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Si è tenuto ieri pomeriggio a Firenze, l’incontro promosso dall’assessorato agricoltura e caccia e dai competenti uffici regionali, con le associazioni venatorie toscane e il coordinamento ATC nel quale sono state enucleati i principali aspetti, contenuti e criticità che caratterizzeranno il nuovo calendario venatorio regionale per la stagione 2024/2025 e che sarà approvato nelle prossime settimane dalla Giunta Regionale.
Al centro della presentazione sono state evidenziate le criticità che i competenti uffici hanno inteso sottolineare, rispetto ad un impianto complessivo del testo che sostanzialmente rimane invariato rispetto agli anni precedenti nelle scelte fondamentali inerenti alle specie cacciabili, ai tempi di prelievo e alle varie disposizioni di carattere provinciale. In particolare, sono stati introdotti e discussi alcuni aspetti comunque importanti per la qualità del provvedimento riguardanti l’eventuale slittamento della data di apertura della caccia dalla terza alla quarta domenica di settembre, l’eliminazione del “buffer” tra aree vocate e non vocate per la caccia al cinghiale e soprattutto, l’inserimento della Tortora selvatica (Streptopelia turtur) quale specie prelevabile in preapertura date le limitazioni imposte dall’Europa e da una disomogenea applicazione registrata da parte delle regioni nei rispettivi calendari venatori sino ad oggi approvati o in via di approvazione. Il presidente di Federcaccia Toscana - UCT - Marco Salvadori - che ha partecipato all’incontro congiuntamente al componente dell'Ufficio di presidenza regionale Alfonso Lenzoni, non ha usato mezzi termini per rappresentare, con nettezza e dovizia di argomentazioni, la posizione dell’associazione sulle problematiche esposte e più in generale, sugli aspetti riguardanti l’istruttoria dei provvedimenti e sulle modalità concertative necessarie alla loro approvazione.
Salvadori infatti già nelle premesse del suo intervento ha richiamato l’esigenza di riannodare i fili del confronto preliminare sugli atti e sulle deliberazioni in materia, consentendo all’associazione, nell’interesse generale, la possibilità di produrre proposte, contributi, osservazioni e materiale tecnico-scientifico a supporto delle scelte che saranno autonomamente compiute dalla Regione. Il calendario venatorio è solo uno dei principali aspetti che vanno ad incidere sulla qualità della proposta venatoria in Toscana e per garantire certezza di diritto ai cacciatori.
Occorrerà inoltre recuperare i ritardi per giungere ad una rapida approvazione del calendario. Nel merito degli aspetti sollevati dagli uffici la posizione di FIDC-UCT è stata netta ed inequivocabile. Un no fermo ad ogni eventuale proposta di slittamento della data di apertura generale della caccia dalla terza alla quarta domenica di settembre.
Una proposta immotivata per quanto attiene il rispetto delle decadi di sovrapposizione ed in mancanza di ulteriori provvedimenti più incisivi, marginale anche sotto il profilo gestionale. Anche per quanto attiene la proposta di eliminazione del così detto buffer o fascia di rispetto fra aree vocate al cinghiale e non vocate, la contrarietà espressa è stata nettamente argomentata in quanto tale strumento prevalentemente gestionale, ha consentito agli ATC di organizzare il prelievo della specie con flessibilità nei vari territori evitando conflitti e tensioni con le squadre organizzate e con i distretti delle aree vocate.Infine, è stata trattata la problematica relativa al prelievo della tortora selvatica in preapertura, date le limitazioni al contingente prelevabile frutto di un’applicazione distorta e forzata dei key concept. Fermo restando lo svolgimento delle due giornate di preapertura alle specie opportuniste ed alle specie in deroga, non si comprende la proposta di una eventuale divieto di prelievo della Tortora selvatica. Le scelte a suo tempo compiute dalla Regione, con l’introduzione obbligatoria del tesserino venatorio app Toscaccia per il prelievo della specie, pongono oggi la Toscana in una posizione privilegiata ed avanzata rispetto ad altre regioni. La possibilità di certificare il prelievo del contingente assegnato, ci mette nelle condizioni di garantire una ritrattazione in sede ministeriale e nella stessa conferenza stato regioni sul contingente massimo dei capi assegnati evitando immotivate e ulteriori riduzioni rispetto all’anno precedente e il conseguente prelievo nelle date di preapertura. Nonostante ciò è stata espressa la necessità di mantenere comunque la specie nell’elenco delle specie cacciabili inserite nel calendario.
Una posizione rafforzata anche dall’intervento del Vicepresidente ANUU Migratoristi - Terfiro Innocenti - in piena condivisione sull’argomentazioni espresse.Sarà cura della nostra associazione inviare già nelle prossime ore un dettagliato materiale tecnico-scientifico integrativo alle premesse elaborative del calendario anche per quanto riguarda le date ed i tempi di prelievo di alcune altre specie di interesse venatorio.
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