(Browning BAR II in 30.06)
Lei forte della tripletta realizzata a febbraio se ne stava sorniona in rastrelliera mentre per tutta l'estate ste la bella (Steyer Manlicher in .270W) e tik la brutta (Tikka lite .300WM in polimero) ne combinano di tutti i colori.
In occasione di un abbattimento in girata in una zona di rispetto venatorio della zona l'ho presa dalla rastrelliera, ho montato lo z6 e l'ho messa in custodia.
Mi hanno mandato alla posta dove a febbraio feci la tripletta, la cosa mi piace. Succede però che un ragazzo mandato in un'ottima posta sbaglia e viene dove sono io. Non sa dov'è il punto dove si deve piazzare. Così lo lascio nella mia posta e vado dove doveva andare lui. Ovviamente avverto per radio del cambiamento.
Sciolto il cane è subito evidente che gli animali ci sono ma non hanno la minima voglia di uscire dal ginestraio dove sono rimessi.
Passa una mezz'oretta e il canaio spara.
Avverte che sono partiti.
Poco dopo ne vedo sei in lontananza che vanno verso la mia sinistra. La posta posizionata in quella direzione dice per radio che si sono ributtati nel bosco verso me.
Ecco nel bosco il rumore del branco in arrivo. Appariscono ad una trentina di metri, li lascio entrare e poi bar inizia il canto. Dopo pochi secondi, quando il carrello rimane aperto e il caricatore vuoto, due del branco, i più piccoli mi passano fra i piedi, gli altri quattro stanno scalciando nel bosco. Sono decisamente euforico mai avevo fatto una quadripletta.
Passa una mezz'ora e il canaio urla per radio che ne è partito un altro. Dopo qualche minuto una scheggia impazzita mi appare sulla destra a un paio di metri. Non ce la faccio a tirargli davanti e mi sparisce dietro un lellero. Faccio un salto per scansare la pianta, il cinghiale è già ad una trentina di metri e ad una passo dalla salvezza, ma lo z6 lo inquadra e bar lo manda gambe all'aria.
Dopo le padelle sulle lepri il morale torna a livelli altissimi.
Ma non è finita, il canaio urla di nuovo di stare attenti.
Anche stavolta il cinghiale fa la stessa strada e non riesco a sparare davanti per quanto mi fossi preparato e concentrato.
Mi sposto per scansare la pianta e sparo dietro, uno, due colpi, il cinghiale si butta nella macchia ma non mi sembra incolume.
Dalle ricerche successive anche con il cane emergeranno rare goccie di sangue, probabilmente da una zampa, ma dell'animale nessuna traccia. Una padella ci stava bene, mi fa rientrare nei miei panni.
Prima della fine l'ultimo cinghiale andrà a passare dalla posta che mi era stata assegnata all'inizio e sarà padellato malamente. Prendero' in giro l'amico per tutta la vita.
Ho fatto una carezza a bar la vecchia prima di rimetterla in rastrelliera. Ora ha una evidente aria di superiorità nei confronti delle altre.
Claudio - siena
Lei forte della tripletta realizzata a febbraio se ne stava sorniona in rastrelliera mentre per tutta l'estate ste la bella (Steyer Manlicher in .270W) e tik la brutta (Tikka lite .300WM in polimero) ne combinano di tutti i colori.
In occasione di un abbattimento in girata in una zona di rispetto venatorio della zona l'ho presa dalla rastrelliera, ho montato lo z6 e l'ho messa in custodia.
Mi hanno mandato alla posta dove a febbraio feci la tripletta, la cosa mi piace. Succede però che un ragazzo mandato in un'ottima posta sbaglia e viene dove sono io. Non sa dov'è il punto dove si deve piazzare. Così lo lascio nella mia posta e vado dove doveva andare lui. Ovviamente avverto per radio del cambiamento.
Sciolto il cane è subito evidente che gli animali ci sono ma non hanno la minima voglia di uscire dal ginestraio dove sono rimessi.
Passa una mezz'oretta e il canaio spara.
Avverte che sono partiti.
Poco dopo ne vedo sei in lontananza che vanno verso la mia sinistra. La posta posizionata in quella direzione dice per radio che si sono ributtati nel bosco verso me.
Ecco nel bosco il rumore del branco in arrivo. Appariscono ad una trentina di metri, li lascio entrare e poi bar inizia il canto. Dopo pochi secondi, quando il carrello rimane aperto e il caricatore vuoto, due del branco, i più piccoli mi passano fra i piedi, gli altri quattro stanno scalciando nel bosco. Sono decisamente euforico mai avevo fatto una quadripletta.
Passa una mezz'ora e il canaio urla per radio che ne è partito un altro. Dopo qualche minuto una scheggia impazzita mi appare sulla destra a un paio di metri. Non ce la faccio a tirargli davanti e mi sparisce dietro un lellero. Faccio un salto per scansare la pianta, il cinghiale è già ad una trentina di metri e ad una passo dalla salvezza, ma lo z6 lo inquadra e bar lo manda gambe all'aria.
Dopo le padelle sulle lepri il morale torna a livelli altissimi.
Ma non è finita, il canaio urla di nuovo di stare attenti.
Anche stavolta il cinghiale fa la stessa strada e non riesco a sparare davanti per quanto mi fossi preparato e concentrato.
Mi sposto per scansare la pianta e sparo dietro, uno, due colpi, il cinghiale si butta nella macchia ma non mi sembra incolume.
Dalle ricerche successive anche con il cane emergeranno rare goccie di sangue, probabilmente da una zampa, ma dell'animale nessuna traccia. Una padella ci stava bene, mi fa rientrare nei miei panni.
Prima della fine l'ultimo cinghiale andrà a passare dalla posta che mi era stata assegnata all'inizio e sarà padellato malamente. Prendero' in giro l'amico per tutta la vita.
Ho fatto una carezza a bar la vecchia prima di rimetterla in rastrelliera. Ora ha una evidente aria di superiorità nei confronti delle altre.
Claudio - siena