Presentato a Bruxelles il documento che indica la condizione dell’avifauna presente sul territorio europeo, inteso fino agli Urali. Per circa l’80% delle specie non ci sono motivi di preoccupazione, ma rimane il nodo della perdita di habitat, in particolare per le specie che frequentano gli habitat agricoli e umidi.
FACE, è stata lieta di vedere che circa l’80% delle specie di uccelli è stato valutato come Least Concern [letteralmente “minima preoccupazione”, n.d.r.]. Tuttavia, il fatto che si osservino tendenze in calo nel 30% dei casi per tutte le specie di uccelli e in oltre il 40% delle specie di uccelli acquatici è preoccupante.
Per gli uccelli cacciabili lo stato è definito peggiorato per specie come il beccaccino, l’edredone e il codone, e sono state segnalate tendenze in calo per altre specie, come il fischione o la moretta. Per diverse specie di anatre, tra cui il codone, il fischione e la moretta, nell’Unione Europea si registra un calo delle popolazioni nidificanti, mentre il loro numero di svernanti è in aumento. Non si condivide la scelta della Lista rossa di definire le tendenze e le classificazioni solo in base alle popolazioni nidificanti, poiché il sistema di monitoraggio più affidabile è quello sugli svernanti, coordinato da Wetlands International, che fornisce in molti casi risultati opposti a quelli presenti in questa lista, proprio sulle specie sopra citate. A una precisa domanda su queste discrepanze la responsabile di BirdLife International ha affermato che nel caso di tendenze contrastanti fra popolazioni nidificanti e svernanti si è scelta la tendenza più preoccupante. Tale decisione appare sconcertante, considerando la qualità dei dati e il fatto che non vi siano accenni nel documento riguardo queste differenze, che sarebbe stato corretto evidenziare.
Ad esempio, mentre i numeri riproduttivi del fischione stanno diminuendo in Unione Europea, con circa 55mila coppie, la specie rimane abbondante nell’UE con circa 1 milione di individui che vengono a svernare in questo territorio.
Questi dati mostrano che l’UE sta perdendo l’habitat riproduttivo di qualità per gli uccelli acquatici e il ripristino delle zone umide deve essere molto più importante nell’agenda politica e amministrativa. Ecco perché FACE ha chiesto attivamente che nell’ambito della politica agricola comune siano incentivate migliori misure di conservazione degli habitat, in particolare sulle zone umide e sulle praterie umide.
Il rapporto evidenzia anche storie di successo per specie cacciabili in alcuni Stati UE, come la moretta grigia, la moretta codona, e la pernice bianca nordica, che sono tutte uscite dalle categorie minacciate della Lista Rossa e ora sono valutate come a rischio minimo. Altri ancora come pernice bianca, chukar e tordo sassello sono passati da Near Threatened [quasi minacciato, n.d.r.] a Least Concern.
I rapporti degli Stati membri dell’UE nell’ambito della Direttiva Uccelli nel 2013-2018 sono stati il principale set di dati per la valutazione, poi integrati da dati simili provenienti da BirdLife Partners e altri esperti per completare la Lista Rossa paneuropea. A questo proposito, l’analisi FACE del report della Direttiva Uccelli 2013-2018 (FACE analysis of the Birds Directive reporting 2013-2018) fornisce approfondimenti dettagliati per le specie di uccelli cacciabili.
La comunità venatoria europea è stata attivamente impegnata nella conservazione degli uccelli attraverso il ripristino degli habitat, la promozione del buon governo della caccia e il contributo alla ricerca scientifica (conservation of birds). La Lista Rossa manda un segnale chiaro. I prossimi passi sono indagare su ciò che sta accadendo per identificare le priorità di conservazione.
Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia