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Votare o non votare, c'è da chiedersi se realmente ne vale la pena e se il nostro voto è veramente una libera scelta, sono libere riflessioni personali in una fredda mattina di inverno. Gli appuntamenti elettorali sono questioni importanti e hanno assunto valenze da mercato l'elettore è sempre più una merce e trattato come tale,promesse impegni propaganda hanno la loro funzione. Sembra esserci un filo che unisce fra le speranze venatorie e le speranze politiche noi lo sappiamo bene, il prima il dopo e perchè non è stato "possibile" la giustificazione postuma. La nostra è una Repubblica Parlamentare gli italiani per costituzione sono chiamati o dovrebbero esserlo alle urne per SCEGLIERE un parlamento che ultimamente non ha dato una bella prova di se diventando un passacarte e con parecchie fiducie ad es. di una legge elettorale sciagurata, il punto di arrivo di calcoli anche "sbagliati" una disgregazione sociale di circa 100 simboli elettorali ne sono la prova, la politica ha eluso conflitti e problemi reali e con la stagione della rottamazione sono prevalsi i poteri forti (pochi) i banchieri e quelli che decidono i destini dei popoli, la stagione della rottamazione in linea con i poteri forti e le banche ha riportato il paese indietro di 40 anni purtroppo da testimone ho usufruito di uno stato sociale che i miei figli non hanno più e mi dispiace. Le problematiche come la globalizzazione, la migrazione hanno causato profondi cambiamenti sia economici che sociali, gli stati perdendo sovranità soprattutto per i loro debiti sono diventati amministratori, nel nostro caso pessimi amministratori tanto che nonostante i soliti sacrifici il debito è aumentato, praticamente ci tengono per le palle a partire dalle direttive europee (Bolkestein) pessimi amministratori con una pessima oligarchia politica. Da ciò è doverosa la risposta di solidarietà di partecipazione alla vita pubblica anche attraverso il voto, comprendo e capisco e hanno tutto il diritto di lamentarsi quelli stufi hanno tutte le ragioni, i politici tutti si dolgono dell'astensionismo che loro hanno secondo me programmato e sperato con questa legge elettorale, tanto che sento dire che "inutile andare a votare tanto non conto nulla" ma è bene sapere che chi non va a votare SICURAMENTE non conta nulla. La nuova legge elettorale: dopo il mattarellum 1993 e il porcellum 2005 ecco il rosatellum-bis non sappiamo perchè tutte coronate da un suffisso pseudo latino che non vuol dire nulla, tre leggi elettorali proporzionali l'ultima (forse anticostituzionale come l'italicum) senza premio di maggioranza,attribuita ad un politico astro nascente il rottamatore sincero fidato e leale, è evidente come la semantica prevalga sui contenuti e il successo dipenda dalla risonanza mediatica, i neologismi si formano per il bisogno di far passare per nuovo ciò che non è, un proporzionale puro condizionato da un terzo di nominati dove regna il si salvi chi può e alcuni paracadutati fuori come guastatori, (Righetti a Sesto Fiorentino,Della Vedova a Prato) le possibilità sono prima durante e dopo, ad es. circa 500 cavalieri senza macchia e senza paura ultimi in ordine di tempo si sono immolati alla causa della governabilità prima che a quella della RAPPRESENTATIVITA'. Votare dunque è l' atto importante con cui si manifesta la propria volontà di scelta, un gesto importante, un vero diritto-dovere e l'appartenenza specialmente in passato non permetteva di sbagliare o dubitare di avere incertezze, gli immeritevoli venivano privati di questo come ad es. Berlusconi che non può votare e segnalati nel certificato di buona condotta. La nostra identità era ed è appartenenza ad un mondo che oggi ....