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Corvidi, nuovo piano per limitare i danni alle colture.
Incremento dei contingenti annuali, regole differenziate per i siti della Rete Natura 2000 e abbattimento con fucile per tutte le specie sono alcune delle novità introdotte con il nuovo piano di controllo deliberato dalla Giunta provinciale, misure volte a contenere i danni causati da questi uccelli alle produzioni agricole.
La Giunta provinciale ha approvato l’11 giugno 2013 (con atto n. 191) un nuovo piano di controllo dei corvidi: cornacchia grigia (Corvus corone cornix), gazza (Pica pica), ghiandaia (Garrulus glandarius).
Le nuove norme si differenziano da quelle precedenti – che decadranno con la esecutività dell’atto appena deliberato (verso il 22 giugno) – in diversi punti sostanziali.
Innanzitutto sono incrementati i numeri massimi di animali abbattibili alla luce dello status delle rispettive popolazioni e dei danni registrati nel nostro territorio negli ultimi anni. I contingenti annui nella provincia di Bologna per le tre specie diventano i seguenti:
3.000 cornacchie
6.500 gazze
4.500 ghiandaie
Le norme provinciali si aggiornano anche nei metodi utilizzabili: accanto alle tradizionali trappole (Larsen e letter box), la cui efficacia viene comunque confermata, si prevede, come misura rafforzativa, l’abbattimento con fucile (con anima liscia e di calibro non superiore al 12), operazione sempre subordinata al rispetto di specifiche modalità e limitazioni. Questo metodo era consentito nel piano precedente solo per la ghiandaia, mentre ora viene ammesso per tutte le tre specie di corvidi contemplati dal piano di controllo.
Importanti le innovazioni introdotte nel capitolo che riporta le norme specifiche per i siti della rete Natura 2000. In coerenza con lo studio di incidenza, elaborato unitamente al piano faunistico venatorio 2007-2012 e alla relativa valutazione di incidenza, nei siti di interesse comunitario e nelle zone di protezione speciale il controllo demografico dei corvidi può essere realizzato esclusivamente con trappole, distinguendo i siti ove vi è una presenza regolare del Lanario dai restanti siti della rete Natura 2000. Nei primi si devono utilizzare solo trappole ad apertura laterale anziché zenitale, negli altri siti si possono impiegare entrambi i modelli di trappole. Le limitazioni al controllo dei corvidi nelle aree particolari della rete Natura 2000 sono state dettate dal rischio che alcuni rapaci (Pellegrino, Lanario e Astore) possono correre nel momento in cui si lanciano in picchiata su un animale che percepiscono in difficoltà (il richiamo nella trappola), finendo involontariamente nella trappola stessa destinata a catturare corvidi. Una specifica sperimentazione effettuata utilizzando trappole ad entrata laterale e collocate in modo che fossero scarsamente visibili da una posizione zenitale (riparate da filari di alberi, siepi o mascherate in altro modo), così da evitare l’attacco dei rapaci, ha dimostrato che attraverso questi accorgimenti si può ottenere l’effetto voluto senza rischi per le specie da proteggere. Il richiamo del corvide in gabbia rimane infatti efficace nei confronti dei conspecifici che avvistandolo lo attaccano da posizioni ravvicinate per la difesa del proprio territorio.
Altra novità del nuovo piano, rispetto alle versioni precedenti, riguarda l’utilizzo del sistema vocale per la registrazione automatica delle operazioni di controllo, già peraltro in uso da parte dei coadiutori dal giugno del 2012. Per consentire un costante adattamento delle norme nell’utilizzo di questo strumento, il piano rinvia alle indicazioni riportate sul sito istituzionale della Provincia sia per quanto concerne la comunicazione telefonica sia per la più agevole registrazione via web.
Incremento dei contingenti annuali, regole differenziate per i siti della Rete Natura 2000 e abbattimento con fucile per tutte le specie sono alcune delle novità introdotte con il nuovo piano di controllo deliberato dalla Giunta provinciale, misure volte a contenere i danni causati da questi uccelli alle produzioni agricole.
La Giunta provinciale ha approvato l’11 giugno 2013 (con atto n. 191) un nuovo piano di controllo dei corvidi: cornacchia grigia (Corvus corone cornix), gazza (Pica pica), ghiandaia (Garrulus glandarius).
Le nuove norme si differenziano da quelle precedenti – che decadranno con la esecutività dell’atto appena deliberato (verso il 22 giugno) – in diversi punti sostanziali.
Innanzitutto sono incrementati i numeri massimi di animali abbattibili alla luce dello status delle rispettive popolazioni e dei danni registrati nel nostro territorio negli ultimi anni. I contingenti annui nella provincia di Bologna per le tre specie diventano i seguenti:
3.000 cornacchie
6.500 gazze
4.500 ghiandaie
Le norme provinciali si aggiornano anche nei metodi utilizzabili: accanto alle tradizionali trappole (Larsen e letter box), la cui efficacia viene comunque confermata, si prevede, come misura rafforzativa, l’abbattimento con fucile (con anima liscia e di calibro non superiore al 12), operazione sempre subordinata al rispetto di specifiche modalità e limitazioni. Questo metodo era consentito nel piano precedente solo per la ghiandaia, mentre ora viene ammesso per tutte le tre specie di corvidi contemplati dal piano di controllo.
Importanti le innovazioni introdotte nel capitolo che riporta le norme specifiche per i siti della rete Natura 2000. In coerenza con lo studio di incidenza, elaborato unitamente al piano faunistico venatorio 2007-2012 e alla relativa valutazione di incidenza, nei siti di interesse comunitario e nelle zone di protezione speciale il controllo demografico dei corvidi può essere realizzato esclusivamente con trappole, distinguendo i siti ove vi è una presenza regolare del Lanario dai restanti siti della rete Natura 2000. Nei primi si devono utilizzare solo trappole ad apertura laterale anziché zenitale, negli altri siti si possono impiegare entrambi i modelli di trappole. Le limitazioni al controllo dei corvidi nelle aree particolari della rete Natura 2000 sono state dettate dal rischio che alcuni rapaci (Pellegrino, Lanario e Astore) possono correre nel momento in cui si lanciano in picchiata su un animale che percepiscono in difficoltà (il richiamo nella trappola), finendo involontariamente nella trappola stessa destinata a catturare corvidi. Una specifica sperimentazione effettuata utilizzando trappole ad entrata laterale e collocate in modo che fossero scarsamente visibili da una posizione zenitale (riparate da filari di alberi, siepi o mascherate in altro modo), così da evitare l’attacco dei rapaci, ha dimostrato che attraverso questi accorgimenti si può ottenere l’effetto voluto senza rischi per le specie da proteggere. Il richiamo del corvide in gabbia rimane infatti efficace nei confronti dei conspecifici che avvistandolo lo attaccano da posizioni ravvicinate per la difesa del proprio territorio.
Altra novità del nuovo piano, rispetto alle versioni precedenti, riguarda l’utilizzo del sistema vocale per la registrazione automatica delle operazioni di controllo, già peraltro in uso da parte dei coadiutori dal giugno del 2012. Per consentire un costante adattamento delle norme nell’utilizzo di questo strumento, il piano rinvia alle indicazioni riportate sul sito istituzionale della Provincia sia per quanto concerne la comunicazione telefonica sia per la più agevole registrazione via web.
- Delibera di Giunta provinciale n. 191/2013 Approvazione piano di controllo dei corvidi (cornacchia grigia, gazza e ghiandaia) nel territorio della provincia di Bologna per il periodo 2013-2017 (76 KB)
- All. 1 alla Delibera n. 191/2013 – Piano dei controllo dei corvidi 2013 – 2017 (90 KB)
- All. 2 alla Delibera n. 191/2013 – Risultati del controllo numerico dei corvidi nel periodo 2008 – 2012 (1492 KB)