CHIAREZZA SUI DATI “SCIENTIFICI” EX INFS-ISPRA.
Il mitico Vaso di Pandora, che contiene i dati scientifici prodotti dall’Istituto di Bologna e che per alcuni sono da considerarsi “attendibili e inoppugnabili”, sta per essere finalmente scoperchiato.
I comunicati stampa che “navigano” in questi giorni, salpati dai porti delle Associazioni Ambientaliste e che tentano di lanciare scialuppe di salvataggio ai naviganti di Ozzano, ci fanno intuire che il documento della Libera Caccia depositato presso il Tavolo Tacnico sulla Caccia prodotto da Luca Stincardini, in stretta e preziosa collaborazione con Alessandro Cannas ed Emiliano Amore, ha risvegliato, in alcuni, strane paure.
E’ stato chiaramente dimostrato come i dati e le conclusioni dell’Istituto di riferimento italiano (ex INFS) debbano essere necessariamente confrontati con ulteriori fonti italiane ed estere, a causa di alcune e incomprensibili incongruenze.
I recenti appelli della Cenni, di LIPU, Legambiente e Arcicaccia di stoppare il Tavolo Tecnico Ministeriale proiettato verso una razionale revisione e comparazione delle indicazioni tecnico-scientifiche fornite dall’ISPRA sullo stato di conservazione dell’avifauna, è per noi un chiaro sintomo di “agitazione”.
Non a caso la LIPU cita nel comunicato, a difesa dell’ISPRA, i dati dell’Atlante del 2010, ma stranamente dimentica quelli del 2007 e omette quelli precedenti, relativi alla stesura pseudo-ufficiale e mal documentata dell’italico Documento Ornis e dei Key Concepts conseguenti.
E’ proprio su quei documenti che la nostra Associazione, con la pazienza e la caparbietà di Luca Stincardini, sta concentrando i propri sforzi: la ricerca della relazione ufficiale tecnica prodotta dall’ex INFS per la stesura dei periodi di inizio e fine attività venatoria previsti dai KC, che al momento non riusciamo a scovare in nessun cassetto dei Ministeri competenti per materia.
Un documento “ufficiale” che riteniamo indispensabile e necessario per valutare l’iter scientifico e le conclusioni che hanno portato alla composizione dei KC per il nostro Paese.
"OMISSIS"
Come abbiamo potuto vedere e leggere i dati prodotti dall’Istituto risalgono al periodo 1998 – 2001 con l’aggiunta della consistente bibliografia del tempo. E’ passato un decennio e la tecnologia e la bibliografia hanno fatto passi da gigante e, soprattutto, la tecnologia è riuscita a permettere di effettuare rilevamenti più consistenti e precisi come dimostrato dagli studi effettuati in Francia attraverso l’utilizzo di strumenti radar e bioacustici.
Nel Paese transalpino le nuove tecnologie di rilevamento e una raccolta dati massiccia hanno permesso la cacciabilità di diverse specie interessanti anche il nostro paese ben oltre il 31 Gennaio. Ricordiamo, ai più smemorati, che i rilevamenti sono avvenuti in località come Corsica e sud della Francia quindi in un’areale strettamente collegato e consimile a quello italiano.
Le successive integrazioni prodotte nel 2003-2004 e nel 2008 e, l’ultima “creatura” dell’ISPRA, l’Atlante delle Migrazioni, hanno messo in luce ancora di più le incongruenze che abbiamo sottolineato nei precedenti articoli.
La richiesta da parte del Ministero delle Politiche Agricole, a cui si è aggiunto il plauso di Face Italia, di procedere ad una revisione delle indicazioni dell’ISPRA sono a tutti gli effetti una chiara forma di trasparenza degna di uno Stato democratico.
Le esternazioni di LIPU circa la necessità di operare un ulteriore restringimento dei periodi di caccia o addirittura l’eliminazione di alcune specie oggetto di prelievo, sono solo farneticazioni dovute ad una concreta paura di confronto su realtà scottanti per il mondo ambientalista.
La possibilità di vedersi rompere il giocattolo fra le mani, fino ad oggi racchiuso in una botte di ferro, probabilmente sta provocando sensazioni estremamente dolorose.
Ci fa molto ridere oltretutto, la paura di rompere un Tavolo di trattative la cui esistenza sulla carta è quella di mediare con il mondo Ambientalista per arrivare ad una stesura di Calendari Venatori esenti da impugnative e ricorsi, che peraltro potrebbero avere esiti tutt’altro che scontati.
In questo Tavolo, che di mediazione ha ben poco vista la continua richiesta di sospensione dell’attività venatoria per diverse specie e la chiusura della caccia per altrettanti selvatici, la Libera Caccia tirerà dritto senza concessioni e mediazioni, in virtù dei dati che stiamo raccogliendo e della convinzione che la legge non si “media”, ma si applica e la corretta applicazione non rientra “nei libri dei desideri di categoria” (come provocatoriamente affermato da Coldiretti-Legambiente e Arcicaccia) ma, piuttosto, nella legalita’.
La Libera Caccia non ha pendenze o sudditanze verso alcun soggetto politico o di altra natura, per cui riteniamo che sia finito il tempo di subire senza reagire democraticamente,anche da sola, se abbandonata dalle altre Componenti Venatorie.
Non sappiamo cosa uscirà dal Tavolo promosso dal Ministro Romano, ma siamo certi e ce lo auspichiamo, che questa volta si riesca ad arrivare alla stesura di un elaborato che risponda alla reale fenolologia delle specie ornitiche, in modo da poter armonizzare il calendario venatorio Italiano, per specie e periodi cacciabili, con quelli Europei del bacino del mediterraneo.
Ufficio Stampa ANLC Nazionale
Il mitico Vaso di Pandora, che contiene i dati scientifici prodotti dall’Istituto di Bologna e che per alcuni sono da considerarsi “attendibili e inoppugnabili”, sta per essere finalmente scoperchiato.
I comunicati stampa che “navigano” in questi giorni, salpati dai porti delle Associazioni Ambientaliste e che tentano di lanciare scialuppe di salvataggio ai naviganti di Ozzano, ci fanno intuire che il documento della Libera Caccia depositato presso il Tavolo Tacnico sulla Caccia prodotto da Luca Stincardini, in stretta e preziosa collaborazione con Alessandro Cannas ed Emiliano Amore, ha risvegliato, in alcuni, strane paure.
E’ stato chiaramente dimostrato come i dati e le conclusioni dell’Istituto di riferimento italiano (ex INFS) debbano essere necessariamente confrontati con ulteriori fonti italiane ed estere, a causa di alcune e incomprensibili incongruenze.
I recenti appelli della Cenni, di LIPU, Legambiente e Arcicaccia di stoppare il Tavolo Tecnico Ministeriale proiettato verso una razionale revisione e comparazione delle indicazioni tecnico-scientifiche fornite dall’ISPRA sullo stato di conservazione dell’avifauna, è per noi un chiaro sintomo di “agitazione”.
Non a caso la LIPU cita nel comunicato, a difesa dell’ISPRA, i dati dell’Atlante del 2010, ma stranamente dimentica quelli del 2007 e omette quelli precedenti, relativi alla stesura pseudo-ufficiale e mal documentata dell’italico Documento Ornis e dei Key Concepts conseguenti.
E’ proprio su quei documenti che la nostra Associazione, con la pazienza e la caparbietà di Luca Stincardini, sta concentrando i propri sforzi: la ricerca della relazione ufficiale tecnica prodotta dall’ex INFS per la stesura dei periodi di inizio e fine attività venatoria previsti dai KC, che al momento non riusciamo a scovare in nessun cassetto dei Ministeri competenti per materia.
Un documento “ufficiale” che riteniamo indispensabile e necessario per valutare l’iter scientifico e le conclusioni che hanno portato alla composizione dei KC per il nostro Paese.
"OMISSIS"
Come abbiamo potuto vedere e leggere i dati prodotti dall’Istituto risalgono al periodo 1998 – 2001 con l’aggiunta della consistente bibliografia del tempo. E’ passato un decennio e la tecnologia e la bibliografia hanno fatto passi da gigante e, soprattutto, la tecnologia è riuscita a permettere di effettuare rilevamenti più consistenti e precisi come dimostrato dagli studi effettuati in Francia attraverso l’utilizzo di strumenti radar e bioacustici.
Nel Paese transalpino le nuove tecnologie di rilevamento e una raccolta dati massiccia hanno permesso la cacciabilità di diverse specie interessanti anche il nostro paese ben oltre il 31 Gennaio. Ricordiamo, ai più smemorati, che i rilevamenti sono avvenuti in località come Corsica e sud della Francia quindi in un’areale strettamente collegato e consimile a quello italiano.
Le successive integrazioni prodotte nel 2003-2004 e nel 2008 e, l’ultima “creatura” dell’ISPRA, l’Atlante delle Migrazioni, hanno messo in luce ancora di più le incongruenze che abbiamo sottolineato nei precedenti articoli.
La richiesta da parte del Ministero delle Politiche Agricole, a cui si è aggiunto il plauso di Face Italia, di procedere ad una revisione delle indicazioni dell’ISPRA sono a tutti gli effetti una chiara forma di trasparenza degna di uno Stato democratico.
Le esternazioni di LIPU circa la necessità di operare un ulteriore restringimento dei periodi di caccia o addirittura l’eliminazione di alcune specie oggetto di prelievo, sono solo farneticazioni dovute ad una concreta paura di confronto su realtà scottanti per il mondo ambientalista.
La possibilità di vedersi rompere il giocattolo fra le mani, fino ad oggi racchiuso in una botte di ferro, probabilmente sta provocando sensazioni estremamente dolorose.
Ci fa molto ridere oltretutto, la paura di rompere un Tavolo di trattative la cui esistenza sulla carta è quella di mediare con il mondo Ambientalista per arrivare ad una stesura di Calendari Venatori esenti da impugnative e ricorsi, che peraltro potrebbero avere esiti tutt’altro che scontati.
In questo Tavolo, che di mediazione ha ben poco vista la continua richiesta di sospensione dell’attività venatoria per diverse specie e la chiusura della caccia per altrettanti selvatici, la Libera Caccia tirerà dritto senza concessioni e mediazioni, in virtù dei dati che stiamo raccogliendo e della convinzione che la legge non si “media”, ma si applica e la corretta applicazione non rientra “nei libri dei desideri di categoria” (come provocatoriamente affermato da Coldiretti-Legambiente e Arcicaccia) ma, piuttosto, nella legalita’.
La Libera Caccia non ha pendenze o sudditanze verso alcun soggetto politico o di altra natura, per cui riteniamo che sia finito il tempo di subire senza reagire democraticamente,anche da sola, se abbandonata dalle altre Componenti Venatorie.
Non sappiamo cosa uscirà dal Tavolo promosso dal Ministro Romano, ma siamo certi e ce lo auspichiamo, che questa volta si riesca ad arrivare alla stesura di un elaborato che risponda alla reale fenolologia delle specie ornitiche, in modo da poter armonizzare il calendario venatorio Italiano, per specie e periodi cacciabili, con quelli Europei del bacino del mediterraneo.
Ufficio Stampa ANLC Nazionale