Re: Campania: in Regione arriva la modifica sugli ATC
altra batosta per noi napoletani leggete questo articolo di 3 giorni fa e ditemi cosa ne pensate...............:
Stefano Erbaggio (Terra Napoli)
IL CASO. Oggi in discussione in Consiglio provinciale il nuovo Piano faunistico venatorio. Verso una forte riduzione delle autorizzazioni.
Oggi a Piazza Matteotti si discuterà l’approvazione del nuovo Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Napoli. Il piano ha già avuto l’approvazione all’unanimità del Comitato Tecnico Faunistico Provinciale, e l’ultimo passaggio riguarda il Consiglio Provinciale. L’attuale piano risale al 1998, ed è regolamentato dalla legge 157 del’92. Questa legge prevede che ogni Provincia si munisca di un piano che regolarizzi il prelievo venatorio e rimanda alle Regioni l’approvazione di normative adatte alle varie realtà territoriali. In base alla normativa le Regioni devono aggiornare i propri piani ogni cinque anni, la Campania arriva tardi e ne impiega il doppio.
Se fino ad ora i cacciatori in attività sul territorio provinciale potevano essere 3001, con l’approvazione del nuovo regolamento saranno ridotti quasi della metà. Una vittoria per gli animalisti e per gli ambientalisti in generale, che l’anno scorso hanno sostenuto un’importante battaglia contro una proposta di legge che permetteva l’attività venatoria anche in periodi dell’anno molto sensibili per l’avifauna italica. «Il dato più eclatante,- dice il responsabile scientifico Luigi Esposito - quello che mi ha obbligato a ridurre il numero di cacciatori, riguarda la superficie agro-silvo-pastorale, cioè la superficie di territorio non urbanizzata». Le aree non urbanizzate della Provincia di Napoli, infatti, sono passate da 70mila ettari del 1998 a 45mila ettari attuali, Parchi Regionali e Nazionali compresi.
Questo significa che quasi la metà del suolo provinciale è stata cementificata e nell’arco di dieci anni. In numero di cacciatori passerà da 3001 a 1639, nonostante ciò il nuovo piano ha ricevuto l’approvazione da parte di cacciatori, ambientalisti ed agricoltori. La base del Piano Faunistico Venatorio consiste nel riconoscere ai cacciatori il loro ruolo integrativo nella gestione delle risorse faunistico ambientali, e tiene in considerazione le normative europee, specialmente la Direttiva Uccelli e la Direttiva Habitat. Le innovazioni introdotte sono rappresentate da un nuovo modello di gestione delle Zone di Ripopolamento e Cattura nonché delle Zone di Addestramento Cani e delle Gare Cinofile; dai miglioramenti ambientali finalizzati all’ampliamento dei corridoi biologici; dall’integrazione con altri piani e dalla coerenza con i Siti di Interesse Comunitario (SIC) e con le Zone di Protezione speciale (ZPS).
«Si è operato perseguendo i principali obiettivi di pianificazione segnati dalla Legge nazionale e dalla normativa internazionale - sottolinea Luigi Esposito - ma la funzionalità del Piano sarà assicurata solo con la realizzazione di un Osservatorio Faunistico Provinciale che funga da braccio operativo ad un eventuale Osservatorio Regionale ed alle attività di vigilanza dell’ISPRA. l’istituzione dell’Osservatorio sarà il vero punto di forza dell’attuazione innovativa della gestione faunistico-venatoria della Provincia di Napoli».