Re: il tempo passa inesorabile
ciao marco,forza vedrai che è una battaglia che vincerete assieme
un grosso abbraccio massimiliano
ciao marco,forza vedrai che è una battaglia che vincerete assieme
un grosso abbraccio massimiliano
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[eusa_clap.gif] [eusa_clap.gif]Luchy ha scritto:Marchino bello quello che hai scritto ti auguro col cuore di riportartarlo con te tuo papa'
nn forzarlo ...stara' meglio e sara' lui a chiederti di uscire, un in bocca a lupo [eusa_clap.gif]
e con questo un piccolo pensiero:
Il cacciatore
La voglia di vivere ci prende per mano,
regalandoci ancora splendori e chimere.
Passioni nascoste ci sfiorano il cuore,
spingendoci verso intriganti avventure.
Il buon senso ci frena, camminandoci a fianco,
l'euforia ci assassina cinica e assurda.
L'uomo che caccia non vede la preda,
ma, bramoso di gloria, continua a sparare.
Ed oltre il confine della lucidità
la nebbia cancella ogni visuale.
Quell'uomo è da solo, in mezzo alla gente,
distratto e confuso cammina nel nulla.
La donna lo vede e, con fare sapiente,
furbetta e sagace sul suo seno lo culla.
Non è un amatore, quell'uomo distratto,
e quindi dal gioco rimane ammaliato.
Ma il tempo gli è amico e cancella ogni cosa,
le ferite e gli acciacchi di una vita pietosa.
marco83 ha scritto:stasera mi sono messo nuovamente a pulire i fucili e il solo pensare che il prossimo anno mio padre nn rinnoverà il porto d'armi mi viene un goppo in gola enorme!!
dalla prima volta che sono uscito a caccia con lui sono passati 25 anni, ho fatto sempre il cane da riporto come tutti i novelli fanno fino verso i 20 anni ,quando era più le volte che sparavo io di quelle che sparava lui e in quel momento mi decisi a spiccare il volo e prendere finalmente il porto d'armi per poter fare di testa mia e nn litigare sempre per i posti in cui andare.Da piccolo lo stressavo fino alla nausea affinche potessi essere partecipe delle sue giornate venatorie, così la domenica ogni tanto mi accontentava e andavamo a passeri e storni dietro a casa ma tutto questo solo in tarda mattinata, con il passare degli anni iniziarono le prime albe e i primi colpi,il primo fu a 7 anni e me lo ricordo come se fosse adesso, eravamo in un capanno dietro a casa,con anche quel grande cacciatore che era mio zio, una capinera ci rimise la vita ma il 12 per me era troppo grande.Cosi per natale a 10 anni arrivo il mitico 410,mia nonna quando riscuoteva la pensione mi dava sempre 50.000 e io li davo a mio padre per farmi comprare le cartucce,che tempi ragazzi!
Pensare che il prossimo nn potrò chiederli che cosa ha fatto mi deprime enormemente,
purtroppo gli anni passano anche se nn vorremmo gli acciacchi da parte sua si fanno sentire questo ultimo infarto che gli è accaduno la sera prima del raduno lo ha rallentato molto se ci mettiamo anche il diabete post operazione nn se l'è sentita di fare tutta la trafila per rinovarlo e lo capisco.ma quanto vero iddio il prossimo anno ce lo porto io come ha fatto lui con me per una vita!!!!
Gianni ha scritto:Qualche anno fà alla sughereta di Pomezia incontravo un vecchio cacciatore col cane vecchio quanto lui, che si portava dietro uno zainetto con l'ossigeno e i tubicini al naso, aveva insufficienza respiratoria, andava solo, i figli non erano cacciatori, spesso si fermava a scambiare qualche parola con me, mi conosceva da anni e io ero uno che lo stava a sentire, mi raccontava sempre le stesse cose di quando la zona era selvaggia ancora prima che il Duce fondasse Pomezia, era di là allora aveva 79 anni, sul posto veniva accompagnato e ripreso dalla moglie, si metteva seduto su un masso dietro un cancelletto di legno, non sparava quasi mai, eppure.....