere i valori reali da quelli utopici è semplice: quelli reali hanno accompagnato da sempre il vivere sociale, adattandosi ed evolvendosi, mentre quelli utopici compaiono improvvisamente per poi scomparire dinanzi alla prova dei fatti, e sono sostituiti in breve da altri non senza aver provocato disastri.
Dopo la caduta delle dittature nazionaliste, nella prima metà del secolo scorso, imperava l'utopia marxista, ma nell'ultima parte del 1900, questa veniva sostituita da quella verde animalista.
Perdurando tutt'ora, questa utopia sta cercando di ribaltare il rapporto tra uomo e territorio.
Prima l'uomo era al centro dell'attenzione, ora è succube di una natura vista come una Dea assoluta a cui sacrificare le nostre necessità e il nostro sviluppo.
Come in tutte le idee assolutistiche si creano paure e scenari drammatici per giustificare azioni senza nessuna logica.
Molti ricorderanno gli scenari preconfigurati, poi rivelatisi vuoti allarmismi:
-entro il 2000 il sud Italia sarà desertificato,
-a causa dello scioglimento dei ghiacciai entro 20 anni le coste italiane saranno sommerse,
-entro pochi anni scomparirà la maggior parte delle specie animali,
-il buco dell'ozono si espanderà sempre di più,
-le foreste sono destinate a scomparire (negli ultimi 50 anni sono aumentate del 6%).
Perdurare nelle menzogne non è facile tanto che Patrick Moore Direttore di Greenpeace in un intervista al Sole24Ore ha dichirato: oggi i leader verdi sono in realtà politici che si servono della retorica ambientalista per promuove iniziative che hanno più a che fare con l'antiglobalizzazione che con l'ecologia e la scienza.
Nonostante ciò il loro agire sta quindi nel creare panico come nel caso delle varie epidemie, suine, aviarie, ecc. costate milioni di vaccini che hanno arricchito le case farmaceutiche.
E' importante chiedersi, ma chi ci guadagna da questa ideologia imperante?
Per esempio Federparchi e i parchi rappresentano la più grande fonte di guadagno per i prossimi decenni. Centinaia di milioni di euro nelle casse delle Associazioni ambientaliste.
Per poi continuare con la teoria del RISCALDAMENTO GLOBALE di cui sono state paladine Legambiente e il WWF.
Ora uno dei padri di quella teoria, il Dott. Phil Jones è costretto ad ammettere:" nessun riscaldamento globale dal 1995".
Questa è la verità, 31 mila scienziati solo negli USA ora ammettono la truffa del Riscaldamento Globale.
In Italia i movimenti ecologisti hanno da sempre privilegiato, per ottenere facile consenso, la demonizzazione del mondo venatorio.
Ora è giunto il momento di separare la verità dall'ipocrisia.
L'arte e l'istinto venatorio hanno accompagnato l'umanità dai suoi albori. Forti della nostra storia, della nostra cultura e di una realtà che non si può nascondere, sta ad ognuno di noi difendere questi valori per consegnarli integri alle prossime generazioni.