CACCIA.jpg
La Libera Caccia dell’Umbria (ANLC) attende la convocazione della Consulta venatoria da parte dell’assessore Roberto Morroni per discutere le necessarie modifiche al calendario venatorio 2024-25. Durante una recente audizione della Commissione regionale agricoltura, presieduta da Valerio Mancini, sono emerse richieste di anticipare la caccia al cinghiale al 29 settembre. La proposta è stata avanzata dal presidente regionale ANLC, Lando Loretoni, che ha sottolineato la necessità di non protrarre la caccia fino a febbraio per evitare interferenze con altre attività venatorie.

L’audizione – Nel corso della seduta, richiesta dal consigliere Manuela Puletti, le associazioni venatorie e gli ATC hanno avuto l’opportunità di esprimersi sulle modifiche al piano per contrastare la peste suina africana (PSA). Loretoni ha evidenziato la volontà della Giunta regionale e del commissario straordinario alla PSA di estendere la caccia al cinghiale per quattro mesi, anticipandone l’inizio. Questo approccio mira a tutelare le coltivazioni e a evitare conflitti con la caccia ad altre specie.

Loretoni ha dichiarato: “Per evitare che si compiano gli stessi errori del passato, decidendo per conto dei cacciatori senza averli ascoltati, attendiamo una rapida convocazione della Consulta venatoria da parte dell’assessore Morroni, che aveva previsto incontri circoscritti sul tema cinghiale e PSA per il 30 luglio. È evidente che si dovrà intervenire sul calendario venatorio.”

La proposta – ANLC propone di anticipare la caccia al cinghiale alla domenica precedente, 29 settembre, poiché il 1° ottobre cade di martedì. Inoltre, l’associazione chiede di anticipare alla prima domenica utile la prova dei cani, un momento atteso dai cacciatori e dalla cinofilia. Loretoni ha anche sollecitato una delibera per individuare deroghe riguardanti alcune specie che causano danni all’agricoltura, come la tortora dal collare, lo storno, il fringuello, le gazze, i corvidi e il piccione.

Loretoni ha proseguito: “Chiediamo di individuare deroghe alle specie che stanno causando gravi danni all’agricoltura. Infine, suggeriamo di togliere dal calendario venatorio il prelievo con carniere limitato della tortora selvatica in preapertura, inserendolo nella delibera relativa alle deroghe.”

Contesto regionale – La discussione sulle modifiche al calendario venatorio e sulle deroghe si inserisce in un quadro più ampio di gestione faunistica e agricola nella regione. L’anticipazione della caccia al cinghiale e la gestione delle specie problematiche sono viste come misure necessarie per equilibrare la conservazione della fauna e la protezione delle coltivazioni.

Conclusione – La Libera Caccia dell’Umbria attende una pronta risposta da parte dell’assessore Morroni per avviare le discussioni e implementare le modifiche proposte. La rapidità nella convocazione della Consulta venatoria è cruciale per permettere ai cacciatori di prepararsi adeguatamente per la stagione venatoria, garantendo al contempo la tutela delle attività agricole.

L’attuazione delle modifiche al calendario e delle deroghe richieste sarà determinante per una gestione efficace della fauna selvatica e per il supporto all’agricoltura regionale, contribuendo a una convivenza più sostenibile tra le diverse esigenze del territorio.


La Federcaccia: In merito a quanto dichiarato nel comunicato stampa, si precisa che Federcaccia non è d'accordo e non sostiene il prolungamento della caccia al
cinghiale in braccata fino al 28 febbraio e ha espresso soddisfazione e ringraziamento a tutta la parte politica che aiuta a risolvere le problematiche riferite
alle normative che riguardano la caccia.