Si dice che la caccia sia fatta di attesa, ma quando hai uno springer spaniel al fianco, l'attesa si trasforma in un'eccitante ricerca. Oggi vi porto con me, nei campi lavorati dopo la mietitura, dove la lepre, con la sua astuzia, si mimetizza come un fantasma.
Molti pensano che la caccia alla lepre sia questione di fortuna, ma vi assicuro che c'è molto di più. Il primo vero segreto è il vento. La lepre ha un olfatto finissimo e, se non la cacciate col vento in faccia, vi sentirà prima ancora di vedervi. La mia "NEBBIA", il mio springer spaniel, lo sa bene. Lavora sempre controvento, con quel suo naso a terra, setacciando ogni zolla, ogni solco. Lo vedo, la sua coda che freme, si muove con quella sua andatura tipica, veloce ma metodica, che copre il terreno senza lasciare un centimetro.
Un altro segreto è l'osservazione. Non guardate solo il cane, ma anche il terreno. Cercate i "culacci", le piccole depressioni dove la lepre si accovaccia per riposare. Spesso, non sono che un po' di terra smossa, appena visibile, ma se avete l'occhio, le distinguerete. Ed è lì che NEBBIA, con la sua energia instancabile, concentrerà la sua azione, il suo fiuto, finché non sentirà quell'effluvio inconfondibile.
Lo springer, a differenza di altri cani da cerca, è un vero e proprio "molleggiatore". Non si limita a indicare, ma si butta, spingendo la selvaggina fuori dal covo. E la lepre, in quel momento, esplode. Non è uno schizzo, è un'esplosione di velocità, un lampo fulmineo che ti coglie impreparato se non sei concentrato.
Quando NEBBIA rallenta, la coda vibra con più intensità e poi si blocca per un istante, so che ci siamo. Un secondo dopo, la lepre salta fuori. Non è mai dove te l'aspetti, mai in linea retta. Fa una curva improvvisa, un balzo laterale, cercando di disorientarti. E qui, entra in gioco il terzo segreto: la decisione rapida. Non puoi esitare. Un...
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