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Regione Lombardia, a firma del dirigente Bertinotti, ha chiarito, con un comunicato emesso due giorni fa, la situazione della banca dati. Innanzi tutto, per chiarire che sia gli uccelli inseriti in banca dati entro il termine del 30 maggio, anche ai fini della richiesta di eventuali fascette, che quelli eventualmente denunciati in una data successiva possono essere utilizzati a fini venatori nella prossima stagione venatoria, purché siano provvisti di contrassegni inamovibili numerati, leggasi attuali anellini.

Anche in attesa delle famose fascette che Regione Lombardia dovrà procurare, si chiarisce che in mancanza delle stesse vi sia la possibilità d’uso dei richiami, così come rimane la possibilità di inanellare i giovani pulli eventualmente allevati con i contrassegni rilasciati dalle associazioni ornitologiche riconosciute, da registrarsi ovviamente poi in data successiva alla nascita. Sarebbe comunque importante che gli anellini per i nuovi pulli fossero di acciaio o di duralluminio, per ovviare ad altre contestazioni dei soliti noti.

Questa nota Regionale, se da un lato ci tranquillizza in vista della prossima stagione venatoria rispetto alla possibilità di utilizzo dei richiami vivi, dall’altro ci fa pensare che la stessa Regione Lombardia vede allontanarsi i tempi per la fornitura delle fascette di cui i cacciatori hanno espressamente fatto richiesta con l’iscrizione del fabbisogno in banca dati. E per questo, molto correttamente, inizi a mettere le mani avanti in una logica di rispetto di una forma di caccia, quella da appostamento alla migratoria, molto praticata in Lombardia, e particolarmente nel bresciano. (FIDC BRESCIA – CACCIAPENSIERI)
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