I recenti esiti del Decreto Legge Agricoltura, culminati con il ritiro o la formulazione del parere contrario del Governo su alcuni emendamenti alla Legge 157/92, confermano quanto detto più volte durante la campagna elettorale per le Europee: una modifica della legge quadro così concepita aveva poche possibilità tecniche e procedurali di andare avanti. Tuttavia, molti si sono indignati o offesi, incapaci di accettare la verità, per quanto amara.
Sono dispiaciuto per quanto accaduto? Certo; da cacciatore, provo anch'io delusione per l’occasione sfumata. Ma attenzione a non cadere nel vittimismo o nella ricerca di un capro espiatorio. Anch'io ho proposto due emendamenti nel DL: uno riguardante i Valichi e l'altro per rimuovere il divieto di commercio dell'avifauna morta. Sono sempre stato consapevole che emendare un DL con articoli che non rispettano i requisiti di necessità e urgenza avrebbe provocato scontri, comprese valutazioni provenienti dal Quirinale.
Si dirà che la via del Decreto è più veloce, e per questo si era tentato di inserire le modifiche della 157 in quel contesto, ma obiettivamente non era lo strumento giuridico adatto. In passato tanti DL hanno ospitato emendamenti senza i requisiti di necessità e urgenza, ma nessuno ha chiesto di ritirarli. Tuttavia, questa è la politica: cercare il momento opportuno e la giusta maggioranza per mandare avanti un provvedimento senza ostacoli.
In questo caso, purtroppo, non è accaduto, e non poteva accadere sotto elezioni con tensioni tra i partiti. Un percorso riformatore della Legge 157/1992 avrebbe dovuto essere condotto diversamente, senza prove muscolari pre-elettorali. Capisco il disappunto dei cacciatori per le dinamiche politiche innescate dal DDL Bruzzone e dal DL Agricoltura, ma dovrebbero chiederne conto a chi, per ottenere il loro voto, ha assicurato una riforma come già portata a casa.
Ricordo agli amici cacciatori che è la Caccia a dover vincere, non abbiamo bisogno di supereroi ma di un lavoro coordinato tra governo ed esponenti della maggioranza. Se perdiamo la battaglia culturale sulla Caccia, nessuna modifica della legge 157 potrà tenerci a galla. Continuerò a battermi, con coraggio e realismo.
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Sono dispiaciuto per quanto accaduto? Certo; da cacciatore, provo anch'io delusione per l’occasione sfumata. Ma attenzione a non cadere nel vittimismo o nella ricerca di un capro espiatorio. Anch'io ho proposto due emendamenti nel DL: uno riguardante i Valichi e l'altro per rimuovere il divieto di commercio dell'avifauna morta. Sono sempre stato consapevole che emendare un DL con articoli che non rispettano i requisiti di necessità e urgenza avrebbe provocato scontri, comprese valutazioni provenienti dal Quirinale.
Si dirà che la via del Decreto è più veloce, e per questo si era tentato di inserire le modifiche della 157 in quel contesto, ma obiettivamente non era lo strumento giuridico adatto. In passato tanti DL hanno ospitato emendamenti senza i requisiti di necessità e urgenza, ma nessuno ha chiesto di ritirarli. Tuttavia, questa è la politica: cercare il momento opportuno e la giusta maggioranza per mandare avanti un provvedimento senza ostacoli.
In questo caso, purtroppo, non è accaduto, e non poteva accadere sotto elezioni con tensioni tra i partiti. Un percorso riformatore della Legge 157/1992 avrebbe dovuto essere condotto diversamente, senza prove muscolari pre-elettorali. Capisco il disappunto dei cacciatori per le dinamiche politiche innescate dal DDL Bruzzone e dal DL Agricoltura, ma dovrebbero chiederne conto a chi, per ottenere il loro voto, ha assicurato una riforma come già portata a casa.
Ricordo agli amici cacciatori che è la Caccia a dover vincere, non abbiamo bisogno di supereroi ma di un lavoro coordinato tra governo ed esponenti della maggioranza. Se perdiamo la battaglia culturale sulla Caccia, nessuna modifica della legge 157 potrà tenerci a galla. Continuerò a battermi, con coraggio e realismo.
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I recenti esiti del Decreto Legge Agricoltura, culminati con il ritiro o la formulazione del parere contrario del Governo su alcuni emendamenti alla... | By Pietro FiocchiFacebook
I recenti esiti del Decreto Legge Agricoltura, culminati con il ritiro o la formulazione del parere contrario del Governo su alcuni emendamenti alla...